Acquerelli e incisioni. Le opere testimoniano i rapporti ancora esistenti tra le sponde dell'Atlantico, che condividono un'iconografia comune.
Mi sembra particolarmente interessante utilizzare alcuni pensieri e concetti che lo stesso Angelini ha scritto in un suo saggio: "Le vie del mare quali coordinate culturali", per argomentare questa sua ricerca recente per la quale è possibile risalire ad una iconografia rintracciabile anche nella ornamentazione della chiesa bizzantina di Santa Sofia a Istanul.
Dare inizio, in epoca di globalizzazioni, ad una semplice riflessione, su artisti e opere, che testimoni i rapporti, più o meno consci, ancora esistenti fra le due sponde dell’Adriatico, rapporti i quali si traducono in forme che potremmo definire di: «contaminazioni artistiche», può essere di notevole interesse.......E’ possibile parlare, dunque, di una tradizione “adriatica” che, basandosi sul mare come sistema di raccordo tra Oriente e Occidente, ha contribuito ad unire i linguaggi formali del mondo balcanico con quello italiano.Sarebbe interessante e, forse anche necessario, ora, individuare quanto di comune e di reciproco vi sia all’origine; quali sono esattamente gli elementi che hanno alimentato la nuova visione della pittura italiana, in che misura questa sia debitrice nei confronti dell’Oriente e quanto pesa questa contaminazione creativa. (Michele Dal Colle)
INAUGURAZIONE 18 dicembre ore 11
Sala Giovanni Paolo II
Pieve di San Pietro - San Pietro di Feletto (TV)
9,00 - 12,00 / 17,00 -19,00
Ingresso libero