I lavori esposti in galleria appartengono alla serie Light Sources, realizzata dall'artista a partire dal 1992 e in parte presentata dal Kunstmuseum di Lucerna nel 1998. Si tratta di opere in bianco e nero di piccolo formato in cui l'artista, utilizzando il rigoroso vocabolario concettuale e formale che contraddistingue l'intero corpo del suo lavoro, rivolge la propria indagine alla luce.
La Galleria Raffaella Cortese è lieta di annunciare la prima personale italiana
dell'artista americano James Welling.
I lavori esposti in galleria appartengono alla serie Light Sources, realizzata
dall'artista a partire dal 1992 e in parte presentata dal Kunstmuseum di Lucerna
nel 1998. Si tratta di opere in bianco e nero di piccolo formato in cui
l'artista, utilizzando il rigoroso vocabolario concettuale e formale che
contraddistingue l'intero corpo del suo lavoro, rivolge la propria indagine alla
luce. Elemento essenziale del nostro sguardo sul mondo, la luce è al tempo
stesso fondamento della pratica fotografica, sulla cui origine e natura
l'artista investiga da più di trent'anni.
Con un approccio talvolta più analitico, talora più lirico e descrittivo -
sebbene tali momenti rappresentino polarità inseparabili della poetica
dell'artista - l'opera di Welling muove dall'osservazione del reale e dallo
studio delle potenzialità insite nel medium fotografico, per restituirci
concetti spaziali di pure forme geometriche, o luoghi attraversati da forti
tensioni chiaroscurali.
In Light Sources Welling raccoglie opere la cui genesi scaturisce da una
riflessione sulle sorgenti di luce artificiale e immagini la cui fonte luminosa
appartiene al dominio della natura, come Meriden, nella quale accecanti raggi
solari filtrano attraverso i rami di un albero, o Sky, dove la sagoma offuscata
del sole sembra premere per liberarsi da un cielo cinereo. In queste opere il
punto di vista dell'artista rispetto alla fonte luminosa è spesso frontale, come
se egli intendesse assimilare il proprio sguardo alla condizione di una
pellicola sensibile. Ne consegue che la luce, che si posa sulla pellicola come
un raggio accecante sulla retina, disintegra le forme del reale, trasformandole
in nere, immateriali membrane.
Dalla percezione dell'oggetto rappresentato al riconoscimento della sua
trasfigurazione, nelle opere di Welling intercorre una fase di sospensione in
cui l'osservatore è chiamato a divenire parte integrante del processo creativo
mediante le proprie associazioni.
James Welling è nato a Hartford, nel Connecticut, nel 1951. Vive e lavora a New
York e Los Angeles. A partire dagli anni settanta il suo lavoro è stato
presentato in mostre personali in gallerie e musei negli Stati Uniti, in Europa
e in Giappone. Nel 1992 ha partecipato a Documenta IX Kassel; negli anni novanta
la Kunsthalle di Berna, il Kunsternes Hus di Oslo, il Carnegie Museum of Art di
Pittsburg in Pennsylvania e il Kunstmuseum di Lucerna gli hanno dedicato mostre
monografiche. Le sue opere fanno parte delle collezioni del Whitney
Museum of American Art, del MOCA di Los Angeles, del Metropolitan Museum e del
museo Bojimans Van Beuningen di Rotterdam.
inaugurazione: giovedì 20 marzo 2003, ore 18,30
orari: dal martedì al sabato dalle 15 alle 19 e su appuntamento
Per ulteriori informazioni e materiale fotografico rivolgersi alla galleria
Galleria Raffaella Cortese, Via Rodolfo Farneti 10, Milano