Fondazione D'Ars Oscar Signorini onlus
Imprescindibili incontri. Le opere pittoriche dell'artista sono caratterizzate da una dimensione materica molto intensa e potente.
Le opere di Lia Malfermoni sono caratterizzate da una dimensione materica molto intensa e potente. Si avverte un senso "profondo" della materia. Sin dal primo impatto emotivo è la superficie a parlare. Si avverte che la tela bidimensionale gode in realtà di tre e forse più misteriose dimensioni. Nel suo lungo percorso artistico, segnato da numerosi e vasti (in termini di produzione) progetti, si avverte l'intensità quasi stupita e insaziabile di un alchemico ricercare, dentro la materia che prende forma, il senso di un "Sacro Io" che non ha tempo. Il suo particolarissimo modo di preparare e "far nascere" le superfici è il primo motivo di stupore. A ben guardare e percepire alcune sue opere, si riconosce la terra, l'oro, l'argento, l'argilla, la cenere e il carbone, l'acqua, il vetro, la resina o qualcosa di simile che li evoca. Tutto è disposto con una sicurezza e concentrazione che ricordano un procedere antico e immutabile.
Nulla è casuale, pur nell'apparente casualità ruvida delle superfici, o nelle colature di colori e materiali, che in certi casi appaiono meticolosamente curati e come consumati da un tempo infinitamente lungo. Si coglie a volte un vago senso di storia (echi palladiani, numeri, scritte e grafismi simbolici, impercettibili rievocazioni di cerimonie d'altri tempi...), emergono richiami a frammenti delicatamente strappati da un antico affresco, logorato dal tempo e magari da tante vite passate. Vi si ritrovano figure di una ieraticità intensa e trattenuta, dietro la quale si immagina un sentimento intriso di un composto e muto dolore non esternato, ma semplicemente "rappresentato", attraverso una materia densa e palpitante, piuttosto che raffigurato tramite il gesto stesso. E' come se nel lavoro di Lia Malfermoni si potesse percepire una sorta di anima antichissima, un archetipo femminile che da sempre plasma la terra, come una Dea Madre che dà corpo alla vita attraverso un continuo evolversi delle forme, permettendo il manifestarsi di sempre nuova materia animata, che diventa così la dimora stessa dell'anima creativa. Si possono riconoscere espressioni spesso solide e crude, come certi "ventri" che potremmo paragonare a una "sindone fatta di pietra" dove è rimasta impressa la nostalgia di un luogo interiore, simbolo ancestrale della nascita e della vita stessa, oppure certi raffinatissimi "corpetti" apparentemente fatti di niente, ma che a ben guardare "ricordano" tutto il corpo che l'ha indossato e materializzano tutto lo spessore di un involucro, un po' vezzo decorativo, e un po' corazza protettiva, rimasta ormai priva dell'anima che l'ha abitata, e che nel suo passaggio ha lasciato impresse le forme dei sogni e dei desideri di un tempo. Quello di Lia Malfermoni è un sentiero fatto di materia plasmata e segnato dai passi di un'anima che dispone e dispensa ricordi, emozioni e nostalgie, senza spiegare troppo le ragioni del loro nascere, non curandosi del conformismo formale, ma lasciando nella materia il segno del suo passaggio elegante, potente e silenzioso.
Pier Luigi Gentile
Inaugurazione 20 genaio 2012
Galleria 9 Colonne / SPE/ Il Resto del Carlino
via Cesare Boldrini, 10 - Bologna
Orario: 9.00-13.00 e 14.00-17.30 sabato e festivi chiuso
Ingresso libero