La mostra personale 'Reale' e' costituita da testi e da un ciclo di grandi quadri che abitano e modificano la percezione dello spazio della Cavallerizza, i cui soggetti sono delle vedute: piazze, terremoti, il mare, un cimitero, un'abitazione. Completa la mostra una performance che si svolge durante l'inaugurazione.
a cura di Lorenzo Bruni
La Provincia Regionale di Palermo inaugura Mercoledì 14 dicembre 2011 dalle ore 18 la
mostra personale di Francesco Lauretta, curata da Lorenzo Bruni, dal titolo evocativo e
familiare di REALE. La mostra, prima e unica dell’artista nella città di Palermo, è costituita
da un ciclo di cinque quadri, da testi e da un'azione performativa che si svolgerà nel giorno
dell'inaugurazione all'interno dello spazio della Cavallerizza. Questi nuovi lavori, pensati
appositamente per l'occasione, saranno contestualizzati da alcune sue precedenti opere
come il video Condizioni marginali del 2005, da un catalogo di libri e musiche e altri
progetti che andranno a formare un percorso inedito nelle sale al pian terreno di Palazzo
Sant'Elia.
Il progetto di mostra di Francesco Lauretta trova il suo nucleo centrale in cinque nuovi
grandi quadri che “abitano” e modificano la percezione dello spazio della Cavallerizza di
Palazzo Sant’Elia di Palermo. Le tele sono appoggiate a terra in attesa di essere appese
nella loro giusta posizione mentre solo una ha già trovato la collocazione sulla parete. In
questo modo lo spazio si presenta come un luogo in trasformazione e in attesa di un
qualcosa creando una sensazione che esprime e sintetizza perfettamente quella che
anima i paesaggi “rappresentati” nei cinque quadri. Le tele presentano, in successione, le
seguenti “vedute”: un particolare di città sconvolto da un terremoto, uno scorcio di una
piazza assolata, tre figure di spalle in lontananza che osservano il mare, un cimitero
sormontato da un cielo plumbeo e un particolare di interno di un’abitazione.
Queste
immagini mutuate dalla “pittura di genere” convivono nella stessa superficie pittorica con
altre di diverso tipo creando una frizione e un contrasto “tra il surreale e l'inappropriato”. Le
presenze che attraversano questi “luoghi immaginati”, citandoli in successione, sono: un
volto di un cristo come “ecce homo”, un giovane e un anziano che parlano con circospetta
affettuosità, scheletri che affiorano in trasparenza dal terreno sabbioso, una comunità di
scimmie in attesa, un figurante per processioni vestito da san Giuseppe. Queste differenti
scene ci appaiono in una dimensione allucinatoria come se fossero permesse da strani
strappi spazio temporali. E' un collage di informazioni volto a constatare la condizione
attuale del cittadino immerso in un presente espanso in cui le informazioni pubbliche
vengono vissute, per mezzo della smaterializzazione delle informazioni/esperienze, in
modo squisitamente intimo e viceversa. Tale analisi sull'attuale rapporto asincrono tra
soggetto e paesaggio abitato o abitabile è solo il punto di partenza per l'artista che,
ripercorrendo le possibilità insite nella storia della pittura occidentale, dal medioevo fino ad
oggi, intende interrogarsi sulle modalità narrative del mezzo artistico e soprattutto su quale
sia il pubblico e il fine di tale narrazione.
“Con la mostra di Francesco Lauretta – commenta il presidente della Provincia, Giovanni
Avanti - Palazzo Sant’Elia si conferma non solo sede espositiva di prestigio, versatile
come poche, capace di narrazioni contemporanee che non confliggono, e anzi si
armonizzano alla perfezione con il suo impianto settecentesco, ma si rivela anche un
luogo di suggestioni e di ispirazione. Così è nata l’esposizione di Lauretta, che visitando
Sant’Elia ha trovato nei suoi saloni affrescati, tra le sue stanze cariche di storia, le ragioni
di una nuova, visionaria, inquieta produzione artistica, che oggi si concretizza in questa
prima personale palermitana”.
L'artista stesso parla così della genesi di questi nuovi quadri e dell'esigenza di realizzarli:
“Si tratta di cinque quadri di immagini in divenire, opere in cui realtà e irrealtà convivono,
rappresentazioni di giunture storiche e momenti personali come sognati. I titoli delle
cinque opere sono 1. Visione della fosforescenza. 2.Manifestazione dello schema
perturbante. 3. Quadro delle opere complete. 4. Scena della crisi del reale. 5. Saggio
dell’uomo fuori posto. Sono delle immagini con cui partecipo alla "rincorsa" della realtà in
atto in questa modernità liquida. Alla realtà viene effettivamente fornito un ‘medium
consapevole’ - una pittura liberata fuori dalle regole precostituite - e una possibilità di
riflettere sugli stili che convivono tra loro. La pittura va oltre queste passioni perché non è
la rappresentazione della realtà a legittimarla: essa infatti è sempre aperta al nuovo,
sempre viva davanti a noi”. Come scrive il curatore Lorenzo Bruni: “Per Lauretta, artista
neo concettuale attivo dalla fine degli anni Novanta, l’opera pittorica è da sempre un
mezzo per riflettere sulla storia della pittura e sulla sua funzione all'interno delle società.
La situazione allestita nelle sale della cavallerizza è uno scenario fantasmatico di codici
culturali e stili differenti che riflette su come sintetizziamo il mondo e come lo
tramandiamo. Questa dimensione necessariamente “solitudinaria” e introspettiva con cui il
singolo riflette sul passato collettivo/personale è solo una faccia della medaglia. L'altra
faccia o atteggiamento con cui affrontare questo problema è concretizzato nelle sale da
testi, suoni, quadri e video precedentemente realizzati dall'artista in cui è presente la
questione della socialità e della comunicazione con l'altro diverso da sé. La domanda
aperta che emerge è quale sia la realtà a cui ci stiamo rivolgendo proprio nel momento in
cui la diatriba tra post moderni e realisti si ripresenta alle porte e impone l'interrogativo su
quale sia il punto dal quale narrare e raccontare l'umanità e con quale prospettiva questo
debba avvenire”.
Immagine: Francesco Lauretta, Quadro delle opere complete, 2011, olio e acrilico su tela
Inaugurazione: 14 dicembre ore 18
Palazzo Sant'Elia
via Maqueda, 81 - Palermo
da martedì a sabato 10.00-13.00 / 16.00-19.30
domenica e festivi 10.00-13.00
Ingresso libero