Palazzo Coveri
Firenze
Lungarno Guicciardini, 19
055 281044
WEB
Marina Calamai
dal 7/3/2012 al 17/4/2012
Mart-Sab 11-13 e 15:30-19

Segnalato da

Beatrice Cifuentes Sarmiento



approfondimenti

Marina Calamai
Marco Testa



 
calendario eventi  :: 




7/3/2012

Marina Calamai

Palazzo Coveri, Firenze

Cake thinking. Un percorso artistico caratterizzato da una molteplice espressione iperrealista condotta su un unico soggetto: il dolce. La mostra comprende oltre ai quadri sonori, sweet hats, cappelli, cherry rings e foulard.


comunicato stampa

Le opere di MARINA CALAMAI hanno la capacità di presentare in modo immediato e insolito temi comuni della vita quotidiana, attraverso i quali racconta come un dolce può essere interpretato, di volta in volta, come un raffinato anello da ammirare e indossare che può diventare appoggiato sul suo piedistallo una miniscultura. Un cappello può essere letto come un quadro. Un dipinto diventa un sound design.

La tecnica di realizzazione spazia dall’olio allo smalto, passando per la lavorazione di metalli preziosi, compresi anche legno, stoffe, dorature con carte da cioccolatino.
Tutte le opere sono pezzi unici.
I gioielli hanno una tiratura limitata.

Nei suoi lavori i quadri sonori sono in realtà dei racconti, degli spaccati di vita surreale.... ma non poi così tanto però per chi,  facendo parte della tribù del Cromosoma 4 - dove si pensa abbia sede il gene della golosità – viene continuamente assalito da fantasiosissimi pensieri incentrati sui dolci. Coloro, insomma,  la cui mente viene messa in ginocchio dal Potere Glicemico possono capire, immedesimarsi ancora di più grazie al sound design.

Il lavoro dell’artista è frutto di una ricerca meticolosa, pieno di riferimenti storici e curiosi, che oltre che al gusto si interessa alla vista e all’udito. Marina riesce in maniera originalissima a sintetizzare la relazione tra arte culinaria e arte pittorica.
Calamai mette in scena un trionfo di abbondanza quasi sfacciata, i suoi lavori diventano un irresistibile oggetto del desiderio. Quasi misteriose immagini immerse in un'atmosfera immobile e silenziosa, i dolci di Marina Calamai vibrano sulle note di toni sapientemente modulati alla maniera delle seicentesche scuole lombarde ed emiliane, specializzate nel genere della natura morta, mettono in scena un trionfo“barocco-pop” di esuberante abbondanza, diventano l'altro volto rassicurante di una tradizione di pittura che prediligeva soggetti come cacciagione, pesci, fiori e frutti dalle specifiche connotazioni descrittive di un vero trattato di costume.
Un evento dentro l’evento, nell’ambito di Fuori di Taste: due rinomate aziende in campo dolciario e vinicolo hanno scelto la Galleria del Palazzo per la presentazione in anteprima dei loro prodotti il giorno della vernice della mostra.

Villa Marta by l’Osteria de L’Ortolano di Firenze con “Martarè anniversary”, la famosa torta di cioccolato in una versione tutta nuova - nel prodotto e nel packaging - in occasione di  una data molto speciale: i 50 anni della ditta.

Cantina dei Colli Vicentini, azienda di Montecchio Maggiore in Provincia di Vicenza, per la quale la dottoressa Veronica Belli Assistente commerciale, presenterà in degustazione  due eccellenti vini: lo Spumante Lessini Durello DOC e lo Spumante Recioto di Gambellara DOCG.  Due prodotti di eccellenza per la marcata personalità che caratterizza il marchio della casa.


Presentazione Marco Testa

Se per i prodotti di Apple fu coniato lo slogan “Think Different”, che suggeriva un modo rivoluzionario di concepire il mondo della comunicazione tecnologica, Marina Calamai ci invita, con la mostra cake thinking, a pensare con l’ottica più dolce della nostra mente. L’ottimismo, dunque, di chi è però cosciente delle difficoltà, convinto che soltanto tramite la conoscenza si possa affrontare la vita in un modo migliore.

Le opere raccontano un mondo apparentemente gioioso, colorato, seduttivo. Del linguaggio POP l’artista utilizza i soggetti e le forme che spesso s’ingigantiscono proprio per allontanarle dal reale, creando dunque il “mito” del soggetto rappresentato. Ma rispetto alle sculture iconiche di Claes Oldenburg come Cake Floor e Burger Floor concepite per il MoMA nel 1962, nelle quali la critica al consumismo di una società ipernutrita è esasperata, nelle opere della Calamai si percepisce maggiormente l’aspetto seduttivo e surreale. Viene così spontaneo accostarle mentalmente a Il Divano - labbra di Mae West realizzato da Salvator Dalí su ispirazione di un suo stesso ritratto realizzato nel 1935.

Marina ci porta dentro una rivista culinaria, storicizzando le ricette e contaminandole con forme espressive contemporanee. L’effetto illusorio viene enfatizzato con profumi e suoni, sollecitando i cinque sensi dello spettatore, attirandone l’attenzione e allertandone il giudizio. Si è spinti, infatti, a cercare di capire cosa ci sia sotto la glassa: le opere iniziano a parlare. C’è sicuramente la gioia che ci riempie gli occhi nella preziosità di un gioiello, c’è la seduzione del pasticcino ancora da assaggiare, c’è il desiderio sublimato dell’attimo della scelta, c’è il senso di colpa per un peccato mai confessato.
Con le installazione sonoro olfattive Chi vuol esser lieto sia e Il muffin che ti mangia, si spiega l’irrazionale relazione che c’è tra vittima e carnefice, di chi mangia o è mangiato, tutto raccontato con l’ironia di un’esperienza che l’artista ci invita a vivere.

D'altronde cosa sarebbe la vita senza ironia? Così si scopre che dietro quei dolci c’è la storia di un incontro appena “assaggiato”, il cui ricordo è leggero come un cappello, oppure di uno consumato, invece, fino all’ultima briciola.
Calamai ci svela le emozioni con le trasparenze di un tessuto, lasciando indizi in cui cercare.
La ricerca espressiva dell’artista è in costante evoluzione spingendosi sempre più verso il design, nonostante il soggetto resti monotematico nel tempo.

D’altronde è un percorso, senza scomodare quello di morandiana memoria, che sollecita lo spettatore ad andare oltre le immagini, che come le emozioni sono in un costante stato di mutevolezza.
Sono proprio quegli affetti della vita che le opere di Marina Calamai ci stanno raccontando, quelli che proviamo quotidianamente, anche solo per un intenso istante e che porteremo dentro di noi per sempre, come dopo un morso ad un bignè.

Ufficio stampa: Beatrice Cifuentes Sarmiento
beatrice@galleriadelpalazzo.com Tel +39 055 281044

Inaugurazione: giovedì 8 Marzo 2012 alle 18.30

Galleria del Palazzo-Coveri
Lungarno Guicciardini, 19 - Firenze
Mart. - Sab. 11:00-13:00 15:30:-19:00
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [18]
Adriano Buldrini
dal 17/6/2015 al 10/9/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede