Una retrospettiva del lavoro dell'artista italiano articolata in opere su tela, su tavola e terrecotte. Opere che evocano il 'secolo breve' con immagini di Lenin, Stalin, Hitler e Mussolini, attrici famose e atleti virili, pin up, teneri bambini, marziali balilla, santi e militari.
”La pittura non è morta per una questione di moda, di gusti, o per chissà quale altra
ragione, ma perché le è stato tolto il terreno sotto i piedi, è venuto meno quel mondo e
tutto il sistema dei valori che esprimeva, che lo giustificava: il mondo dei grandi postulati,
dei grandi progetti, dell’utopia che aveva generato le avanguardie, sia politiche che
estetiche.”
Gian Marco Montesano
" Non faccio che ricostruire, fotogramma per fotogramma, i passaggi dello
sprofondamento del mondo dentro la propria immagine. Poichè per esser chiari e
politicamente "scorretti", dire "mondo" per me significa dire Occidente, ricostruisco i
passaggi dello sprofondamento dell'Occidente dentro le immagini dell'Occidente"
Gian Marco Montesano
Gian Marco Montesano è uno dei più famosi artisti italiani, ed è caposcuola di una pittura
figurativa asciutta, che evita spesso anche ogni sentimentalismo o emozione legata al
colore. I suoi quadri in bianco e nero sono un'inesauribile galleria d'immagini, quasi i
fotogrammi di quel "Cinema Italia" che lui ha sempre sostenuto di voler raccontare. I suoi
quadri legati alla Storia, ai grandi dittatori, alle ideologie sconfitte dalla "fine della storia"
della globalizzazione e del capitalismo come unico sistema economico del pianeta, è
qualcosa di unico nel panorama mondiale. La sua scelta di affrontare, seppur con ironia, le
catastrofi e nel contempo le piccole storie che hanno illuminato il Novecento, rifiuta ogni
nostalgia, ma sa dare un senso e un valore al tempo passato.
Nell'opera di Montesano, come nelle vecchie cartoline e nei vecchi calendari si evoca il
“secolo breve” con immagini di Lenin, Stalin, Hitler e Mussolini, attrici famose e atleti virili,
pin up, teneri bambini, marziali balilla, santi e militari.
Gian Marco Montesano nasce a Torino nel 1949.
La sua formazione è a Torino, nel Seminario salesiano di Valdocco.
L'iniziazione alla pittura di Montesano avviene mentre ancora è seminarista a Valdocco.
Da qui la scelta del titolo, Andarera, una sorta di "A rebours", un viaggio all'indietro nei
luoghi della memoria e dell'infanzia.
All'inizio degli anni Settanta le sue prime opere sono, infatti, riproduzioni di Madonne e di
quelle immagini sacre, ricordi distribuiti ai fedeli nei santuari e durante gli esercizi spirituali.
Montesano le ingrandisce e le rivisita in chiave postmoderna rifacendosi alla bella
tradizione della pittura popolare ma anche rivestendole di significati concettuali e teorici.
Non segue la vocazione ecclesiastica perché più forte è la predisposizione artistica ed
intellettuale che lo portano negli anni Settanta prima a Bologna e poi a Parigi, dove ha
modo di conoscere tra gli altri Gilles Deleuze e Jean Baudrillard.
Diversi sono i dipinti dedicati a Torino e al ricordo di suo padre che lavorava come
"eccentrico" nel mondo dell'avanspettacolo: emblematico il quadro Torino anno zero del
1989, immagine dell'artista bambino per mano a spasso con papà.
Dalla fine degli anni Ottanta e per tutti gli anni Novanta, Montesano viene inserito
nell'ambito del cosiddetto Medialismo, la corrente di revival pittorico, di matrice neopop e
fumettista, della quale è stato invece un precursore assoluto.
Da questo contesto però si differenzia molto, perché indagando la storia e il passato
Montesano rilegge gli anni drammatici e cruciali della formazione dell'Europa nel corso del
secolo XX fino al momento della sua crisi.
Accanto a queste ci sono anche immagini dolcissime di bambini, seducenti ritratti
femminili, vasti paesaggi di gusto romantico, vedute urbane di genere cinematografico,
che Montesano dipinge con quel suo inconfondibile stile neorealista, anzi post-realista.
Oltre ad essere affermato pittore, Montesano è un appassionato regista teatrale. La sua
Compagnia Florian, con sede a Pescara, ha presentato spettacoli a Parigi, in Ungheria e
in tutta Italia.
Nel 1993 è alla Biennale di Venezia.
Nel 2003 e poi di nuovo nel 2005 è invitato alla Biennale di Praga.
Tra il 2006 e il 2007 l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta ha promosso la
mostra Berlino 1936, curata da Valerio Dehò, nelle sale del Chiostro di Sant'Agostino a
Pietrasanta (Lucca).
Nel 2009 partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia.
La mostra sarà visibile anche online all' indirizzo:
http://www.galleriaoltremare.it/eventi.php
Nella pagina EVENTI del sito inoltre, è a disposizione un interessantissimo
video- documentario diviso in 4 sezioni, dove si mescolano interviste,dipinti,foto,luoghi,
emozioni che raccontano la vita di un grande maestro-Gian Marco Montesano.
Immagine: Gian Marco Montesano, Giorni felici, 2005
Inaugurazione: 14 dicembre ore 16.30
Galleria Oltremare
Via Marconi, 1d - Castiglioncello
Orari: lun-sab: 9-12.30
Ingresso libero