Allora&Calzadilla
Masbedo
Ansel Adams
Matteo Attruia
Franko B
Carlo Bach
Olivo Barbieri
Bill Beckley
Gianni Berengo Gardin
Primoz Bizjak
Gabriele Bonato
Eelco Brand
Piergiorgio Branzi
Monika Bulaj
Luca Campigotto
Maria Magdalena Campos
Pons
Elio Ciol
Mat Collishaw
Anton Corbijn
Giacomo Costa
Massimo Crivellari
Amy Cutler
Arnold Mario Dall'O
Riccarda de Eccher
Jim Dine
Fulvio Eccardi
Gilad Efrat
Elger Esser
Manuel Fanni Canelles
Paul Ferman
Giorgia Fiorio
Franco Fontana
Jernej Forbici
Daniel & Geo Fuchs
Mario Giacomelli
Ugo Giletta
Antonio Girbes
Robert Gligorov
Nan Goldin
Paolo Grassino
Stefano Graziani
Henrik Hakansson
Kenro Izu
Alfredo Jaar
Oleg Kulig
Irene Kung
Christiane Lohr
Robert Longo
Urs Luthi
Robert Mapplethorpe
Angel Marcos
Francesca Martinelli
Hiroyuki Masuyama
Ana Mendieta
Michael Najjar
Julian Opie
Franco Passalacqua
Cristiano Pintaldi
Alfredo Pirri
Marc Quinn
Francesco Radino
Sergio Ragalzi
Robert Rauschenberg
antonio riello
Julian Rosefeldt
James Rosenquist
Ed Ruscha
Sergio Scabar
Stefano Scheda
Luigi Serafini
Andres Serrano
Mario Sillani Djerrahian
Janez Vlachy
Santiago Ydanez
Andrew Zuckerman
Marco Puntin
Jonathan Turner
Un labirinto itinerante ospita i simboli della forza e della bellezza di Madre Natura al giorno d'oggi, in questo momento di instabilita' ambientale e di cambiamenti climatici. Dipinti, fotografie, sculture, video e installazioni di 82 artisti contemporanei, tra cui Franko B, Robert Mapplethorpe, Anton Corbijn, James Rosenquist, Andres Serrano, Marc Quinn, Luigi Serafini...
a cura di Marco Puntin e Jonathan Turner
Dipinti, fotografie, sculture, video e installazioni di 82 artisti contemporanei provenienti da 18 diverse nazioni (Australia, Cile, Cuba, Germania, Giappone Gran Bretagna, Israele, Italia, Macedonia, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera).
Attraverso una sequenza di immagini sublimi Il fuoco della Natura, mostra promossa e realizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, presenta i simboli della forza e della bellezza di Madre Natura al giorno d'oggi, in questo momento di instabilita' ambientale e di cambiamenti climatici.
Protagonista e' la natura nei suoi vari aspetti, dalle prospettive delle grandi distanze geografiche ai macroingrandimenti, una carrellata di paesaggi spettacolari da tutto il mondo, dalle foreste pluviali dell'America Latina ai mari artici, dal bush australiano al deserto della California e ancora catene montuose, dalle Dolomiti all'Himalaya al Monte Fuji.
Gli occhi degli artisti ci mostrano la natura in tutta la sua bellezza, potenza e perfezione, inalterata o posticcia. La scelta del tema e' stata determinata dalla convinzione che la Natura come soggetto rappresenti la mediazione ideale tra il mondo dell'arte e il pubblico spettatore. L'immaginario realistico prodotto dagli artisti contemporanei fornisce una mappa immediatamente riconoscibile del mondo naturale, libero dai cambiamenti della moda o dall'intervento tecnologico dell'uomo. L'evoluzione ha spesso il proprio ritmo lento, ma l'intervento dell'uomo puo' essere improvviso, radicale, distruttivo e talvolta permanente. Tuttavia la natura puo' recuperare in modi sorprendenti. Con Il fuoco della Natura, oltre ai criteri estetici che stanno dietro alla selezione di particolari dipinti, fotografie, installazioni e video, si vogliono evidenziare taluni quesiti etici direttamente collegati alle opere esposte, quali le contraddizioni del consumismo o il dramma delle specie in via di estinzione. La perfezione della natura e' spesso invasa dalla nostra capacita' di inquinare e distruggere artificialmente.
Iniziando da tre paesaggi classici della fotografia in bianco e nero di Ansel Adams, la mostra propone esempi storici di maestri della fotografia come Robert Mapplethorpe, Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana e Mario Giacomelli. Proseguendo, l'esposizione si divide in sotto-temi che identificano le sezioni dedicate ai mari, ai paesaggi invernali, ai fiori e ai vulcani (rappresentati in un dipinto di Cristiano Pintaldi, in un'opera lenticolare di Julian Opie e in una fotografia di Nan Goldin).Considerate le enormi dimensioni dell'ex Pescheria, i curatori Marco Puntin e Jonathan Turner hanno scelto di privilegiare opere di grande formato. I lavori selezionati provengono da importanti collezioni private, gallerie d'arte e, in alcuni casi, direttamente dallo studio degli artisti.
La mostra e' stata allestita in un labirinto itinerante ideato in collaborazione con Gian Paolo Venier e Luigi Semerani di ell(E)gi Architecture, Trieste. Il progetto si snoda attraverso tre padiglioni costruiti sotto le putrelle in ghisa del vasto spazio dell'ex Pescheria situato sul lungomare di Trieste. Un padiglione e' dedicato al tema degli animali e comprende “ritratti” realizzati con tecniche diverse: uno scimpanze' (Andrew Zuckerman), uno squalo (Robert Longo), un cavallo (Albano Guatti), un serpente (Daniel & Geo Fuchs), dei cervi (Santiago Ydanez), un chihuahua (Gabriele Bonato), un tonno (Luigi Serafini), dei panda (Antonio Riello) e una Wunderkammer satura di animali impagliati e disegnati (Francesca Martinelli). Un altro padiglione e' dedicato alla maestosita' dei paesaggi montani: le Dolomiti (Olivo Barbieri, Riccarda De Eccher, Giorgia Fiorio), una montagna sacra del Tibet (Monika Bulaj), i ghiacciai del Cile (Luca Campigotto) e i picchi dell'Argentina (Michael Naj-jar), mentre il terzo e' destinato alla proiezione di video di due coppie artistiche, Masbedo e Allora&Calzadilla, questi ultimi hanno rappresentato gli Stati Uniti d'America nel padiglione nazionale durante la Biennale di Venezia del 2011. Le opere video sono tra le poche presenti che considerano la presenza umana, e per questo motivo, il terzo padiglione rappresenta una sorta di passaggio in un ambiente separato e indipendente in cui il visitatore osserva dall'interno, attraverso delle finestre ideali, il mondo esterno e la natura circostante. Al piano superiore dello spazio espositivo, l'Auditorium vedra' la proiezione delle opere video di Alfredo Jaar e Ana Mendieta, provenienti dalla prestigiosa collezione La Gaia di Busca.
Il fuoco della Natura presenta inoltre opere dei maestri americani della Pop Art, quali Robert Rauschenberg, James Rosenquist e Jim Dine, grandi stelle dell'arte britannica come Darren Almond, Mat Collishaw e Marc Quinn, e fuoriclasse come il russo Oleg Kulik, il macedone Robert Gligorov, gli americani Ed Ruscha, Bill Beckley e Andres Serrano, l'olandese Anton Corbijn, i tedeschi Elger Esser e Julian Rosefeldt.
In questi giorni, in cui la maggior parte dei notiziari sull'ambiente parla di criticita' ambientali, diverse opere raffigurano la natura che combatte valorosamente. Ne sono esempio la foresta che ricresce lentamente nei luoghi ove furono costruiti gli impianti per i Giochi Olimpici invernali del 1956 a Cortina (Massimo Crivellari), le piante selvatiche che bonificano una casa abbandonata (Stefano Scheda), cosi' come l’imponente lightbox di Giacomo Costa con una giungla che stritola alcune rovine architettoniche postatomiche, opera presentata nel 2009 presso il Padiglione Italiano della Biennale di Venezia.
In collaborazione con le ricerche svolte dai Civici Musei Scientifici di Trieste e dal WWF Trieste (World Wildlife Fund), la mostra prende una posizione decisa su tematiche locali e globali quali l'inquinamento, le specie in via di estinzione e gli habitat che stanno scomparendo.
Info:
Studio giornalistico associato di Samantha Punis e Giovanna Felluga
Via Tor San Piero 14
34135 Trieste | Italy
t|f + 39 040 413634
info@atemporarystudio.com
Conferenza stampa giovedi' 9 febbraio ore 11
Inaugurazione sabato 11 febbraio ore 18.30
Salone degli Incanti - Ex Peschiera
via Nazario Sauro 1, Trieste
lun-ven 11-13 16-20 sab- domenica 10-20
intero 6, ridotto 4, gratuito fino a 14 anni