Il progetto quadriennale 'Specchio d'Europa', promosso dalla Provincia di Milano/Cultura e beni culturali, giunge, dopo il successo delle prime due edizioni, al suo terzo appuntamento con una serie di manifestazioni, il cui cardine e' costituito dalla mostra Il laboratorio della modernita' - Milano fra austriaci e francesi, incentrata sul periodo storico compreso fra il 1706 e il 1848.
MILANO FRA AUSTRIACI E FRANCESI
Specchio d'Europa - Percorsi e identità storiche di Milano e della sua provincia
Il progetto quadriennale 'Specchio d'Europa', promosso dalla Provincia di Milano/Cultura e beni culturali, giunge, dopo il successo delle prime due edizioni, al suo terzo appuntamento con una serie di manifestazioni, il cui cardine è costituito dalla mostra Il laboratorio della modernità - Milano fra austriaci e francesi, incentrata sul periodo storico compreso fra il 1706 e il 1848. La mostra rimarrà aperta dal 12 marzo al 25 maggio nella sede dei Musei di Porta Romana.
Come per le precedenti edizioni, 'Specchio d'Europa' si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero per la Pubblica Istruzione, e del contributo della Fondazione Cariplo.
Il progetto generale è coordinato da Enzo Papetti. Responsabile scientifico Giorgio Rumi.
La mostra è curata da Carlo Capra (coordinatore) in collaborazione con: Eugenia Bianchi, Maria Canella, Stefano Levati, Alessandro Morandotti, Elena Puccinelli, Aurora Scotti, Ferdinanda Torcellan.
La mostra restituisce, attraverso dipinti, stampe, oggetti, libri e documenti lo sfondo variegato su cui si stagliano figure come quelle di Firmian e Parini, Verri e Beccaria, Foscolo e Monti, Melzi d'Eril e Cuoco, Stendhal e Porta, Confalonieri e Manzoni.
Il secolo e mezzo che va dall'ingresso a Milano del principe Eugenio di Savoia, nel settembre 1706, alla fine della dominazione austriaca (o alle Cinque Giornate del 1848, se si vuole collocare qui la fine dell'epoca storica prerisorgimentale) è molto ricco di mutamenti sia sotto il profilo politico-istituzionale, sia in campo socio-culturale. Non è possibile adottare una chiave di lettura che sia valida per tutto il periodo considerato (dalle riforme settecentesche al triennio rivoluzionario, dalla 'monarchia amministrativa' napoleonica al Regno Lombardo-Veneto) e che abbracci al tempo stesso gli assetti politici, le attività economiche, la religione e la cultura. Di qui la scelta di sviluppare uno solo tra i molti ambiti tematici e di annodare intorno a questo filo rosso la maggior quantità di frammenti di un tessuto: il punto di vista prescelto è la trasformazione di Milano e del suo hinterland da sonnolenta periferia della Monarchia austriaca, nella prima metà del Settecento, a capitale culturale, editoriale e presto anche economica d'Italia.
LE SEZIONI:
- GLI EVENTI E I PROTAGONISTI: cronologie, regnanti e governanti, forme di organizzazione politica e amministrativa, i principali eventi storici.
- LA CAMPAGNA: documentazione catastale (mappe, sommarioni, catastini, una tavoletta pretoriana), quadri di vita agreste di Londonio e di altri, tavole descrittive di possessioni o di attrezzature agricole, prima lavorazione della seta (trattura e torcitura).
- IL VOLTO DELLA CITTÀ: politica urbanistica, abbellimenti (Piazza Fontana, Kursaal, nuove ville e palazzi) laicizzazione degli spazi e degli arredi urbani, illuminazione notturna, pavimentazione delle strade, numerazione delle case, smaltimento dei rifiuti ecc; il progetto del Foro Bonaparte.
- I LUOGHI DELLO SCAMBIO E DELLA PRODUZIONE: fiere e mercati (il Verziere), botteghe artigiane, piccoli esercenti e grandi mercanti-banchieri, l'industria editoriale, la Borsa, la manifattura tabacchi, le prime industrie meccaniche, la Galleria De Cristoforis.
- I LUOGHI DELL'ASSISTENZA: immagini di poveri (Ceruti ecc.); i luoghi pii tradizionali (a cominciare dall'Ospedale Maggiore) e le loro regole, il Pio Albergo Trivulzio e le altre fondazioni tardo-settecentesche, l'esposizione degli infanti.
- I LUOGHI DELLA CULTURA: l'Accademia dei Trasformati, l'Accademia dei Pugni, la Società patriottica, la Grande Brera, l'Istituto nazionale poi Reale poi Lombardo, gli amici della Cameretta ecc.
- I LUOGHI DELLA SOCIALITÀ: teatri, caffè, mascherate e balli nella stagione di carnevale, confraternite e forme di devozione collettive, gabinetti di lettura, società di pubblica istruzione del periodo rivoluzionario, nuove associazioni nobiliari e borghesi (Casino dei nobili, Società dell'Unione, Società del Giardino).
- LA VILLEGGIATURA: dipinti e incisioni delle principali ville lombarde neoclassiche.
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MILANO SPECCHIO D'EUROPA
AUSTRIACI E FRANCESI A MILANO: IL LABORATORIO DELLA MODERNITÀ
Il secolo e mezzo di storia lombarda che va dall'ingresso in Milano dell'esercito imperiale del principe Eugenio di Savoia, il 26 settembre 1706, fino alle Cinque giornate del marzo 1848 è così ricco di mutamenti dell'assetto politico-istituzionale, così denso di avvenimenti e di personaggi di primo piano, da rendere del tutto impossibile una trattazione unitaria come quella che si è proposta per il periodo spagnolo. Il titolo che si è scelto per la mostra in programma nel 2003, Il laboratorio della modernità , pone deliberatamente l'accento sui processi di lunga durata che, al di là del succedersi dei governi e degli ordinamenti, trasformarono Milano in quei 150 anni da sonnolenta provincia periferica di una monarchia in grave declino a centro di primaria importanza economica e culturale, all'avanguardia in Italia e con una spiccata vocazione europea. In questa prospettiva si sono messi a fuoco, nelle diverse sezioni in cui si articola la mostra, le trasformazioni del volto urbano e del retroterra agricolo, l'evoluzione delle attività produttive, le realizzazioni in campo intellettuale e artistico, le forme della socialità e i rapporti tra le classi visti attraverso il prisma dell'organizzazione assistenziale.
Proprio perché, tuttavia, queste sezioni tematiche prescindono volutamente dal mutevole quadro politico, si è ritenuto indispensabile concentrare in una sezione introduttiva, anche logisticamente separata dalle altre, gli elementi di informazione e i dati cronologici necessari per collocare al loro posto immagini, eventi, personaggi. Ci lusinghiamo di avere così corrisposto alle finalità didattiche che l'Assessorato alla cultura della Provincia di Milano si è proposto nell'organizzare questo ciclo di mostre, nel meritorio intento di contribuire a colmare le gravi lacune nella conoscenza del proprio passato che contraddistinguono, forse più di altre, la cittadinanza ambrosiana.
La scansione di questo primo spazio espositivo in tre segmenti, dedicati il primo al Settecento, il secondo all'età rivoluzionaria e napoleonica, il terzo alla restaurazione austriaca, riflette un comune sentire storiografico, ma non intende pregiudicare la possibilità di tagli cronologici diversi, attenti sia ai momenti di svolta interni a ciascun periodo (per esempio l'avvio della stagione delle riforme e dei lumi sotto il regno di Maria Teresa, o il passaggio dalla Repubblica Cisalpina alla Repubblica Italiana nel 1802), sia agli aspetti di continuità fra l'uno e l'altro di essi (così nella cospicua eredità lasciata dai regimi napoleonici al Regno Lombardo-Veneto in molti settori, dall'economia al diritto, dalle forme dell'amministrazione alle consuetudini sociali e alle istituzioni culturali). Criterio guida per gli ideatori e gli allestitori della mostra è stato, lo ripetiamo, l'avvento della modernità , di un modo di vivere, di sentire, di operare in cui già possiamo riconoscere i tratti di una contemporanea 'milanesità '.
orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 20; chiuso il lunedì
ingresso: intero 6.50 euro; ridotto 4.50 euro; ridotto scuole 2.50 euro
catalogo SKIRA
inaugurazione a inviti martedì 11 marzo ore 18.30 (vernice stampa ore 11.30)
INFO PER IL PUBBLICO: tel.0254276
Musei di Porta Romana - V.le Sabotino 26, Milano