La via Francigena da Corot a Monicelli. Un omaggio pittorico ai luoghi dell'alto Lazio che i pellegrini hanno incontrato nei loro viaggi devozionali sin dal VIII secolo.
Al via, sabato 17 marzo, la mostra dell’artista Gerhard Schwarz presso la Sala Orsini di Palazzo Chigi a Formello. Circa cinquanta dipinti a olio su tela di varie dimensioni, realizzati fra la fine degli anni Novanta e i giorni nostri, ripercorrono idealmente i paesaggi e le meraviglie de “La via Francigena da Corot a Monicelli”. I visitatori della mostra, aperta tutti i giorni fino a domenica 25 marzo, vedranno i luoghi che milioni di pellegrini, dalla fine dell’VIII secolo ad oggi, hanno incontrato nei loro viaggi devozionali da e verso Roma, dimora della venerata Tomba di Pietro. Ed è appunto fra i boschi che si diramano da questa strada, che comprende una serie di località dell’alto Lazio fra cui la Tuscia laziale, l’Agro Falisco, Tarquinia e l’Etruria, che alcuni fra i più grandi creativi di tutti i tempi hanno trovato ispirazione per i propri lavori.
Jean-Baptiste Camille Corot, capofila della Scuola di Barbizon e fra i pittori preferiti dal maestro Schwarz, visitò a più riprese luoghi come Narni e Nemi ed eternò col suo pennello molti laghi del territorio laziale, creando dipinti brulicanti di luce e di vita. Oltre un secolo più tardi, uno dei più alti esponenti della “commedia all’italiana”, il regista Mario Monicelli, ambientò fra Oriolo e i Monti Cimini, Calcata e il lago di Bolsena, molte scene di capolavori cinematografici quali “Il marchese del Grillo”, “Amici miei” e “L’armata Brancaleone”. Gerhard Schwarz, tedesco di nascita ma italiano d’adozione, riprende con forza questa eredità e, rinnovandola attraverso la sua pittura “impressionista” ed “en plein air”, riesce a far emergere tutta la magia dei luoghi intorno all’Urbe. Nelle tre sezioni della sua mostra formellese, “Antichità”, “Boschi e laghi” e “Medioevo”, l’artista fa sì che siano i suoi dipinti a parlare, evocando storie di ieri e di oggi e sprigionando l’affascinante atmosfera che emana dai luoghi della Via Francigena, che nel suo immaginario costituisce una vera e propria metafora della vita umana. “La Via Francigena”, spiega Schwarz, “non è solo un simbolo del pellegrinaggio, ma anche un’immagine della Vita. L’esistenza di tutti noi, infatti, è simile a un pellegrinaggio che ha un inizio e, presto o tardi, anche una fine: sarebbe bello che tutti, in quest’ottica, tralasciassimo un poco di badare al benessere materiale in favore di un senso profondo della fede. Infine, la Via Francigena è anche un’allegoria della mia vita: un cammino che voglio continuare a percorrere nel segno dell’arte e di tutto ciò che amo di più”.
Gerhard Schwarz nasce ad Heidelberg, in Germania, nel 1959. Mostra un precocissimo interesse per la pittura, e la professione di tipografo, che svolge con passione per parecchi anni, lo aiuterà in questa direzione. Nel 1983 giunge a Roma per stabilirvisi definitivamente. Lavora come menestrello per le strade, finché Dario De Blanck, pittore surrealista allievo di Marc Chagall, rimane colpito dai suoi dipinti e lo invita a esporre in quella prestigiosa “vetrina” che è Via Margutta. Da allora, Schwarz ha tenuto numerose mostre personali e collettive in tutta Italia e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra cui il Premio Baiocco 2005 come miglior artista straniero. Attualmente lavora ed espone principalmente nella capitale e nei suoi dintorni, dove tiene anche dei corsi di pittura gratuiti: il prossimo si snoderà in 4 lezioni presso il Casolare 311 di Formello e 6 passeggiate nel Parco di Veio.
Domenica 25 marzo visita guidata gratuita: appuntamento al Santuario del Sorbo (Campagnano di Roma) alle ore 9:00, visita del Santuario e passeggiata lungo la Via Francigena con arrivo a Formello e visita della mostra di Schwarz
INFO: 06/90194239-240
Ufficio stampa mostra: Manuela Giammarioli manuela.giammarioli@libero.it
Inaugurazione sabato 17 marzo ore 17:00
Palazzo Chigi
piazza San Lorenzo - Formello (RM)
Orari di apertura: tutti i giorni 10.00-13.00 /15.00-19.00