ColorAzioni. La mostra presenta, insieme ad alcuni "classici", gli ultimi lavori pittorici su supporti in compensato: una sorta di murales, echi graffitisti negli "strappi urbani" su cui si riversa l'energia esistenziale.
Gli “strappi urbani” di Michele Callai in mostra al Caffè Betti la potenza contemporanea dell’arte, nella semplicità “rivoluzionaria” del quotidiano.
Costruisce, vive, testimonia e “ricorda” se stessa, “da” e “oltre” l’informale. È astratta nella forma eppure familiare come una figurazione lirica rapita dall’apparentemente scontato. Sedotta dalla natura e dalle luci urbane roteanti del contemporaneo, si materializza fra azione e colore, istinto e ragione, l’ultima ricerca pittorica e para-pittorica, firmata Michele Callai.
L’artista cecinese, sarà protagonista dell’inedita personale “ColorAzioni”, che sarà inaugurata sabato 10 dicembre alle ore 17.30, nella sede espositiva del Caffè Enoteca Betti a Ponteginori (Montecatini VC - PI), e in corso fino al 10 gennaio 2012. Promossa da Enrico Betti e Matteo Betti e da Francesca Guazzini, la mostra presenta, insieme ad alcuni “classici”, gli ultimi lavori pittorici che “proseguono” su supporti in compensati sottilissimi, una sorta di murales, echi graffitisti negli “strappi urbani” su cui si riversa l’energia esistenziale.
“Matto e immaturo” come Pollock, nel mantenimento perseguito di una “gioventù artistica” irrinunciabile, in continuità consapevole con la Natura e con quella “sacralità del quotidiano”, recuperata e sperimentata negli assemblaggi tridimensionali, la nuova pittura di Callai paga il suo debito all’informale, ma acquisisce anche una fisionomia propria e bilanciandosi fra categorie anche opposte, - in nuove sintesi di razionalità e gesto puro, universalità e individualità, regola e trasformazione, laicità e nuova spiritualità, presente frenetico e immediata memoria – s’insinua nell’aspetto insolitamente insieme mistico e sociale a cominciare dalle coordinate minime dei ritmi consueti.
Circa venti pezzi, di cui tre di dimensioni consistenti, introducono in quelle visioni che nascono dall’incontro anche sconvolgente fra un moto interiore liberato e gli archetipi di un senso collettivo restituito e ritrovato. Fra parti blindate, ombre e cadute libere, le pitture, contaminate da una luce sintetica che convive con colorazioni anche naturali, seducono lo sguardo fino alla fine di una narrazione sconosciuta, ma che lascia più vie di uscita e capitoli autonomi e interconnessi, di un possibile vissuto.
In continuità tra arte, cambiamento, azione, ribellione, ma anche pensiero e nuove isole di stabilità, ipotesi “altre” di religiosità e orientamento, Callai concepisce la sua opera come fondamentalmente “immanente”. Un’entità che“si realizza in se stessa e si consuma in se stessa”. “Ha una giustificazione sua propria” precisa.
Imitando ed entrando direttamente nella vita, l’arte svela così, come l’esistenza terrena, il doppio binario irrinunciabile di realtà schiacciante e scatto d’immaginazione.
E l’espressività propria di Michele Callai, fin troppo consapevole del suo tempo, e immerso con coscienza nella sua epoca, lancia un messaggio preciso, intenzionale nella vocazione tanto quanto istintuale nel suo materializzarsi concreto: la militanza espressiva, la catarsi di generazioni disorientate, si gioca nel “qui e ora”, con un’aderenza coraggiosa anche ai periodi di crisi poiché “si può fare arte” anche con quel poco che ancora dà un tacito, ma potente, senso, all’essere nel quotidiano.
Note biografiche
Michele Callai nasce a Livorno nel 1965. Nel 1984 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte di Volterra con il maestro Mino Trafeli, sezione decorazione plastica. È in questo contesto che “si confronta con le incombenti problematiche dell’arte contemporanea” esordendo in pittura, ispirato da suggestioni mistico-narrative e poi dall’opera formale-poetica di Paul Klee. Dagli anni ‘90, realizza anche lavori plastici e assemblaggi “non convenzionali”, e saltuari, ma insinuanti, interventi installativi. Dalla fine degli anni ‘80 al 2010, espone regolarmente in esposizioni personali e collettive, sulla scena regionale, nazionale e internazionale (Slovenia, Spagna, Germania).
Inaugurazione 10 dicembre 17.30
Caffe' galleria Betti
Strada Regionale di Val di Cecina Ponteginori (PI)
Orari: dal lunedì al venerdì 7-20, sabato apertura anche serale, domenica pomeriggio chiuso.
Ingresso libero