Thomas Geve
Alberto Cavaglion
Chiara Cavallarin
Francesca Toso
Guido Vaglio
Angela Bearzatto
Tommaso Mozzati
Infanzia e deportazione. Per la prima volta in Italia le riproduzioni di 50 disegni realizzati dal giovanissimo Thomas Geve subito dopo la liberazione dal Lager. I disegni furono realizzati utilizzando il retro dei formulari delle SS, con acquerelli e pastelli colorati.
Per la prima volta in Italia saranno esposte a Torino, in questa mostra curata dal Museo Diffuso della Resistenza, le riproduzioni di 50 dei 79 disegni realizzati dal giovanissimo Thomas Geve subito dopo la liberazione dal Lager. La mostra nasce dal volume Qui non ci sono bambini. Un'infanzia ad Auschwitz, pubblicato da Giulio Einaudi editore nel gennaio 2011.
Thomas Geve aveva tredici anni quando, nel 1943, fu internato ad Auschwitz insieme alla madre, che morì nel campo. Assegnato ai lavori forzati, Thomas sopravvisse; fu trasferito a Gross-Rosen e poi a Buchenwald, dove fu liberato nell'aprile 1945.
Il titolo della mostra nasce dal tragico destino dei bambini nei campi di sterminio: una volta arrivati venivano mandati alle camere a gas e potevano salvarsi solo se apparivano più grandi della loro età o se mentivano, per essere inclusi tra gli adulti idonei al lavoro. Thomas Geve si salvò perché venne destinato a imparare il mestiere di muratore.
I suoi disegni rappresentano una testimonianza straordinaria per la lucidità con la quale un ragazzino di 15 anni è riuscito a rappresentare la realtà del Lager, descrivendo l'orrore che ha vissuto in tenera età. Con il rispetto dovuto all'unicità delle singole esperienze di vita, si può considerare quello di Geve il corrispettivo in termini visivi del Diario di Anne Frank. Due testimonianze pressoché uniche che raccontano l'esperienza concentrazionaria dal punto di vista dei bambini.
I disegni originali sono conservati a Gerusalemme presso il Museo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria degli eroi e dei martiri della Shoah) e non sono trasportabili a causa della fragilità della carta.
L’autore di questa straordinaria testimonianza visiva – che vive oggi in Israele – sarà presente a Torino in occasione dell’inaugurazione della mostra e nei giorni immediatamente successivi e incontrerà gli studenti e la cittadinanza.
I disegni (della dimensione di una cartolina) furono realizzati utilizzando il retro dei formulari delle SS, con acquerelli e pastelli colorati che lui chiese durante il mese in cui rimase nel campo dopo la liberazione, perché troppo debilitato. Questa testimonianza della vita nel campo di concentramento nacque dall’esigenza di raccontare al padre la sua esperienza e fermarne il ricordo per sempre.
Con pochi tratti Geve ha saputo disegnare l’orrore: il tentativo dei nazisti di eliminare nei detenuti ogni traccia di umanità e, al di là del tratto infantile, dimostra una grande maturità di pensiero. Egli stesso dichiara infatti di averli fatti con occhi da bambino e da ingegnere. La sofferenza è espressa senza pathos: l’intento è quello di spiegare con spirito documentario il funzionamento interno dei campi, le condizioni di vita dei prigionieri, le malattie, il sistema di schedatura degli internati, i lavori che si svolgevano nel campo, le selezioni che decidevano periodicamente chi era destinato a sopravvivere e chi no, il sistema delle camere a gas.
I disegni furono conservati dal padre in una cassaforte climatizzata fino al 1985, anno in cui Thomas Geve li donò allo Yad Vashem. Le riproduzioni furono esposte per la prima volta nel 1995 dal Memoriale di Buchenwald – in occasione del cinquantesimo anniversario della liberazione – e, successivamente, in Germania, in Polonia, Svizzera, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Serbia e Paesi Bassi.
L’allestimento di Torino propone i disegni di Geve nel loro formato originale, nella sequenza cronologica della sua esperienza. Ogni disegno è accompagnato dalle didascalie scritte dall’autore in un momento successivo, integrate da alcune note esplicative dei curatori.
La prima sezione, Auschwitz-Birkenau, descrive l’arrivo al Lager e rappresenta i campi omonimi con mappe, descrizioni, vedute e descrizioni del sistema concentrazionario.
I disegni della seconda rappresentano la Vita nel campo: la quotidianità, le questioni inerenti il cibo, il lavoro, i ruoli delle donne, il trattamento riservato agli zingari, le malattie, la morte.
La terza sezione, Gross-Rosen e Buchenwald, racconta l’evacuazione da Auschwitz nel gennaio 1945, l'interminabile e logorante cammino nella neve per giorni e giorni, per sfuggire all’esercito russo che avrebbe liberato il campo il 27 gennaio, il passaggio da Gross-Rosen e l’arrivo a Buchenwald, che fu l’ultima tappa della sua esperienza concentrazionaria.
Il percorso si conclude con La liberazione che descrive la sollevazione dei detenuti, la cattura da parte loro di alcune SS, fino alla completa liberazione del campo all’arrivo degli americani e alla riscoperta della libertà e del mondo esterno.
Una sezione della mostra è dedicata ad approfondimenti tematici, a partire da alcuni dettagli dei disegni analizzati dal punto di vista grafico e storico-contenutistico.
Progetto a cura di:
Alberto Cavaglion
Chiara Cavallarin
Francesca Toso
Guido Vaglio
Contributi critici di:
Angela Bearzatto
Tommaso Mozzati
Il 25 gennaio, alle ore 18 (presso il cinema Nazionale, via Pomba 7, Torino) sarà proiettata, alla presenza di Thomas Geve e in anteprima per il nostro Paese, la versione italiana del documentario-intervista di Wilhelm Rösing, Thomas Geve. Nichts als das Leben ("Thomas Geve. Nient'altro che la vita"), curata dal Goethe-Institut Turin.
Geve sarà inoltre protagonista di una serie di incontri con gli studenti (28, 30 e 31 gennaio). I Servizi educativi del Museo proporranno laboratori didattici e visite guidate per le scuole e per la cittadinanza.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla mostra una propria medaglia di rappresentanza
Mostra prodotta dal Museo in occasione del Giorno della Memoria 2012 con
Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana
Consiglio Provinciale - Comitato Provinciale per la valorizzazione degli ideali della Resistenza, dei principi della Costituzione, della Democrazia, della Solidarietà, della Pace e della Libertà - Provincia di Torino
Città di Torino
Comunità Ebraica di Torino
Goethe-Institut Turin
Con il contributo di Nova Coop
In collaborazione con Giulio Einaudi Editore
Partner tecnico Gtt
I disegni originali sono conservati presso la collezione del Museo Yad Vashem, Gerusalemme
Comunicazione e promozione Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà:
Paola Congia tel. 011 4420486 mob. 393 9450553 e-mail ufficiostampa@museodiffusotorino.it
Ufficio Stampa e relazioni con i media Servizio centrale informazione e rapporti con il cittadino Comune di Torino:
Gianni Ferrero tel 011/442.36.05 fax 011/442.23.01 gianni.ferrero@comune.torino.it
Inaugurazione giovedì 26 gennaio, ore18.00
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
corso Valdocco 4/a, Torino
Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Giovedì dalle 14 alle 22. Lunedì chiuso. Ingresso € 5.00; ridotto € 3.00
Biglietto d'ingresso ridotto per chi raggiunge la mostra con i mezzi GTT e per i soci Coop
Informazioni e prenotazioni Servizi Educativi: da lunedì a venerdì, ore 10-17 | tel. 011 4420783| e-mail: didattica@museodiffusotorino.it