Bahareh Raeesi
Bita Darvish
Erfanesh Samsamshariat
Sara Tansaz
Mahnoosh Naderi
Marjan Hoshiar
Sepideh Sahar
Foroozan Shirghani
Mehrnosh Ramezannia
Mehrdad Khataei
Dieci artisti iraniani a Firenze. Il modo di fare arte degli artisti lascia intravedere una poetica di colori e segni, che si e' sviluppata nell'assimilazione critica delle tracce della cultura del loro paese.
Dieci artisti, ambasciatori di un mondo ricco di storia com’è quello iraniano, si presentano alla galleria Mentana di Firenze per una collettiva che risulta essere molto interessante.
La mostra è un coerente ed efficace strumento di dialogo tra la civiltà iraniana e quella italiana ed è anche un modo per conoscere i fermenti artistici che animano l’Iran.
Il modo di fare arte, degli artisti, lascia intravedere una poetica di colori e segni, che si è sviluppata nell’assimilazione critica delle tracce della grande cultura del loro paese, che sono riusciti a coniugare con le percezioni delle istanze del nostro tempo in opere di gran significato artistico, umano e d'indagine creativa.
I dipinti ci raccontano la tensione di una costante ricerca che si rispecchia appieno nelle opere, che palesano lo studio di soluzioni molto efficaci nella comunicazione dei loro messaggi.
Il desiderio di una giusta collocazione nell’arte contemporanea ha portato i pittori a sviluppare percorsi stilistici diversi ma efficaci, che li collocano pienamente nei fermenti d’oggi.
La lettura delle loro opere ci riporta a figure ancestrali, che s’interfacciano, in modo suggestivo con il nuovo e con la natura, conservando la spiritualità traslata nei colori e nei segni. La loro è un’indagine intimistica che si apre alle sollecitazioni del realismo pur mantenendo la liricità descrittiva d’aspetti emozionali che riportano ai sogni e alle aspirazioni del vivere: all’Io.
I colori e le pennellate diventano messaggi che riescono a donarci emozioni grandissime.
BAHAREH RAEESI
Da antichi rosoni prende forma la sottile malinconia che nel contesto cromatico si stempera in dolcezza e in armonia.
BITA DARVISH
Il passato si evoca nello sguardo che osserva i simbolici antichi cavalieri che continuano la carica alla conquista dei sogni.
ERFANESH SAMSAMSHARIAT
Ad una grigia tenda raccolta sfugge una prospettiva d'introspezione che si veste di luce e di semplicità.
SARA TANSAZ
In un movimento scenico segnato dal rosso, un cromatismo veristico, nelle quinte, si contorna di una fiaba antica delle ombre.
MAHNOOSH NADERI
Masse di colori che si amalgamano nell’evanescenza millenaria di un flusso, che trasporta il sogno, sono spostate da un soffio di vento.
MARJAN HOSHIAR
Un lirismo scenico dei piani, che hanno un rapporto spazio – tempo, è in un gioco di cromatismo: luce e ombre di una levitazione.
SEPIDEH SAHAR
In una doppia visione c’è l’Io sovrapposto e un armonico stemperamento dei colori che ci fanno percepire il tempo.
FOROOZAN SHIRGHANI
Nello spazio temporale della forma principale c’è un gioco geometrico di luce che si staglia esaltata dallo sfondo che lascia emergere degli azzurri fiori.
MEHRNOSH RAMEZANNIA
Il groviglio di sentimenti sprigiona le luci e le ombre dell’intimità dell’uomo espressa in un concatenamento di toni.
MEHRDAD KHATAEI
La riflessione diventa la compagna di chi, mentre si rispecchia, trova la via per inoltrarsi nella fantasia che porterà nei giardini dell’immagine.
Testo a cura di Federica Murgia
Inaugurazione sabato 21 gennaio ore 18
Galleria Mentana
piazza Mentana, 2/3r Firenze
Orari: 11.00/13.00 - 16.30/19.30. Domenica e Lunedi Mattina Chiuso
Ingresso libero