Veri e propri disegni di fuoco realizzati su differenti supporti, dalle tavole alle lamiere, dal plexiglas alla tela. L'artista ha inoltre ripreso l'idea della combustione su un modellino con l'aggiunta del colore rosso.
Bernard Aubertin è nato nel 1934 a Fontenay-aux-Roses, in Francia. Intorno al 1951 comincia l’apprendistato alla Scuola d’Arte Decorativa. Folgorante è l’incontro con Yves Klein nel 1957, che lo porta a realizzare, l’anno successivo, le sue prime quattro tavole monocrome rosse. La scelta di questo colore è spontanea, impulsiva e lo libera da ogni manipolazione cromatica del disegno, del grafismo e della composizione.La sua ricerca si caratterizza per l’uso esclusivo del rosso, tinta privilegiata e simbolo di sangue e al tempo stesso dell’elemento fuoco.Compiuti gli studi presso la Scuola Statale di Decorazione, da autodidatta si avvicina al cubismo ed al futurismo; fondamentale fu il suo incontro, nel 1957, con Yves Klein. Nel 1961 partecipa al gruppo ZERO di Düsseldorf insieme a Mack, Piene, Uecker e nel 1957/58 al gruppo NUL di Amsterdam. Entra in contatto anche con Piero Manzoni e Lucio Fontana. Parallelamente ai monocromi nel 1961 realizza i suoi primi tableaux feu (quadri fuoco), e nel 1962 i primi libri bruciati che riprenderà con Livres brûlés et à Brûler (libri bruciati e da bruciare) aggiungendo fiammiferi esplosivi, micce, bastoncini di fulminato, sacchetti di polvere fumogena, ceri, fiammiferi candidi ecc. all’interno di ogni pagina del libro e invitando lo spettatore a bruciare il libro.La sua è una curiosità legata al lavoro del fuoco e al riflesso della fiamma. Dice della sua opera: «Ci sono due colori nella mia opera, quello del fuoco, della caramellizzazione, della cremazione del nero o quello rosso della pittura dei monocromi.» Dai tableaux clous (quadri chiodi) che essendo ricoperti di vernice, rappresentano perfettamente le fiamme; ai tableaux fils de fer (quadri fil di ferro), ai dessin de feu (disegni di fuoco) o ancora i parcours d'allumettes (percorsi di fiammiferi), fino ad arrivare alle performances dei pianoforti dati alle fiamme che risalgono al 1988, alle automobili bruciate e le semema degli anni Novanta.
La sua attività artistica si è svolta principalmente a Parigi, poi a Brest ed è stata costellata da frequenti soggiorni italiani tra gli anni '70 e gli anni '90. Le sue opere recentemente si sono sviluppate in veri e propi disegni di fuoco con differenti supporti dalle tavole rosse,alle lamiere, al plexiglas e alla tela.In contemporanea ha ripreso l’idea della combustione sul modellino con l’aggiunta del suo ormai indimenticabile color ROUGE. Le opere recenti sono tutte pubblicate su cataloghi realizzati dall’archivio del maestro presente a Milano presso la Galleria Rosenberg Attualmente vive e lavora a Reutlingen, in Germania. Per comprendere la sua poetica sono riportate, di seguito, alcune sue dichiarazioni che ben specificano la sua posizione artistica: “L'artista che inventa non fa essenzialmente altra cosa che fermare lo spazio-tempo al fine di appropriarsene per riconsegnarlo successivamente al pubblico. Le teorie sull'oggettivita' e le sue conseguenze materiali, vale a dire le opere, appaiono prima o poi impregnate della soggettivi dei loro autori. Queste si iscrivono nella modernita' per una ragione: il creatore, nel proprio lavoro, tende fatalmente all'estensione del proprio spazio vitale: esplorazione del mondo, in seno al proprio tempo, e nei secoli futuri. Ecco perche' si puo' parlare, nell'artista, di una tendenza all'espansione delle sue idee e delle sue opere. Da molto tempo l'arte e' scesa in strada, secondo l'espressione linguistica della critica, ed ha realizzato un' influenza in tutti i sensi nella societa': eppure l'arte continua a separare il privato dal pubblico. ...”
“Credo che un tipo di arte pseudo-realista, poiche' prosaica, si sia diffusa... Il contenuto di questa arte e' l'accusa, la denuncia, la dimostrazione, la pedagogia; la formulazione e' giornalistica. Ed ancora, il prosaicismo invalida il sentimento del reale. La societa' attuale esige una tale arte realistica che apprezza ... coloro che la praticano. Se e' evidente che l'interpretazione della realta' e' insopportabile, grave; altrettanto certo che dobbiamo lavorare sul concreto, dobbiamo, a mio avviso, conservare l'ideale dell'arte: la sperimentazione, il campo infinito dell'investigazione. Ora, questa arte dicendosi realista ha il maggior difetto di essere privata della possibilita' sperimentale: soprattutto nessuna sperimentazione sembra essere il messaggio trasmesso. Questa constatazione significa che il tempo manca totalmente di contenuto politico. Si da' da leggere, non da guardare, da contemplare. Non si suscita il desiderio della ricerca...” “Io penso che un'arte della ricerca dove nasce la scoperta faccia progredire l'umanita': in questo senso l'arte e' un atto politico antidemagogico. Avevo 26 anni quando concepii i tableaux-feau... Ho cercato di privilegiare la sensorialita' e la spiritualita' da cui la nostra societa' si e' allontanata; I tableaux-feau hanno per merito essenziale di non separare il privato dal pubblico, di essere volontariamente concepiti per il pubblico. Preciso: ad un livello superiore di pensiero si elimina l'associazione Tableau-feu = Feu le tableau. Per me l'utilizzo del rosso simbolo dell'energia vitale, mi fornisce il mezzo di sottrarre ... il non senso ormai attribuito al colore. Nella mia opera monocroma rossa tutta la psicologia inerente alla concezione tradizionale del quadro (composizione, contrasto delle superfici colorate, forme) e' rimpiazzata dall'ossessione lirica di un colore unico. E' il valore di questo colore, la sua importanza che mi interessa di definire precisamente. Cio' significa questo: la tecnica di distruzione della superficie unita al colore rosso, di cui ... il significato e' simbolico, permette di tradurre plasticamente la sensazione dinamica
inaugurazione 15 dicembre ore 18:00
Rosenberg
Via Ugo Bassi, 30 - Milano
Orari apertura lun-sab 10:00 - 12:30 - 14:30 - 19:00
Ingresso libero