"Animal landscape": nei lavori esposti le epidermidi animali, colte attraverso fili di luce o cupe ombreggiature, evocano nuovi spazi, diverse superfici o pure forme. Per "Metropolitan Barcelona" l'artista espone strutture in vetro e acciao.
In Animal Landascape l'autore entra in un campo di natura pittorica nel quale manti
villosi o scabri, uniti o pezzati, livree piumose o lanose, crini folti o sfibrati,
ciuffi di peli o di setole, pellicce soffici o irsute creano tavolozze vibranti ed
animate da una struttura sottoepidermica o profonda di cui si intuisce la natura
venosa, tendinea, muscolare od ossea. In questa situazione i tegumenti animali,
percepiti gradualmente e con attenzione, diventano stesure cromatico-compositive che
evocano altre superfici : distese di terra riarsa, coltri di soffici piumini,
increspature sabbiose, avvallamenti montani, tappeti lanuginosi od anche "pure
forme" dal forte impatto percettivo costruite da riccioli e fili di luce, crespe
leggere, campiture nette, vibrazioni palpabili.
Attraverso tratteggiature
filamentose, macchie sfrangiate, ombreggiature cupe e sottilmente sfumate che
invadono a tutto campo inquadrature apparentemente bidimensionali e senza direzione,
lo sguardo ricerca la forma e il verso di lettura, insinuandosi nella sottile
tessitura dei segni e perseguendo attraverso la parcellizzazione morfologica e la
trama grafica la struttura globale dell'immagine.
Per Metropolitan Barcelona e' invece il senso del modernismo ad imporsi con il suo
aspetto giovanile ed ardimentoso. Forti verticalizzazioni, strutture in vetro e in
acciaio, sagome di tipo futurista si affacciano così su una ribalta costruita da
architetture lineari o isolata spazialmente in sezioni e in mono elementi che
assurgono a forme geometriche astratte ma animate da penombre o contrasti che ne
esaltano i valori di superficie : ora nette nelle profilature, ora marezzate dal
chiaro scuro, ora ridotte a pure forme lineari su lucide specchiature riflettenti.
Vetro, acciaio, cemento, metallo, corda, evocano uno speciale paesaggio
metropolitano che domina a tutto campo e si impone per essenzialità attraverso il
sofisticato uso della luce, il taglio delle inquadrature ed il rigore espressivo. Ne
emerge un senso di sospensione metafisica e di vuoto spaziale, un paesaggio urbano
elegantemente irreale e inquietante : e' come se le forme non avessero volume, le
strutture non fossero portanti ma solo formali rievocazioni gotiche è come se i
grandi indotti metallici si schiacciassero in sagome di cartone o le volte ardite si
addolcissero in superfici morbide, velari ombreggiati privi di peso.
La luce appiattisce creando ambientazioni nitide vagamente surreali e generando un senso di
attesa e di staticita' che si contrappone ambiguamente alla "movida" vorticosa e
densamente popolata della grande capitale catalana.
Inaugurazione 4 febbraio ore 18
Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti, 13
orari 17-20
chiuso la domenica e giorni festivi