Souvenirs. La prima mostra trasforma il nuovo spazio di Gum studio nel negozio personale dell'artista, nel tentativo di creare "una situazione che puo' essere percepita come un'opera di Lucie Fontaine e al tempo stesso una mostra collettiva, un negozio, un archivio".
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Da quando ho aperto il mio spazio a Milano ho sempre avuto interesse nell’idea di souvenir.
L’intero programma del mio primo spazio situato in via Conte Rosso a Milano è stato accompagnato dalla presentazione d’inviti speciali, poster, edizioni e prototipi. Questo si connette al fatto che per me non c’è gerarchia fra i diversi elementi che costituiscono l’atto creativo, che sia un’opera d’arte, una mostra, un biglietto da visita, un comunicato stampa o un invito.
Dopo più di quattro anni di attività sono felice di presentare una selezione dei miei souvenir da Gum Studio un progetto fondato a Carrara, Italia, e ora con base a Torino. Questo è la prima mostra nel nuovo spazio che per questa occasione è stato trasformato nel mio negozio.
Per questo progetto – intitolato semplicemente “Souvenir” – ho lavorato a stretto contatto con i miei due* impiegati Helena Hladilová e Namsal Siedlecki – i quali sono anche i fondatori di Gum Studio – con l’obiettivo di creare una situazione che può essere percepita come un’opera di Lucie Fontaine e al tempo stesso una mostra collettiva, un negozio, un archivio.
Gli artisti sono sempre stati interessati all’idea di commercio. Come rendere l’arte un prodotto a buon mercato. Da Hans-Peter Feldmann – il quale per un periodo di tempo ha smesso di fare arte e ha aperto un negozio di articoli da regalo a Düsseldorf – a The Shop, un’iniziativa delle artiste londinesi Tracey Emin e Sarah Lucas, dal mercato dei pegni di e-flux ai lavori portatili di Laurence Weiner, dalla casa editrice di Josh Smith al Pop-Up Book di Tauba Auerbach, il cui d’après è stato da me concepito per questa occasione.
Inoltre si tratta di un tentativo di pensare la storia dell’arte prima di Internet quale distribuzione di beni portatili: dai numerosi capolavori del tardo rinascimento italiano e fiammingo, le cui ridotte misure furono decise per il solo motivo di renderli trasportabili, alla Boîte-en-valise di Marcel Duchamp.
Lucie Fontaine
*“Abbiamo scritto l’Anti-Edipo in due. Poiché ciascuno di noi era parecchi, si trattava già di molta gente.” Gilles Deleuze e Félix Guattari, I mille piani, 1. Introduzione: Rizoma.
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Since I opened my space in Milan I have been interested in the idea of souvenirs.
The entire program of my first space, located in via Conte Rosso in Milan, has been accompanied by the presentation of special invitations, posters, editions and prototypes. For me, this is connected to the fact that there is no hierarchy between different elements constituting creativity, whether it is a work of art, an exhibition, a business card, a press release or an invitation.
After more than four years of activity I am happy to present a selection of my souvenirs at Gum Studio, a gallery project founded in Carrara, Italy, and now based in Turin. This is the first show in their new space, which for this occasion has been transformed into my shop.
For this project – simply entitled “Souvenirs” – I worked closely with my two* employees Helena Hladilová and Namsal Siedlecki – who also happen to be the founders of Gum Studio – in order to create a situation that can be perceived as a work by Lucie Fontaine, a group show, a shop and an archive, all at the same time.
Artists have always been interested in commerce and how to make art an affordable product. From Hans-Peter Feldmann – who for some time decided to quit producing art and opened a gift shop in Düsseldorf – to The Shop, an initiative of London-based artists Tracey Emin and Sarah Lucas, from e-flux’s pawnshop to Lawrence Weiner’s portable works, to Josh Smith’s publishing house to the Pop-Up Book created by Tauba Auerbach, whose d’après I conceived for this occasion.
Furthermore, this is an attempt to think about pre-Internet art history as a distribution of portable commodities: from numerous late Renaissance Italian and Flemish masterpieces, whose small sizes were decided for the unique reason of being transportable, to Marcel Duchamp’s Boîte-en-valise.
Lucie Fontaine
*“L’Anti-Oedipe was written by the two of us, and since each of us was several, we were already quite a crowd.” Gilles Deleuze and Félix Guattari, A Thousand Plateaus, 1. Introduction: Rhizome.
Inaugurazione 03 Marzo 2012 h 18
GUM studio
via Aosta 16 bis - Torino
4/9/10/11/16/17/18 Marzo h 18-20
Restanti giorni e orari soltanto su appuntamento