'Reliquie animali, ironici inferni'. Una mitologia dell'essere che, fondendo il corpo umano con l'elemento naturale, animale o vegetale che esso sia, risveglia con ironia e stupore la memoria delle origini.
Reliquie animali, ironici inferni
Una mitologia dell'essere che, fondendo il corpo umano con l'elemento naturale,
animale o vegetale che esso sia, risveglia con ironia e stupore la memoria delle
origini.
Nei ritratti in bianco e nero di Roberto Kusterle il corpo umano messo a nudo,
unito alla componente naturale che ne segna la nascita, si rivela con
un'ambiguità in bilico tra la meraviglia e il gioco, da una parte, e l'angoscia
dell'esistenza, dall'altra. L'autore, dunque, non si limita ad una semplice
rappresentazione distaccata della natura, ma la trasfigura: come nota Alberto
Princis, il contatto tra la pelle umana, divenuta ormai un confine inaridito, e
le squame, le spine, la superficie ruvida di pesci e rettili e i loro occhi
morti, forse più intensi e penetranti di quelli dei vivi, alludono, infatti, ad
una forte critica etica. Questo recupero delle radici mette in discussione
l'individualismo, la fuga dal vissuto, dalle emozioni non filtrate e l'idolatria
della velocità e del funzionalismo tecnologico che caratterizzano la societÃ
consumistica.
Le sue installazioni, che racchiudono sottovetro figure di corpi femminili nudi
che si fondono con strati di resina e foglie d'autunno, non solo ricreano uno
sprofondamento nella materia, ma confondono anche realtà e finzione, lasciando
emergere, ancora una volta, una sottile nostalgia di una chiara emozione e della
capacità di abbandonarsi alla vita.
Roberto Kusterle nasce nel 1948 a Gorizia, dove vive e lavora. Formatosi
artisticamente da autodidatta, dagli anni Settanta si dedica prevalentemente
alla pittura e alle installazioni. Dal 1988 inizia ad interessarsi alla
fotografia che diventerà il suo mezzo espressivo prediletto.
Numerose le mostre personali e collettive a cui ha preso parte sia in Italia
che all'estero; le più recenti sono: 1996, Museo della fotografia, Brescia -
Galleria della Libreria Dante, Palermo - Spazio Espositivo De Pellegrin, Riva
del Garda - Galleria Il Diaframma, Milano - Top Gallery, Mariano - L'abito come
metafora x{2013} Istituto Italiano di Cultura, Amburgo; 1997, Fotografia. 3 punti di
vista, Galleria Sagittaria, Pordenone - Friulimmagina, Palazzo Orgnani Martina,
Buttrio - Arte in Contemporanea, Centro Polifunzionale, Latisana - Hic et Nunc,
Museo d'artista ex convento dei servi di Maria, Valvasone - Scambi di coppia, ex
essiccatoio Bozzoli, San Vito al Tagliamento - Proiettili d'autore, Udine; 1998,
Artestudio Clocchiatti, Udine - Angelica Arcangelica, Centro Civico, Lucinico -
Samaed, Libreria Equilibri, Gorizia - Centro d'arte Grigoletti, Pordenone; 1999,
Metamorphisme, Teatro Miela, Trieste - 2000, Altri racconti, Teatro Comunale,
Cormons - Fotografie, Marburg (D) - La sacra tovaglia, Chiesa di Sant'Antonio,
Latisana - Hipogeios, Villa Manin, Passariano - Studio 0, Treviglio (BG) -
Studio Tommaseo, Trieste; 2001, Indagine sul presente, Photomesiac 2001
Slovakia, Museo d'Arte Moderna di Zilina (SK) - premio di fotografia
contemporanea Federico Vender, Palazzo dei Panni, Arco (TN); 2002, Nella natura
in posa, OLIM (Officina Linguaggio Immagine), Bergamo - Survive, Latisana.
inaugurazione: sabato 22 febbraio 2003 ore 18.30.
Orari: dal mercoledì alla domenica dalle 16.00 alle 20.00 · lunedì e martedì
chiuso.
ingresso libero
Spazio Antonino Paraggi
Via Pescatori 23 Treviso