Giorgia Fioriti
Ginevra Panzetti
Enrico Ticconi
Edoardo Aruta
Mauro Vitturini
Filippo Riniolo
Roberto D'Onorio
Agli artisti e' richiesto di competere: cum petere, camminare insieme, cercare insieme. Si tratta di una condivisione tesa a produrre nuovi valori. In questo scenario ogni risultato individuale e' un risultato collettivo. Video e installazioni sonore di 7 artisti.
Filippo Riniolo, Mauro Vitturini, Alessandro Rosa, Edoardo Aruta, Ginevra Panzetti & Enrico Ticconi, Giorgia Fioriti
A cura di Roberto D’Onorio
Nella svolta epocale che stiamo vivendo non bastano tiepidi sostenitori; occorrono degli studiosi, dei
pensatori e delle persone che, come gli artisti, possono esercitare la propria libertà fino a tradurla in
responsabilità pratica.
Quando si parla di persuasione o di persuasori, spesso si prova disagio. In realtà la persuasione è
semplicemente un procedimento o una strategia per ottenere approvazione. L’etica di tale pratica va
quindi dibattuta dal punto di vista del fine che ci si pone quando si vuol persuadere qualcuno. Se il fine è
buono, etico, la persuasione sarà eticamente ammissibile. “Arte” che nell’antichità vede le sue fondamenta
coincidere con la retorica. Per Platone, ad esempio, la retorica non era né utile né positiva, ma dannosa
in quanto forniva all’oratore la possibilità di far apparire il buono come cattivo e il cattivo come buono,
permettendo quindi di presentare la realtà non seconda verità ma in base alla capacità di manipolazione.
Ad oggi diverse etiche asservite da una pluralità di linguaggi e di mezzi tecnologici, caratterizzano una
società post moderna, invasa da sentimenti che aprono verità apparentemente oggettive, portatrici di
scelte illusorie, metafisiche, descritte dal dato. Persuasione ad un sapere fittizio genitrice di un “altro
comportamento umano”, in cui il vero è solo descrizione dei fatti.
Trade0ff#1 persuasioni etiche assurge l’operato di sette artisti quale tesi sul “Pensiero debole” di Vattimo.
L’opera non più iconica ma fenomenica diviene strumento di riflessione volto a sdoganare quelle verità
impure che permeano la dialettica presente di menzogne, ponendoci davanti ad una scelta a discapito di
un’altra.
Ci si trova di fronte alla crisi, dunque, di un sapere complessivo che si mostra come discorso parziale e
quindi inattendibile.
Pensare ad un linguaggio di scelta significa recuperare le testimonianze di una data comunità valicando
la linea di confine del dato e mantenendo viva la coerenza con l’archiviazione esistente. Svelare attraverso
l’Ethos, il Logos e il Pathos, la verità infornata, imburrata e mangiata dal mezzo di comunicazione
preesistente. Accettare, quindi, la storia come aperta al futuro, come qualcosa che non si può riassumere
in una coscienza vera.
Agli artisti è richiesto di competere, ovvero secondo il suo etimo: cum petere, camminare insieme, cercare
insieme. Si tratta, dunque, di una condivisione tesa a produrre nuovi valori. In questo scenario ogni risultato
individuale è un risultato della collettività.
Il ciclo di mostre Trade0ff preme a domandarci a cosa affidare le nostre scelte, come assimilare la storia,
come riscriviamo il nostro passato e presentiamo diverse letture delle nostre tracce, come proteggiamo
e trasmettiamo la singolarità di ogni vita, alternando i temi economici, sociali e politici di cui siamo oggi
testimoni inerti.
Roberto D’Onorio
Inaugurazione 3 marzo ore 19
Galleria 291 est
viale dello scalo san lorenzo 45. Roma – tel. 06 44360056
Orari: da Mar. a Ven. : 11.00 - 19.30 Sab : 16.00 - 22.00 da Dom: 16.00 - 19.30 Lun. riposo
Ingresso libero