Il progetto 'Vi va l'Italia?' si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il 150imo anniversario dell'Unita' d'Italia, un tributo alla parola e alla sua capacita' di essere plasmata, smontata e rimontata.
La Fondazione Bevilacqua La Masa è lieta di ospitare il progetto Vi va l'Italia? di Luca Clabot, in mostra nelle sale di Palazzetto Tito a partire da martedì 17 gennaio 2012.
Il progetto si inserisce di diritto nel contesto delle celebrazioni per il Centocinquantunesimo Anniversario dell'Unità d'Italia, dando forma alle urgenze più ironiche e meno retoriche di tale ricorrenza.
Ciò nonostante non vuole rappresentare nessun intento polemico ne tantomeno vuole essere un'operazione irriverente nei confronti della Nazione Italia.
Piuttosto un appassionato atto d'amore nei confronti della lingua Italiana e delle sue inesauribili e ricchissime potenzialità, un tributo alla parola e alla sua magica capacità di essere plasmata, smontata e rimontata.
In tal senso vanno lette le opere che vanno a comporre l'ossatura del progetto Vi va l'Italia? e che si chiude con un bel Grazie Mille!
Nell'opera Penisoletta tre solette tricolori sormontano la dicitura "Storia d'Italia dal 36 al 45", con chiaro riferimento ad un preciso periodo storico, ma al contempo alle classiche misure delle scarpe. Anagrammi profetici come quello realizzato nel video de l'Inno di Mameli celano un lungimirante e sorprendente domani in Mille.
La scanzonata serie di collage realizzati rigorosamente su Moleskine prevede un intervento ironico su i tre fautori dell'Unità d'Italia, Garibaldi, Mazzini e Cavour in cui i loro cognomi sono anagrammati dando forma ad un unico ambiguo personaggio: bramavi culi di ogni razza, o ancora quello su Vittorio Emanuele a cui viene suggerito un affettuoso consiglio: Italiati i baffi.
Di una certa attualità sono il lavoro nomade in Italy, che si contrappone ironicamente al tanto celebrato concetto del Made in Italy e la cartolina osè Souvenir d'Italin.
Nel collage sonoro intitolato l'Innominato frammenti di parole, sillabe dalle canzoni di Mina, sono rimontati allo scopo di ottenere un imprevisto quanto inedito Inno di Mameli cantato dalla viva voce della celebre cantante.
Ultima opera realizzata dall'artista nel contesto del 151° anniversario dell' Unità d'Italia è 1-151, una raccolta di titoli di articoli di quotidiani italiani all'interno dei quali sono presenti i numeri in progressione da 1 a 151.
In occasione dell'inaugurazione della mostra, che si terrà martedì 17 gennaio alle ore 18.00, un intervento di Giulio Alessandri, docente e critico d'arte, introdurrà al pubblico la mostra e il lavoro di Luca Clabot. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a mercoldì 25 gennaio.
Biografia
Luca Clabot, cavallo di razza, è artista puledrico.
Dotato indubbiamente di quel certo non so che, risulta tuttavia privo del minimo di quel che si dice.
"Sono nato in un freddo pomeriggio di marzo, il vento spirava da sudest scompigliando i capelli senza peraltro spettinarli.
La temperatura oscillava tra i 12 e i 13 gradi quando mi sono diplomato all'Accademia di Belli Arti di Venezia" confessa lui stesso.
Inaugurazione 17 gennaio ore 18.00
Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito
Dorsoduro 2826, Venezia
Ingresso libero