Punto Einaudi
Arezzo
via Oberdan, 31
0575 353085

Pier Giovanni Decembri
dal 14/3/2003 al 5/4/2003
0575 353085

Segnalato da

Elena Parmigiano



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Pier Giovanni Decembri



 
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14/3/2003

Pier Giovanni Decembri

Punto Einaudi, Arezzo

Immagini poetiche, ma che prive di criteri razionali, sono tali da sembrare il frutto di una ''follia'' figurativa incontrollata.


comunicato stampa

Pier Giovanni Decembri, piu' noto come Cima, 'un'artista ''anarchico'', che da anni impegnato liberamente in scultura, pittura e grafica, rimane fedele all'intento iniziale o forse congenito, di costruire un mondo figurativo carico di vitale energia attraverso un'amalgama di materiali diversi e tradotti in un linguaggio informale, privo di ogni criterio logico spaziale e di qualunque riferimento temporale.

Esordendo nel 1971 con gli sgocciolii di colori simili alle tecniche di Pollock, Cima tutt'oggi interprete singolare di un'arte impostata sulla scomposizione astratta e capace con esasperata sensibilita' di dare vita ad un mondo di nuove psudo-forme, in gran parte irreali, fantastiche, ironiche e comunque mosse da vibranti brulichii che alimentano sensazioni pulsanti molto diverse, dalla sorpresa alla piacevolezza, e annulla in ogni caso lo spazio contingente. Cima crea cos?una dimensione informe e straordinariamente capace di comunicare una latente musicalita' nelle combinazioni di effetti dirompenti.

Immagini poetiche, ma che prive di criteri razionali, sono tali da sembrare il frutto di una ''follia'' figurativa incontrollata. Esse sono invece il risultato di una peretta armonia tra il segno, particolarmente familiare a Cima attraverso l'esercizio grafico, e il colore, assunto come mezzo espressivo spettacolare, capace di creare prodigi di insieme, nonch? utilizzato come elemento strutturale interagente con la matericita' realmente consistente delle superfici.. Dalla scomposizione ad un'inventata ricomposizione il percorso che attraverso fasi diverse e passaggi intermedi nel corso della tranennale attivita' artistica, si muove con rigore dentro i segni e le materie di Cima, in un continuum, segnato da ricorrenti scelte cromatiche secondo l'unione di essere e agire.

Comprendere le opere di Cima significa quindi aver chiaro il concetto che per lui vita e arte sono un binomio indissolubile che si unisce alla passione per la musica e per lo spettacolo. Pensare e creare sono azioni mosse da un unico impulso che porta il Cima ad ''imprese'' a volte anche molto complesse. La spettacolarita' delle soluzioni cromatiche scandite da ritmiche proporzioni di toni e di ''parti'', 'connessa alla forte sensibilita' musicale che trova espressione in sinfonie divertenti da ''vedere''. Largamente adottato da Cima il vetro, che abbinato al rame puro, documenta in una raffinata trasparenza i piu' intimi e profondi strati di superficie ridente, plasmata in forme corispondenti ad oggetti inanimati nei quali, pero' si mantiene vivo il movimento attraverso l'unoine di segno e colore. Trasparenze che svelano i sereti della materia, fin dall'inizio, elemento essenziale dell'arte di Cima. (dalla presentazione di Liletta Fornasari)

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