L'esercito di terracotta. Una grande opera collettiva, composta da pezzi prodotti dai bambini di due classi prime delle scuole primarie Bissolati e Miglioli che parteciperanno al laboratorio. Secondo progetto di Face Off Volume 2, bando curato da Ettore Favini in cui sono stati scelti quattro artisti che hanno presentato dei progetti per la citta' di Cremona.
a cura di Ettore Favini
FACE OFF Volume 2
è un progetto di
ARTE CONTEMPORANEA E TERRITORIO
promosso dal CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Bruno Munari e
Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e della Famiglia del Comune di Cremona
Patrocini: Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona
Collaborazione di: Direzione Didattica Primo Circolo di Cremona, Museo Archeologico di Cremona
Secondo appuntamento con FACE OFF Volume 2, bando curato a Ettore Favini in cui sono stati scelti quattro artisti che hanno presentato dei progetti per la città di Cremona.
“L’esercito di terracotta” di Chiara Camoni è la realizzazione di una grande opera collettiva, composta da tutti i pezzi in terracotta prodotti dai bambini di due classi prime delle scuole primarie Bissolati e Miglioli che parteciperanno al laboratorio.
L’opera-mosaico sarà esposta presso il Museo Archeologico di Cremona in un momento successivo, in modo da mettere in contatto la scultura antica e quella realizzata oggi dai bambini.
Una sorta di percorso circolare in cui passato, presente e futuro, coincidono idealmente.
Gli studenti del liceo artistico, avranno il compito di affiancare i bambini, preparando per loro i materiali e le forme di partenza su cui i più piccoli andranno ad intervenire.
L'artista ha pensato di utilizzare l'argilla perchè il territorio di Cremona ne è ricco: già in epoca romana furono attive importanti fornaci per la realizzazione di laterizi e stoviglie. Questa tradizione proseguì nel Medioevo e poi per tutto il Rinascimento, dando vita alla caratteristica produzione di ceramiche “graffite” con decorazioni floreali, animali e antropomorfe.
Il Po ancora oggi continua a restituire tracce di questa fiorente attività: dopo le piene, sulle sue rive si possono trovare cocci, mattoni, coppi, ma anche pezzi di stoviglie decorate, manici e fondi di ciotole con tracce di smaltatura colorata.
Il valore economico e archeologico di tali reperti è pressoché nullo, ma costituiscono una sorta di memoria della città, che letteralmente continua a riaffiorare.
“Quando visito un museo archeologico provo una particolare commozione proprio di fronte ai frammenti, agli utensili di uso quotidiano o rituale: ho la sensazione che portino ancora con sé i gesti delle mani che li hanno modellati e utilizzati.
C’è un altro momento in cui provo lo stesso stupore: quando guardo i manufatti dei bambini.
Sento che i loro oggetti, le loro statuine e bassorilievi si ricollegano direttamente a quello stesso mistero. Forse per la leggerezza e la libertà con cui sono stati realizzati, per la sintesi, per l’irriverenza nei confronti dei materiali, dei canoni, e in definitiva della cultura.
In più c’è la narrazione: ad esempio un animale modellato da un bambino, solitamente non è fine a sé stesso, ma è il soggetto di una narrazione. L’orso si muove, si arrampica, fugge da un cacciatore e così via. Si fa, si determina, mentre si sviluppa la storia, seguendo uno scopo.
Al termine del lavoro, il soggetto a volte non è più riconoscibile, può essere persino distrutto”.
CHIARA CAMONI, nata a Piacenza vive e lavora a Giustagnana, Lucca. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera in Scultura, dal 1998 è direttore artistico dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli e tiene cicli di seminari per la Sezione Didattica del Museo Archeologico Nazionale.
Mostre personali recenti: 2012_Certe cose, Galleria SpazioA, Pistoia; 2011__Nell’ordine del discorso, Museo Marino Marini, Firenze; Una certa cosa, Museo di Storia Medioevale, Bologna. Mostre collettive recenti: 2011_ Partita a quattro, a cura di Ludovico Pratesi, Galleria Lorcan O’Neill, Roma; Premio Internazionale Giovane Scultura, a cura di Claudia Gioia, Fondazione Messina, Casalbeltrame, Novara; Alarums and Excursions, Front Room Gallery, New York; Vedere un oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a cura di Ginny Kollak, Padraic E. Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo; Somiglianze non sensibili, a cura di Cecilia Canziani, Galerie Opdahl, Berlino.
informazioni e contatti:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"
Via XI Febbraio 80 – Cremona cell. 347 7798839 crac.cremona@artisticomunari.it; www.crac-cremona.org
Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona
C/o Teatro Monteverdi - Via Dante 149 – Cremona
Tel. 0372 407785/753 – ufficiogiovani@comune.cremona.it - www.comune.cremona.it
OPENING sabato 10 marzo h 18.00
Teatro Monteverdi
via Dante, 149 - Cremona
Ingresso libero