Orione come metafora - Arte e Astrofisica: il linguaggio comune. Dipinti, sculture e un'istallazione dal forte simbolismo spaziale. La mostra raccoglie le opere piu' significative dell'artista attorno a due temi che da sempre lo interessano: l'Uomo e l'Universo. Il 12 dicembre e' prevista una tavola rotonda sul tema Arte fra Cielo e Terra.
La mostra personale di Gioni David Parra, Orione come metafora, comprende dipinti, sculture e una istallazione dal forte simbolismo spaziale. Raccoglie le opere più significative dell’artista attorno a un tema che lo affascina da sempre e che alimenta il suo talento visionario: l’Uomo e l’Universo.
Il lavoro artistico di Parra invita l’osservatore ad abbandonare la visione antropocentrica del mondo, a cui si è prevalentemente legati, per invitarlo a guardare oltre, verso una dimensione del tempo che potrebbe essere passato o futuro - forse un eterno presente - e della materia che nel suo farsi e disfarsi, potrebbe appartenere a tutto o a nulla.
Galileo è per Parra un esempio, un modello di uomo che lotta per un suo convincimento e che riesce, nonostante tutto, a modificare la visione tolemaica del Mondo e dell’Universo in una visione copernicana. Con il suo dire e, con il suo fare, ha compiuto quella che ormai, nel vocabolario comune, rappresenta la cosiddetta “rivoluzione”, il cambiamento radicale del Pensiero.
I soggetti, così materici, raffigurati nelle tele di Parra possono essere quelli catturati attraverso un cannocchiale che guarda lontano nello spazio e coglie quel comporsi e muoversi della materia prima ancora di essere oggetto, prima ancora di essere corpo e forse, con esso, anche spirito o pensiero. Ma, quegli stessi oggetti, potrebbero tuttavia appartenere a un mondo visto al microscopio, un microcosmo molecolare che è dentro l’essere vivente. L’aspetto straordinario è che quell’infinitamente grande e quell’infinitamente piccolo, sembrano essere la stessa cosa: tutto appare uguale.
Nella mostra “Orione come metafora”, Parra enfatizza la stretta correlazione tra l’Universo e l’uomo. Orione è una delle costellazioni più visibili dalla Terra. Le ultime ricerche astronomiche hanno individuato 150 sistemi solari paralleli al nostro, in fase di costruzione. All’interno di Orione, così come sulla Terra si nasce, si vive e si muore attraverso incontri/scontri e continue metamorfosi. Noi osserviamo le stelle e ad esse attribuiamo figure, nomi, storie e trasferiamo fuori di noi paure, speranze e sogni, dunque Orione come metafora.
Questa mostra rappresenta un’interessante opportunità per approfondire la relazione tra l’uomo e l’Universo, tra arte e scienza. L’Osservatorio astronomico di Brera non ha voluto perdere questa opportunità e ha organizzato, in occasione della mostra, una tavola rotonda “Arte tra Cielo e Terra” .
EVENTI CORRELATI ALLA MOSTRA
• Lunedì 12 dicembre 2011 ore 18.00.
Spazio Tadini, via Jommelli 24, Milano.
“Arte fra Cielo e Terra”
Tavola rotonda a cura dell’Osservatorio Astronomico di Brera.
Moderatrice Elisa Triani, giornalista di Studio Aperto – Italia 1
Interverranno:
Melina Scalise, presidente dello Spazio Tadini
Osservatorio Astronomico di Brera: Giovanni Pareschi, direttore e Gabriele Ghisellini
Lodovico Gierut scrittore e critico d'arte,
Gioni David Parra, artista
• Venerdì 13 Gennaio 2012,
Spazio Tadini alle ore 18.30 sarà presentato il Catalogo della mostra, stampato da Bandecchi e Vivaldi di Pontedera a cura di Lodovico Gierut per le edizioni Comitato archivio artistico documentario L.Gierut.
Biografia dell’artista
Gioni David Parra, pittore e scultore (San Giuliano Terme, Pisa,1962) vive attualmente a Viareggio e lavora presso il proprio studio a Lido di Camaiore (Lucca).
Il suo percorso creativo si apre agli inizi con un genere di pittura figurativa e di ricerca anatomica, per evolvere poi rapidamente dall’Uomo all’Universo: è questo passaggio dall’oggettività antropo-centrica alla libera soggettività cosmo-centrica a dare all’attuale produzione artistica quell’impronta astratto/simbolista, ma sempre memore della sua formazione umanistica, che ha catalizzato l’attenzione di critici e di appassionati d’arte contemporanea.
La cifra della sua maturità artistica è un forte tratto informale/gestuale che dà vita a forme dinamiche dalla suggestività intensa, quasi ipnotica; i colori sono fluidi, vibranti, accostati in drammatiche contrapposizioni ombra-luce. Ispirazione ricorrente, uno spazio siderale dalle prospettive onirico-fantastiche, dove pianeti, supernovae e altri corpi celesti conflagrano come dopo un big bang primigenio foriero di vita: esplosioni, impatti, frantumazione degli elementi sono resi dalla matericità cromatica che è il segno (e il di-segno) distintivo dell’artista.
Diverse opere di Parra sono presenti in fondazioni museali e importanti collezioni italiane ed estere; l’artista ha partecipato a mostre allestite in prestigiose gallerie d’Arte internazionali –la proiezione di due video alla Galleria Mazzoli a Berlino nel 2010 – e partecipa al work shop, Tay-Italy Art, presso la Silpakorn Gallery di Bangkok, dove le opere prodotte per l’occasione sono state musealizzate. Imminente una personale al Valentin Yudaskin Palace di Mosca.
Su Gioni David Parra.
Dal saggio “ Ulisse e la luce dell’ombra”
“Le forme di Parra, infatti, non corrispondono a nuovi vocaboli di un vecchio dizionario, ma a una vera e propria nuova grammatica basata su una inedita sintassi e su una modalità di far convivere all’interno dello stesso spazio reale e ideale, finito e infinito, razionale e istintuale, luce e ombra……………..
Parra ci propone, attraverso l’utilizzo di un accadimento chiaro-scurale sopraffino, una luce intensa e sorda che corrisponde alla pura conoscenza e all’amore universale”.
Maurizio Vanni (LU.C.C.A. MUSEUM)
Osservatorio Astronomico di Brera e Inaf
L’Osservatorio Astronomico di Brera (OAB), istituto di ricerca d'eccellenza riconosciuto a livello mondiale, è la più antica istituzione scientifica di Milano.
Dal 1946 è entrato a far parte delle istituzioni scientifiche della Repubblica Italiana e nel 2003 è confluito nell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Fin dalla sua fondazione nel 1762 per opera di Giuseppe Ruggiero Boscovich mantiene la sede in Palazzo Brera, a Milano. Dal 1923 è attiva anche una seconda sede presso Villa San Rocco, a Merate (LC), in Brianza.
Organizzazione:
Studioarte36 di Emanuela Mattiuzzi
www.studioarte36.com
emanuela.mattiuzzi@studioarte36.com
Martedì 6 dicembre, vernissage ore 18.00
Interverrà Gierut scrittore e critico d’arte
Spazio Tadini
via Jommelli, 24 – Milano
apertura dal martedì a domenica dalle 15.30 alle 19
Ingresso libero