La mostra si propone come un modello d'indagine delle relazioni tra logiche di trasformazione locali e le dinamiche di sviluppo nazionali, dove il design e' lo strumento sperimentale per verificare la ricerca nella realta' dei fatti. La mostra e' articolata su argomenti particolarmente attuali per il mondo della progettazione e della produzione.
IL PREMIO COMPASSO D’ORO ADI E IL DESIGN DELLE MARCHE
La trasformazione in atto del mercato fornisce nuovi elementi da considerare anche per il progetto di beni e di servizi, che sempre di più deve concorrere a definire le strategie dell’impresa. L’estetica dell’oggetto fine a se stessa, con le sue variazioni continue, rende instabile il sistema delle cose in termini percettivi e d’uso. Il mondo degli oggetti è sottoposto a continui rinnovamenti e le aziende devono essere propositive e responsabili verso gli utenti, la società , l’ambiente, per risultare sempre più competitive.
La bellezza delle cose non risiede, quindi, solo nell’estetica, ma è la scoperta di nuove relazioni che gli oggetti riescono ad instaurare all’interno dei contesti in cui vivono. Questo modo di intendere la relazione tra l’uomo e gli oggetti è connaturata nella storia e si coglie meglio all’interno delle tradizioni di territori circoscritti, dove il rapporto con gli oggetti riceve e arricchisce i valori culturali della tradizione. Paradossalmente, in un’epoca di mercato globale e di standardizzazione dei comportamenti, sono proprio le realtà locali che consentono di apprezzare il potenziale di trasformazione degli oggetti, il loro contributo a valorizzare le nostre esperienze. Nel contesto italiano, le Marche costituiscono un modello di sviluppo che è divenuto esemplare per il panorama produttivo nazionale.
La mostra
La mostra “La bellezza delle cose. Il Premio Compasso d’Oro ADI e il design delle Marche†si propone come un modello d’indagine delle relazioni tra logiche di trasformazione locali e le dinamiche di sviluppo nazionali, dove il design è lo strumento sperimentale per verificare la ricerca nella realtà dei fatti. La mostra è articolata su argomenti particolarmente attuali per il mondo della progettazione e della produzione, come: il valore della tradizione locale, la collocazione dei prodotti nelle fasce alte del mercato fino a divenire simboli del lusso, l'innovazione morfologica dei prodotti, l'espressività delle tecnologie e dei materiali, l'originalità nell'uso delle tecnologie, la comunicazione indirizzata alla collettività , il sistema delle relazioni del prodotto.
Si tratta della prima mostra che confronta il design italiano, attraverso il suo massimo premio, e il design di un territorio, rappresentato dalla produzione delle Marche. Pertanto la mostra non è costituita da un’esposizione cronologica di collezioni storiche di oggetti di design, bensì si configura attraverso brevi narrazioni all’interno delle quali gli oggetti del design italiano, premiati e segnalati dal premio Compasso d’Oro-ADI, il più prestigioso in Italia e uno dei più importanti nel mondo, e del design locale si confrontano in quanto esempi significativi e differenti del tema. L’obiettivo è di dimostrare come la metodologia del design consenta lo sviluppo dell’attività imprenditoriale, su differenti scale: dalla piccola impresa all’ambito regionale. In particolare, il disegno dell’identità delle Marche, come sintesi dei processi di sviluppo delle singole imprese, configura il territorio produttivo marchigiano non solo come modello consolidato di imprenditorialità ma come ambiente in evoluzione, capace di richiamare nuovi investimenti.
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Sono più di settanta le aziende marchigiane che espongono i loro prodotti, alcuni dei quali potranno essere acquistati nello spazio “Il negozio delle cose†dedicato al merchandising. La mostra si configura pertanto anche come ricognizione sul territorio dell’economia produttiva delle Marche, coinvolgendo imprenditori e produzioni ormai noti nel mondo: in primo luogo il gruppo delle aziende Guzzini e Fiam (entrambe premiate con il Compasso d’Oro ADI alla carriera), proseguendo per Poltrona Frau, Faber, Merloni Elettrodomestici, Elica, Tod’s, Giorgio Grati, Scavolini, Nazzareno Gabrielli, Benelli, TVS ma anche produzioni spesso trascurate dall’ufficialità del design, come gli attrezzi per fitness, o le imbarcazioni, gli strumenti musicali, il confezionamento dei prodotti agroalimentari. L’obiettivo è di costituire un Osservatorio permanente sul design delle Marche, seguendo il modello dell’Osservatorio realizzato dall’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) che ogni anno attraverso la produzione di un Design Index indica i prodotti più significativi del design italiano, in modo che la ricognizione nazionale possa ricevere approfondimenti e contributi locali.
La mostra, come momento di elaborazione di contenuti originali, è affiancata da altre attività come convegni, workshop, performance destinati a: imprenditori, designer e manager, Associazioni di categoria della produzione e del commercio; Associazioni per la cultura d’impresa; Amministrazioni pubbliche legate alla cultura e al patrimonio artistico e ambientale; Università , Centri Studi; dirigenti e docenti di Scuole Superiori e Universitarie di indirizzo artistico e tecnico, senza dimenticare il laboratorio “La didattica delle cose†rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie. Quindi l’esposizione è la messa in evidenza di percorsi di ricerca e di sperimentazione che devono assumere un carattere di processo permanente, attraverso l’instaurarsi di un network di abilità finalizzate alla costituzione dell’identità delle Marche come sistema ideativo e produttivo di beni e di valori globali.
Gli Enti Promotori
Comune di Ancona, Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali; Regione Marche, Assessorato alla Cultura - Servizio Beni e Attività Culturali; Provincia di Ancona, Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali, ADI Associazione per il Disegno Industriale, Fondazione ADI per il Design Italiano; Galleria del Design e dell’Arredamento Cantù, CLAC Centro Legno Arredo Cantù, Banca Popolare di Ancona, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Ancona, Centro Sperimentale Design POLIARTE, Centro Studi e Ricerca iGuzzini, Fondo Mole Vanvitelliana.
Il Comitato Scientifico
Piergiovanni Ceregioli, Aldo Colonetti, Frida Doveil, Ivana Jachetti, Marco Migliari, Franco Origoni, Laura Pierini, Giordano Pierlorenzi, Germano Zanzani; con la collaborazione di Giovanni Baule, Giorgio Giorgi, Marco Fuligni, Adriano Angeletti.
Il catalogo
A cura di Marco Migliari si avvale di interventi di: Marco Migliari Il disegno delle Marche Giordano Pierlorenzi Il passato del presente, Aldo Colonnetti Il lusso di una cultura, Augusto Morello Design Italiano e compasso d’Oro ADI, Frida Doveil L’approccio all’innovazione, Piergiovanni Ceregioli Il Museo della propria storia: le aziende Guzzini, Marco Migliari Il progetto delle relazioni.
La stampa del catalogo è di Tecnostampa, Loreto.
Il progetto dell’allestimento e della grafica
Franco Origoni e Anna Steiner con la collaborazione di Veronica Caglio e Annalisa Treccani
Notizie utili
La mostra che si apre il 9 marzo 2003 e si conclude il 15 giugno, effettua i seguenti orari:
tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00. Chiuso il Lunedì.
Ingresso: 6 euro, con riduzioni di legge e per le scuole.
La Ottaviani Argenti è partner privilegiato nella promozione della mostra.
Sono inoltre Sponsor: Banca Popolare di Ancona, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Ancona, Nova Illuminazione, Prometeo spa.
Comunicazione e Ufficio Stampa Mole Vanvitelliana: “Economia & Cultura†Ancona- G.Papini–M.Verducci-P.Lucarelli - tel.071/3580025 - fax 071/3589035
Reperibilità redazionale: cell 347/5080306 – 333/8358071- 339/2247761
Ancona, Mole Vanvitelliana