Frottage di Antonia Guerra. 'Chi non si e' mai divertito da bambino a mettere una moneta metallica sotto un foglio e a rilevarne i contorni con la fregatura di una matita? (...)'.
Antonia Guerra di nascita Mattinatese, durante l’Accademia delle Belle Arti è stata alunna di Mimmo Conenna, dopo un iniziale apprendistato, continua la sua ricerca a Foggia nel “Laboratorio Artivisiveâ€.[....]
Chi non si è mai divertito da bambino a mettere una moneta metallica sotto un foglio e a rilevarne i contorni con la fregatura di una matita? Si faceva a gara a chi riusciva a rendere maggiormente visibili le lettere, i numeri, le teste o i grappoli d'uva e le spighe di monete di piccolo valore o di nessun valore, come quando ci capitava qualche moneta dell'impero appena passato, con aquile e fasci. Non era solo questione di maggiore o minore pressione della matita. Le dita dovevano avvertire i rilievi del conio, bisognava affinare la sensibilità dei polpastrelli perché il chiaroscuro facesse emergere tutti i dettagli.
Prima ancora che al frottage o a Max Ernst che strofinava i fogli di carta sulle irregolarità e le commessure dei pavimenti per registrarne i più impercettibili segni, ho pensato a questa mia esperienza quando ho visto i lavori recenti di Antonia Guerra.
Per i suoi frottage Antonia Guerra non interpone però alcun elemento, alcun foglio sulla superficie rugosa. Ha un rapporto diretto con essa, con i piallacci che costituiscono i supporti della sua pittura, con tutte le rugosità , i nodi e le imperfezioni che hanno i fogli di legno. Evi strofina sopra gessetti e pastelli colorati. A differenza di quel mio divertimento infantile, rigorosamente in bianco e nero, Antonia Guerra non cerca però la riproduzione pure e semplice delle asperità più o meno gradevoli che il colore incontra mentre viene steso. No, Guerra non cerca soltanto di esaltare la natura nella superficie sensibile che essa ci offre. Dosando la pressione del gesto fa emergere valori tonali o timbrici ai suoi colori, e in questo il supporto aiuta, certo, ma la scelta dei colori in rapporto alle varie campiture o la decisione di lasciare scoperti determinati spazi è l' artista a farla.
In questo, il supporto è davvero sottomesso a quel che l' artista vuol esprimere, a quei paesaggi fantastici e informali pieni di luminose suggestioni che raccontano di elementi che si aggregano o disperdono, di lune rosse in spazi siderali, di azzurri marini e di scogliere, di fondali soggetti alle maree. C'è un lavoro de12000, un ''Senza titolo'' esposto per la prima volta al Laboratorio artivisive di Foggia, che ha l'evidenza di un fondale dove ciottoli e sabbia si muovo- no con le onde, segnalate dalle curve raggrinzite dei piallacci.
Antonia Guerra non rifà insomma il verso a tanta arte povera il cui solo scopo è di evidenziare i segni e i valori espressivi degli oggetti recuperati. Sui piallacci, invece, l'artista garganica incide e dipinge il suo mondo, le sue vibrazioni interiori, e il fondo ligneo li amplifica e li fa risuonare anche per noi................[...]
Addetto Ufficio Stampa Koiné
[...] tratto da “segni e colori dalla magna capitana†di Gaetano Cristino.
Inaugurazione sabato 1 Marzo alle ore 19.30
saranno presenti il Sindaco di Apricena dott. Vito Zuccarino, l’assessore alla cultura dott.ssa Concetta Pennelli e il presidente della Koiné Giovanni Guerrieri.
Presenterà il vernissage il critico d’arte Gaetano Cristino.
Orari d’apertura
Feriali 18,30 – 21,00
Festivi 10,00 – 12,30
Per Informazioni:
Centro Artivisive Koiné di Apricena (FG)
Direttore Artistico: Nando Granito
Piazza Andrea Costa, 10
Apricena (FG)
Tel. 0882 642802