Spazio campi
Piacenza
Via Garibaldi, 63
0523 325201
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Nel segno di Bot
dal 16/12/2011 al 18/2/2012
da martedi a domenica 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00

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16/12/2011

Nel segno di Bot

Spazio campi, Piacenza

Pittore, scultore, editore e polemista, Osvaldo Bot ha costituito una vero e proprio ponte tra la piccola realta' di Piacenza e le avanguardie che si sono sviluppate a livello nazionale. In esposizione 142 pezzi tra opere, immagini e documenti. A cura di Maurizio Cavalloni, Paolo Dallanoce, Mario Di Stefano, Carlo Gazzola.


comunicato stampa

A cura di Maurizio Cavalloni, Paolo Dallanoce, Mario Di Stefano, Carlo Gazzola

Spazio Campi – la prima realtà di Piacenza ideata e progettata con una specifica attenzione alla fotografia e alla documentazione del passato della città – ospita a partire da sabato 17 dicembre una mostra eccezionale: “Nel segno di Bot. Opere, immagini e documenti”.

Osvaldo Bot è stato il più estroso protagonista del Novecento nella città di Piacenza. Pittore, scultore, editore e polemista, ha costituito una vero e proprio ponte tra la nostra piccola realtà e le avanguardie che si sono sviluppate a livello nazionale. Il suo percorso si è concretizzato in una produzione foltissima non solo di opere, ma anche di riviste, libri, cartoline, fotografie e documenti. Per questo motivo un collezionista concittadino, Carlo Gazzola, ha voluto ricostruire la sua fisionomia con un libro che ne racconta la vita anno per anno: è nato così Bot (Silvia Editrice, 2011; con prefazioni di Luigi Sansone e Arturo Schwarz), un volume in grande formato di oltre cinquecento pagine, arricchito da 1.300 fotografie. La mostra di Spazio Campi è a sua volta frutto di questo lavoro e per questo il sottotitolo è “Opere, immagini e documenti”. I visitatori potranno ammirare non solo capolavori come il Paesaggio futurista (1931), sferopittura volata in Cina per la mostra “A+B+C/F=Futurismo” al NAMOC (National Art Museum of China) di Pechino, o il Cacciatore di leopardi (1938 circa), il Ritratto di Francesco Ghittoni (1928), che di Bot fu insegnante per un breve periodo al Gazzola, di modi futuristi, o ancora una Gitana degli anni Cinquanta, ma anche apprezzare i numeri della rivista fondata da Bot – “La Fionda” –, insieme a cartoline, libri e documenti. E ancora le fotografie dell'Archivio Croce, che riportano l'artista di fronte ai nostri occhi. Approdando, nell'ultima saletta, a un video documentario realizzato appositamente per l'evento: intervista dopo intervista Bot viene raccontato dalla viva voce di chi lo ha conosciuto.

142 pezzi, per la maggior parte inediti. Una mostra per comprendere, finalmente, chi fu Osvaldo Bot.

Testi di Gabriele Dadati

Inaugurazione 17 dicembre ore 18

Spazio campi
Via Garibaldi, 63 - Piacenza
da martedi a domenica 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00

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