Galleria Arte e Pensieri
Roma
via Ostilia, 3a
06 7002404
WEB
Federica Luzzi
dal 7/3/2012 al 30/3/2012
giov-sab 16-20

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Federica Luzzi



 
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7/3/2012

Federica Luzzi

Galleria Arte e Pensieri, Roma

Sculture appartenenti al ciclo Black Shell del 2001. Tutto il procedimento operativo dell'artista possiede un marcato significato ecologico, a cominciare dalla fascinazione per i semi e i baccelli delle piante.


comunicato stampa

Giovedì 8 marzo, alle ore 18,00 a Roma, presso la Galleria Arte e Pensieri, via Ostilia 3a, si inaugura la personale di Federica Luzzi, Black Shell.

Federica Luzzi espone in mostra sculture appartenenti al ciclo Black Shell, avviato nel 2001.

Il ricorso al termine inglese non è dovuto a banale esotismo. L'equivalente inglese dell'italiano conchiglia possiede infatti un vastissimo ventaglio di significati, incentrati sulla valenza linguistica del guscio, dell'involucro (1); una polisemia (con relativa ambivalenza del simbolo: citando Warburg, Luzzi evoca il concetto mitico di “Giano bifronte”) che insiste giustamente a non smarrire. In realtà, il lavoro scultoreo per l'artista romana ha caratteristiche assai diverse da quelle della scultura tradizionale: Luzzi ha cominciato la sua attività scolpendo elementi in legno di tiglio, di noce, di pero; poi si è occupata di tessitura, intrecciando, con pazienza certosina, fibre vegetali al telaio verticale (una tecnica che allude al processo organico di sviluppo di una pianta: “lento, dal basso verso l’alto, in tutte le direzioni”); per associare infine elementi di legno scolpito e levigato alla tessitura. Tutto il procedimento operativo dell'artista possiede un marcato e assai motivato significato ecologico: a cominciare dalla fascinazione, che data dagli anni dell'infanzia e che non è mai venuta meno, subìta da parte dei semi e dei baccelli delle piante: minuscole e affascinanti meraviglie della natura.

Semi e baccelli possiedono forme sontuose e fantastiche, riescono persino, se agitati o percossi, ad essere sonori, magari emettendo un suono simile a quello del crotalo, e assicurano la dimensione della mobilità ad un albero, altrimenti radicato in una determinata porzione di suolo. Per il fatto di rinserrare gelosamente il germe vitale, essi alludono altresì alla valenza di incomunicabilità insita nell’opera d’arte: diventano – dice l’artista – enigmi.

Ma Luzzi sa pure interpretare una operatività di antica sapienza manuale, che impiega esclusivamente materiali naturali (legni, fibre vegetali, grafite) e un sentimento vibrante, quasi animistico, della natura, popolato di presenze misteriose, di forme chiuse, capaci di rinserrare, a volte per tempi incredibilmente lunghi, la capacità vitale, in una sorta di “vita dormiente”, le cui potenzialità germinative sono temporaneamente sospese. Si è dato il caso – ricorda sempre Luzzi – di un seme di magnolia, interrato come offerta rituale duemila anni fa, in Giappone, e che, piantato e coltivato, ha germogliato, restituendo oltretutto una specie di quella essenza ormai altrimenti estinta.

Sculture come involucro; sculture addirittura come vestiti, che l'artista indossa, e che, più che alla nostra, riescono congeniali ed eloquenti alla cultura orientale, che difatti ha più volte riservato una calorosa accoglienza alle opere di Federica Luzzi.
Carlo Fabrizio Carli

(1) – Da dizionario di lingua inglese: “Conchiglia, guscio, involucro, baccello, corazza, squama, scaglia, leggero battello, schema, schizzo di progetto, cassa interna di un feretro, scorza, carcassa, ossatura, apparenza, parvenza, proiettile, granata, cartuccia, bossolo, guardamano, strato elettronico”.

Inaugurazione 8 marzo ore 18

Galleria Arte e Pensieri
via Ostilia 3a, Roma
Orari: da giovedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero

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