Come dimostra l'esposizione intitolata "L'arte della fotografia in Giappone", Ogawa Kazumasa, fotografo, stampatore ed editore, contribui' con le sue opere alla comprensione dell'epoca Meiji, quando il Giappone emerse da centinaia di anni di isolamento.
Grandi eventi Lanterna Magica.
Ogawa Kazumasa nacque a Saitama prefettura vicino Tokyo. Fu un pioniere della fotografia, della collotipia e della stampa fotomeccanica in Giappone, che applicò alle sue molteplici attività editoriali. Giovanissimo, con grandi sacrifici, partì per l’America per studiare fotografia e incisione. Vi rimase due anni, e al suo ritorno in patria nel 1884 aprì uno studio fotografico a Tokyo.
Ogawa contribuì con le sue opere alla comprensione dell’epoca Meiji, quando il Giappone emerse da centinaia di anni di isolamento. Molti fotografi giapponesi erano al lavoro in quel periodo, ma si limitavano ad un’opera di registrazione e di imitazione di autori di successo occidentali come Beato, Farsari e Stillfried. Ogawa andò ben oltre quel tipo di impresa. Non solo era un fotografo compiuto, era un visionario stampatore ed editore. I suoi numerosi libri stampati in collotipia sono una testimonianza della sua esperienza e della sua arte.
Se il Commodoro Perry aprì il Giappone al mondo esterno nel 1854, negli anni che seguirono Ogawa Kazumasa fece conoscere e apprezzare attraverso le sue fotografie il Giappone al mondo intero.
Oltre alla fotografia e alla collotipia, introdusse nella pratica della stampa le immagini retinate. È opera di Ogawa nel 1892, il primo libro giapponese stampato con la retinatura a mezzi toni. Kajima Seibei, un ricco mercante di Tokyo e appassionato fotografo dilettante, era un suo amico intimo e fornì il sostegno finanziario per molti dei suoi progetti.
Ogawa Kazumasa è forse il più grande fotografo artista giapponese del diciannovesimo secolo. Perseguiva un ideale assoluto di bellezza ed equilibrio formale, espresso attraverso immagini che si distinguono nettamente dal resto della produzione di quegli anni. La donna assunse per la prima volta nelle sue foto un ruolo autonomo e di primo piano, come custode di positivi valori tradizionali del Giappone, quali bellezza, forza, serenità ed equilibrio. Le stesse qualità presenti nei paesaggi di Ogawa e nei giardini. Usò una colorazione nuova e funzionale all’espressività delle singole fotografie, mettendo in risalto particolari stati d’animo o peculiarità della vegetazione e delle diverse stagioni. Il tutto in un’atmosfera rarefatta e sognante che rende uniche le sue immagini e affascina ancor oggi l’osservatore. Fu anche un grande tecnico e sperimentatore, soprattutto nel settore della foto-incisione. I suoi collotipi colorati di fiori sono tra i più belli mai ottenuti con questa tecnica. Prevedevano fino a 15 passaggi di lastre, una per ogni pigmento impiegato, quando nel resto del mondo i collotipi colorati venivano prodotti solo con i quattro colori fondamentali.
Cronologia degli Eventi e Libri
Nato nel 1860, fu introdotto alla fotografia da un missionario britannico nel 1873, mentre studiava architettura al Gakko Arima di Tokyo. Sviluppò un forte interesse per l’inglese e la fotografia e nel 1877, appena diciassettenne, aprì uno studio fotografico nella Prefettura di Tomioka Gumma.
Alla fine del 1882, si fece assumere come membro dell’equipaggio della fregata americana Swatara per pagarsi il viaggio da Yokohama agli Stati Uniti.
Negli anni 1883-4, Ogawa studiò fotografia e stampa negli Stati Uniti (Boston e Filadelfia). A Boston studiò fotografia e ritratto presso lo studio di Ritz e Hastings e la stampa in collotipia e l’incisione in rame nell’azienda di Albert. Poi andò a completare i suoi studi a Philadelphia presso lo studio di Giovanni Carbutt. Mentre era negli Stati Uniti, incontrò il connazionale Visconte Nagamoto Okabe che era un fotografo dilettante, e questo contatto fu molto importante per gli eventi professionali successivi. Tornò in Giappone nel mese di gennaio del 1884 e nel 1885 aprì uno studio di fotografia commerciale a Tokyo con il sostegno finanziario del Visconte Nagamoto. Nel 1887 ci fu un’eclissi solare totale che fu oggetto di un’importante ricerca scientifica occidentale. Una relazione sulla spedizione americana recatasi in Giappone per registrare l’eclissi fu stilata dal professor David P. Todd. Nel rapporto si osserva che Ogawa K. di Tokio “un fotografo giapponese di grande esperienza ....” venne assunto per assistere e documentare l’eclissi.
Nel 1888 ricevette l’incarico di fotografo per l’indagine Kinai, una campagna lanciata dal governo giapponese per documentare e catalogare i tesori culturali di santuari e templi in tutto il paese. In quell’anno, Ogawa, accompagnato dal capo della Biblioteca Imperiale, fotografò antichità, architetture, sculture e pitture nella regione di Kinki. Successivamente gli furono assegnati simili rilievi fotografici in tutto il Giappone. Molte di queste immagini di tesori culturali del Giappone sono state riprodotte nel corso degli anni nei libri di Ogawa e altre pubblicazioni, come la rivista Kokka.
Nel 1889 fondò a Tokyo la Ogawa Shashin Seihanjo, un’azienda per la foto incisione. La compagnia era specializzata nella stampa in collotipia e nella stampa fotomeccanica con lastre retinate. Il primo prodotto della compagnia fu la stampa della rivista Kokka.
Tra il 1889 e il 1896, fu direttore ed editore di Shashin Shimpo, una rivista fotografica mensile che era stata già attiva tra il Settembre 1882 e il Settembre 1884 e a cui Ogawa aveva collaborato durante il suo soggiorno negli Stati Uniti. Ma il nome di Ogawa Kazumasa è legato soprattutto alla rivista Kokka, un mensile illustrato di arte giapponese, su cui pubblicò i suoi piatti in collotipia, e con cui collaborò a diverso titolo fino alla metà del 1907. Kokka è la più vecchia rivista d’arte del Giappone, specializzata in arte giapponese e orientale. La rivista è stata attiva per più di un secolo e ha cessato le pubblicazioni nel 2007. Nel1890 ricevette il primo premio nel “Third National Industrial Exposition” di Ueno Park, Tokyo. Nel 1891, produsse un album di 38 famose geisha. L’album fu preparato per celebrare l’apertura del “Twelve-Story Tower” in Asakusa. Nel Dicembre dello stesso anno Ogawa accompagnò W. K. Burton e John Milne in una visita alle regioni devastate dal terremoto delle regioni centrali del Giappone. Le fotografie furono pubblicate in volume l’anno successivo: W. K. Burton and John Milne, “The Great Earthquake of Japan, 1891”, Yokohama, Lane, Crawford & Co. nel formato 29x41 cm, contenente 29 piatti bianconero in collotipia di Ogawa.
Dalla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento produsse anche diverse serie di cartoline stampate in collotipia.
Nel 1895 Ogawa fu il primo fotografo giapponese ad essere ammesso nella Royal Photographic Society di Londra.
Nel 1902 pubblicò “Geisha of Tokyo - One Hundred Beauties of Tokyo” (il titolo giapponese è Tokyo Hayaku Bijin), un libro stampato in diverse edizioni con due immagini per pagina di famose geisha di Tokyo con il loro nome in Inglese e Giapponese.
Molti libri di altri editori giapponesi e stranieri riprodussero immagini di Ogawa tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Tra questi, il titolo più importante è “Japan described and illustrated by the japanese” di Brinkley, pubblicato da J. B. Millet di Boston a partire dal 1897 in edizioni rilegate di 10 volumi e in un’edizione più economica in brossura di 15 volumi.
Inaugurazione 8 dicembre ore 19
Galleria Lanterna Magica
via Goethe, 43 - Palermo
da Lunedi a Sabato: ore 16.30-19:30
Ingresso libero