Nowhere affronta il binomio tra natura vera e propria (i paesaggi in bianco e nero) e l'artificiale (ritratti di figure femminili), articolato attraverso tele, disegni, fotografie.
Nowhere esprime il solo possibile significato a ciò che non ne avrà mai uno “in nessun luogo” , “ da nessuna parte “ . Nowhere è il posto che non esiste e dunque dove non può esserci nulla e nessuno, eppure,per assurdo che sia, è proprio tutto ciò a farne il solo posto possibile.
Now, Here. Le stesse lettere invece per dare una connotazione estramemente puntuale e precisa. Qui e ora.
Una dicotomia. Quella che l’artista svizzero Jay Bower ci presenta alla sua seconda mostra personale italiana,
17 opere presenti in galleria che per l’occasione sarà allestita in un modo del tutto particolare. Ogni cosa, ogni minimo particolare vuole sottolineare la dualità che ha contraddistinto il viaggio dell’artista.
Bower si era presentato ai trevigiani il Febbraio scorso con la mostra UN PAESE LONTANO LONTANO, un’esposizione cha aveva come tema il viaggio in prospettiva, quello cioè che avrebbe intrapreso nei mesi successivi. Una ricerca itinerante durata più di sei mesi, che ha toccato diverse terre, ma soprattutto ha fornito importanti stimoli che l’artista ha sapientemente colto e reinterpretato.
Sono nate così le opere che Jay Bower propone in quest’ultima occasione, veri e propri output i(n seguito a precisi input) concretizzatisi attraverso tele, disegni, fotografie. “un’indagine sul mondo – onnivora e inclusiva – fatta di appunti di viaggio, parti di una narrazione”.
L’artista svizzero spesso descrive i diversi ambienti in cui si trova come dei set cinematografici dove ha modo di entrare in contatto con diverse persone e diversi contesti. In particolare a Los Angeles è stato colpito dal binomio natura / artificio, paesaggio naturale / fashion system.
Il concetto su cui si basa la mostra è il binomio tra natura vera e propria (i suoi paesaggi in bianco e nero) e l’artificiale (ritratti di figure femminili, quasi di plastica).
Questa la dualità che sottende l’intera mostra.
Lo spettatore in questa occasione avrà la possibilità di farsi coinvolgere completamente. Anche la direzione di Spazio Bevacqua Panigai propone la sua personale dicotomia: gli amanti dell’arte potranno godere dell’esclusività di un pezzo unico (l’opera d’arte) e l’accessibilità di informazioni data della tecnologia.
Ogni opera sarà affiancata da un QR Code. Attraverso lo smart phone si potrà ottenere un contributo didascalico, informazioni aggiuntive per conoscere al meglio l’artista e l’opera in questione. Il QR Code sarà lo strumento per conoscere quale è stato l’input da cui è nata l’opera d’arte di Jay.
Inaugurazione: sabato 3 dicembre ore 19
Spazio Bevacqua Panigai
vicolo S. Pancrazio, 3 - Treviso
Orario: Dal Martedì al Venerdì
Dalle 15:00 alle 19:00
Il Sabato dalle 10 alle 13:00 dalle 15 alle 19:00
Ingresso libero