La sabbia, che ricopre e cristallizza ogni opera, e' la costante del suo lavoro: 'e' un elemento che mi ha sempre attratto - afferma l'artista - nell'immaginario comune essa tende a ricordare le prime manipolazioni infantili...'
Giuseppe Perone, nato nel 1972, vive e lavora a Rotondi (AV).
Diplomatosi nel '94 in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, partecipa a diverse personali e collettive, tra le quali, recentemente, la mostra 'Napoli anno zero' curata da Gianfranco Maraniello al Museo Castel Sant'Elmo di Napoli. Di grande rilievo è la sua presenza alla X Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo nonché le numerose esposizioni all'interno di Fiere importanti come Artissima a Torino, Arte Fiera a Bologna, Art Bruxelles e ultima, MiArt a Milano, maggio 2002, in occasione della quale gli viene assegnato il premio ' MiArt, Sezione Anteprima ' destinato al miglior giovane artista.
La sabbia, che ricopre e cristallizza ogni opera, è la costante del suo lavoro: ' è un elemento che mi ha sempre attratto - afferma l'artista - nell'immaginario comune essa tende a ricordare le prime manipolazioni infantili; [...] la fragilità (castelli di sabbia) e la mutabilità continua dovuta agli agenti atmosferici '. La sabbia allude al senso ludico, all'eterna trasformazione, alle ideologie effimere sulle quali a volte la società costruisce le proprie basi.
Gli oggetti d'uso quotidiano diventano, nell'immaginario e nella materia di Perone, frammenti senza tempo, sospesi, pietrificati. La sabbia, così come il meccanismo della decontestualizzazione o la mancanza di titoli, ne rafforza l'atemporalità , l'aurea enigmatica e metafisica mantenendone, al tempo stesso, la capacità espressiva. Di fronte al lavoro di Giuseppe Perone, nel quale ' Il gioco, la manualità , gli equilibri formali ed estetici si fondono con le motivazioni concettuali ', lo spettatore comincia ad evadere al di là del proprio tempo, sulla traccia di libere analogie, simboli, metafore. É il caso delle due grandi installazioni e dei rilievi presentati in questa mostra dove risulta chiaro il tentativo dell'artista di ricreare nuovi ambienti in cui la scultura, al centro della stanza, si trova a dialogare con i soggetti a parete che la circondano. L'artista mette in scena vere e proprie opere teatrali sorrette da regole inspiegabili, istintive, costruite attraverso pause e ritmi, gli stessi che ritroviamo nella musica o nella poesia.
CATALOGO: testo a cura di Marco Izzolino, ed. Grafiche dell' Artiere.
OPERE: due installazioni e opere a parete
INAUGURAZIONE: sabato 15 marzo 2003, ore 18.00.
ORARIO: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Ingresso gratuito.
Galleria Spazia
Via dell'Inferno, 5 - 40126 Bologna
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