Galleria S.A.L.E.S.
Roma
via dei Querceti, 4
06 77591122 FAX 06 77254794
WEB
Mario Airo'
dal 5/12/2011 al 27/1/2012
mar - sab 15,30-19,30

Segnalato da

Galleria S.A.L.E.S.



approfondimenti

Mario Airo'



 
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5/12/2011

Mario Airo'

Galleria S.A.L.E.S., Roma

Ling. Il titolo e' un ideogramma cinese che si trova in un Canto di Ezra Pound, la sua trascrizione fonetica inglese e' ling. Tutti i lavori in mostra hanno la carta come materiale e il disegno come referente, ma non sono mai semplicemente disegni e anzi si distanziano dalla mimesi o dal virtuosismo illusionistico.


comunicato stampa

L’artista nato a Pavia nel 1961 ha iniziato la sua formazione artistico­ culturale frequentando all’Accademia di Belle Arti di Brera le lezioni di Luciano Fabro. Insieme ad altri artisti della sua generazione da vita nel 1989 allo spazio espositivo autogestito di via Lazzaro Palazzi e alla rivista Tiracorrendo.Tra i gruppi milanesi nati in quegli anni, più degli altri, quello di via Lazzaro Palazzi (sia per aver una sede in cui organizzare delle mostre sia perchè pubblica una rivista su cui dibattere le proprie posizioni poetiche) si distingue in modo particolare trovando riscontro anche a livello internazionale.
Mario Airò si è subito imposto all’attenzione della critica non solo italiana; infatti la sua partecipazione ad importanti rassegne nazionali ed internazionali risale già ai suoi esordi, garantendogli riconoscimenti critici di alto livello, che lo porteranno a partecipare con i più noti e ormai storicizzati artisti e critici contemporanei di tutto il mondo a mostre che segneranno il percorso artistico del XX secolo.
Il lavoro di Airò è basato soprattutto sulla ricerca poetica dove “sempre mi sembra che sappia parlare di una bella felicità, non tormentata perchè capace di proteggersi da ogni eccesso di stimolo” (Angela Vettese). In questa sua personale romana, Mario Airò espone una serie di opere dove la carta assume un ruolo da protagonista. Carta come materiale e supporto per realizzare una serie di articolate installazioni.

LING
“Il titolo è stato preso da un ideogramma cinese che ho trovato in un Canto di Ezra Pound. Il Canto inizia con l’ideogramma, la sua trascrizione fonetica inglese (ling) e la frase “Our dynasty came in because of a great sensibility”. All’inizio sono rimasto colpito dalla delineazione della sensibilità come il talento che serve al buon governo, poi mi sono soffermato sul segno grafico dell’ideogramma, che mi è parso speciale: è uno dei pochi ideogrammi che contiene una specie di simmetria, simmetria che direi di gesto, più che di forma. Infatti i segni sul lato destro sono identici a quelli sul lato sinistro in una specie di ripetizione che genera un equilibrio. Una forma di rispecchiamento che riflesso non è, ma invece ricostruzione del fenomeno ripercorrendo le linee di forza del suo farsi. Mi sono poi incuriosito del suo significato poiché ho scoperto che ling è anche utilizzato nella metafisica e negli studi sull’essenza e ho cercato di capire questa ‘sensibilità’ cosa indicasse... una cosa magnifica è che questa potenzialità è assimilata alla capacità delle foglie di generare la fotosintesi, di metabolizzare la luce.
Questa qualità o forma potenziale dell’essere me la sono immaginata immediatamente come ‘soglia’, come qualcosa che, una volta entrata nella nostra consapevolezza, ne modificasse sostanzialmente il contenuto in ogni suo singolo aspetto. Mi sono quindi immaginato Ling come soglia e la mostra come contenuta nell’intercapedine da lei creata.
Al di là del filtro da lei generato hanno trovato collocazione pensieri vecchi e pensieri nuovi: da Vuoto Cavo, memoria di studi di tanti anni fa, in cui avevo trovato questa dicitura come possibile trascrizione dell’idea di Cosmos: l’immagine mi era subito apparsa come magnifica; un vuoto che non si accontenta semplicemente di essere vuoto ma è anche scavato dentro. Finalmente dopo venticinque anni che era nel cassetto il vuoto cavo ha preso forma, tirandosi dietro il vuoto mentale di Hui-­-neng. La Mente o Autonatura originaria nella sua purezza non ha bisogno di essere ripulita rispolverata ripristinata: il bagno mondano con tutte le illusioni che genera contaminano il nostro pensiero o meglio il nostro pensare attuale, non la sua intima natura, la potenza primaria, che permane pura e naturale e semplicemente aspetta la nostra attenzione per disvelarci la sua intima consapevolezza e riammaliarci con le immense potenzialità che possiamo attuare. Perchè il Buddismo Zen ha un’idea della natura del nostro essere profondamente ottimista: Naturalmente, come seguace del Bodhidharma, credeva nella Mente da cui deriva il presente universo con tutte le sue molteplicità, ma che in se stessa è semplice, incontaminata e illuminatrice, come il sole dietro le nubi, dice Suzuki nel libro ‘La dottrina Zen del vuoto mentale’.
E’ un piacere in questi tempi bui rispolverare idee che ricordano la purezza originaria, lo stato di grazia ab origine del nostro pensiero e delle possibilità che contiene quando non lo sovvertiamo / pervertiamo.
L'aperto giorno riluce per l'uomo di immagini... Riluce il giorno aperto agli uomini d'immagini… L'aperto giorno agli uomini riluce con immagini. Sono tre possibili traduzioni di un verso di Hölderlin da sempre impresso nella mia mente per la sua bellezza e verità. In quel rilucere dell’aperto e nel suo farlo per immagini vi è tutto il senso della ricchezza che le nostre capacità empatiche possono raggiungere semplicemente dischiudendosi al mondo. La carta: tutti i lavori in mostra hanno la carta come materiale e il disegno come referente. Ma non sono mai semplicemente disegni e anzi si distanziano dai suoi usi più immediati come la mimesi o come il virtuosismo illusionistico. Il disegno si avvicina e sovrappone, anche se un po’ astigmaticamente, al segno della scrittura e alla sua capacità evocatrice. Dal punto di vista tecnico scomoda le sue applicazioni (la grafica della stampa a secco, la punta d’argento da incisore, la filigrana da mastro cartaio, il frottage / grattage di ernstiana memoria) a mostrarne la duttilità, flessibilità e ampiezza di potenzialità che possiede come strumento di delineazione”. Mario Airò

Mario Airò e la Galleria S.A.L.E.S. desiderano ringraziare Stuart Robertson della Woollard & Henry Ltd Scotland e Sabrina Bacchetti, di Fabriano per il loro supporto nella realizzazione della mostra. La carta utilizata per le opere è stata prodotta da Cartiera ARTEM in Fabriano.

Galleria S.A.L.E.S.
via dei Querceti, 4/5 00184 Roma
orari: martedì - sabato dalle 15:30 alle 19:30

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