Quando il collage diventa scienza. Una selezione delle opere piu' rappresentative del percorso creativo di Kolar, tra cui uno storico chiasmage del 1967, i Papillon e ancora gli oggetti chiasmage e i rollage.
Sabato 18 febbraio alle ore 18 Maab Studio d’arte renderà omaggio ad una delle personalità più originali e poliedriche del Novecento: Jiří Kolář, grande poeta figurativo di fama mondiale, scomparso nel 2002.
Dagli anni ’40 Jiří Kolář diventa uno dei protagonisti della poesia visiva, legando la sua arte alle infinite possibilità del collage, mediante il superamento della bidimensionalità come valore tradizionale della pittura.
Esponente della generazione che si afferma negli anni ’30 a ridosso dell’avanguardia storica, Kolář eredita il modus operandi della tradizione dada-surrealista, privata tuttavia della funzione provocatoria, nella continua ricerca di un linguaggio poetico con cui decifrare la realtà, approdando al cosiddetto "alfabeto morale" - così definito da Claudio Parmiggiani nell’agosto del 2002 - in grado di “rendere fantastiche le cose più umili dello sguardo quotidiano”.
Durante il suo lungo iter creativo, Kolář dà vita a ben 108 tecniche, tutte catalogate nel "Dizionario dei metodi", nel quale la costruzione per immagini diventa puro viaggio poetico, in una grande operazione attraverso la desemantizzazione e risemantizzazione dei materiali, che coincidono con le parole e le immagini della letteratura e dell’arte. Questo lavoro consiste nel raccogliere frammenti di immagini e testi, strappati o tagliati da fonti le più svariate, al fine di creare un nuovo alfabeto con cui ridefinire il mondo. Tra tutte, la tecnica del chiasmage è forse la più nota e consiste in un complesso collage composto da moltissimi frammenti di testi in caratteri latini, ebraici, arabi, ideogrammi cinesi, tratti da testi religiosi o profani (dalle pagine del Larousse alla Bibbia al Corano, alle tabelle di orari ferroviari, atlanti stellari, carte musicali), in forme geometriche e non, ridotti prima a brandelli e quindi ricomposti seguendo una trama del tutto personale.
Partendo sempre dalle immagini, l’incessante attività di esplorazione sul collage confluisce nelle numerose tecniche inventate da Kolar per rispondere a ogni sua esigenza espressiva, tra cui rollage, prollage, frottage, intercollage, rapportage, confrontages. "Mi hanno insegnato a osservare me e il mondo da mille e un angolo visuale; mi hanno costretto a fare i conti con mille e una esperienza, con mille e uno destini. Elevando a un livello assoluto il principio del labirinto, mi hanno presentato la storia dell’arte su un vassoio d’argento: potevo prenderne un po’ quando volevo senza esserne sazio”- afferma l’artista a proposito del chiasmage.
Tuttavia, prima di dedicarsi al collage e alla “poesia evidente”, Kolář attraversa una lunga fase di militanza letteraria e poetica, vissuta nel gruppo Skupina 42 nella Praga degli anni Quaranta, pubblicando cantate, oratori, liriche, diari, prose, manuali di teoria poetica, commedie e altre invenzioni che dal 1938 al 1958 lo introducono nell’ambiente letterario praghese, non senza difficoltà e ostacoli, tra cui incresciosi episodi di limitazione della libertà espressiva, che gli costano censure, sequestri delle opere e addirittura il carcere. Nonostante le traversie, Kolář non interrompe mai la sua azione poetica che tuttavia, a partire dal 1949, inizia a mutare struttura compositiva: adottando il collage come mezzo compositivo, sperimenta tecniche differenti, giungendo alle opere pittorico-plastiche. In particolare, è la visita del Museo di Aushwitz nel 1949 a determinare la nascita dell’assemblage-collage: gli oggetti sparsi (occhiali, scarpe, libri, indumenti) uniti dalla sorte comune, fanno scattare la risposta di una tecnica, come il collage, basata sull’accostamento mentale, applicabile ad ogni esigenza espressiva, in un gioco sottile di evocazioni.
Maab Studio d'arte presenterà un'accurata selezione delle opere più rappresentative del percorso creativo di Kolář, tra cui uno storico chiasmage del 1967, i celebri e raffinati Papillon e ancora gli oggetti chiasmage e i rollages.
Breve biografia Jiří Kolář nasce a Protivín (Boemia del Sud) nel 1914 da padre panettiere e madre lavandaia; muore a Praga nel 2002. Fu tra i principali esponenti dell’associazione ceca d’avanguardia Gruppo 42, che più delle altre scuole dell’avanguardia boema si prefisse un’intensa mutualità tra poesia e pittura. Fin da adolescente Kolář è attratto dalla carta stampata; desidera diventare tipografo, ma è costretto ora a fare il cameriere, ora l'operaio, ora il badilante. Il suo apprendistato è svolto in casa, dove una zia che trascriveva in continuazione poesie, offre al giovane una sorta di antologia casalinga, avvicinandolo a un universo di parole che ben presto riuscirà a unire ad altrettante immagini. Sostenitore di un’estetica del seriale quotidiano, realizza i primi collages già alla fine degli anni Trenta; è del 1937 la sua prima esposizione personale al Teatro D37, Mozarteum di Praga. Nel 1942, insieme al teorico dell'arte Jindřich Chalupecký, allo scultore Ladislav Zívr, al pittore František Hudeček, ai poeti Ivan Blatný, Jiřina Hauková, Josef Kainar e ad altri artisti fonda il "Gruppo 42", che più di altre scuole dell'avanguardia boema si prefigge un intenso dialogo tra poesia e pittura. Negli anni Sessanta inizia a operare nell’ambito della poesia concreta, ibridando componimenti poetici con segni non verbali. A partire da questo archetipo testuale, esplora in senso metalinguistico le innumerevoli varianti del collage. Tra le esposizioni: Biennale di San Paolo del Brasile; Galleria Schwarz, Milano; Museum of Modern Art, Miami; Institut fur Moderne Kunst, Norimberga; Museum Haus Lange, Krefeld; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi; Galerie Lelong, Paris; Centre George Pompidou, Parigi; Galerie Maeght, Barcellona; Art Gallery of Ontario, Toronto; The Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Palazzo Madama, Torino; Padiglione Cecoslovacchia, Biennale di Venezia; PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Museum of Modern Art, Oxford; ICA Institute of Contemporary Art, Londra; Konsthall, Malmo; Fundació Joan Mirò, Barcellona; Stedelijk Museum, Schiedam; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Galleria Nazionale d’Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma; Musée des Beaux-Arts de Dijon, Digione; Ludwig Museum of Contemporary Art, Budapest; Amos Anderson Art Museum, Helsinki; Gamec di Bergamo.
Ufficio stampa
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Inaugurazione sabato 18 febbraio, ore 18.00 – 21.00
Maab Studio d’arte
Riviera San Benedetto 15, Padova
Orari di apertura: dal mercoledì al sabato 16.30 – 20.00
Ingresso libero