In mostra alcune opere dell'architetto-pittore: gli acquerelli, i modelli architettonici, copie da dipinti di Giuseppe Canella, Luigi Basiletti e Giovanni Migliara e alcuni dipinti di genere storicista.
Venerdì 23 marzo alle ore 18.00 presso la Galleria di SpazioAref in Piazza Loggia 11/f, si inaugura
la mostra Antonio Tagliaferri Pittore, realizzata dall’Aref e dalla Fondazione Ugo Da Como, in
collaborazione con la Delegazione bresciana del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
L’esposizione viene allestita in concomitanza con le Giornate FAI di Primavera, previste per sabato
24 e domenica 25 marzo 2012, dedicate all’architetto Antonio Tagliaferri ed all’ingegner Giovanni
Tagliaferri.
Sabato 24 e 25 marzo sono previste visite guidate gratuite alla mostra e all’esposizione permanente
delle opere di Emilio Rizzi e Giobatta Ferrari ospitata al primo piano di SpazioAref.
Antonio Tagliaferri (1835-1909) si orienta fin dalla giovinezza verso la pittura: tra il 1854 e il 1856
figura nella bresciana Scuola comunale di disegno per arti e mestieri annessa alla Pinacoteca Tosio
e le sue opere ottengono buoni riscontri dalla critica e il favore del pubblico alle annuali esposizioni
della Scuola stessa. A Brescia frequenta inoltre lo studio del pittore paesaggista Giovanni Renica
(1808-1884), allievo a Milano di Giovanni Migliara (1785-1837).
Dal 1857 al 1859 è registrato tra gli allievi della Scuola di Architettura di Brera diretta da Friedrich
von Schmidt (1825-1891) partecipando pure ai corsi della Scuola di Prospettiva tenuti da Luigi Bisi
(1814-1886). La formazione presso l’Accademia milanese gli permise di affacciarsi alla conoscenza
dell’architettura, sino a maturare una significativa competenza professionale.
Dal 1860 Tagliaferri si rivolge con sempre maggior impegno alla pratica architettonica, senza
tuttavia mai abbandonare la sua predisposizione ad un’arte pittorica che si rifà quasi direttamente a
quella corrente della pittura prospettica e del vedutismo urbano, rappresentata nella prima metà
dell’Ottocento da Giovanni Migliora, come ben dimostrano alcuni dipinti presenti nella mostra della
Galleria di SpazioAref.
Certamente però la pittura per Tagliaferri è da considerarsi una sorta di colto divertissement le cui
testimonianze sono spesso destinate alla più stretta cerchia di conoscenze, parenti, amici ed
estimatori. L’attività d’architetto e gli ampi riconoscimenti che gli vengono tributati lo inducono
infatti ad aprire nel 1882, uno studio a Milano e l’impegno professionale rallenta la produzione
pittorica da cavalletto tout court.
Tagliaferri, architetto-pittore, raggiunge esisti particolarmente apprezzabili nell’acquerello che gli
consente di esibire una non comune maestria tecnica, associata alla profonda conoscenza della
prospettiva, resa grazie ad un sapiente impiego del chiaroscuro. Anche nel mero progetto
architettonico dà prova di un gusto di chiara matrice romantica: gli edifici che riesce ad ideare sono
sempre animati da piccoli gruppi di figure ambientate entro scorci paesaggistici a definire
composizioni che appaiono scenograficamente pittoresche ed in grado di accattivare la sensibilità
della più raffinata committenza. Il progetto architettonico in Antonio Tagliaferri tende sempre a
raggiungere gli esiti di un’opera pittorica.
I modelli di Antonio Tagliaferri sono molteplici e la conoscenza della pittura bresciana
dell’Ottocento, di Angelo Inganni celebre vedutista urbano, lo facilitano nella realizzazione di una
produzione incline alla scene di genere, alla rappresentazione di scenette dal sapore anedottico. In
mostra saranno presenti copie eseguite dal giovane Antonio Tagliaferri da dipinti di Giuseppe
Canella (1788-1847), Luigi Basiletti (1780-1859) e Giovanni Migliara (1785-1837) che
dimostrano con quale interesse Tagliaferri si cimentasse con le opere conservate nella Pinacoteca
Tosio.
Non vanno inoltre dimenticate le vivaci frequentazioni di Antonio Tagliaferri, animatore del circolo
bresciano di Arte in Famiglia, i legami di parentela con la famiglia Manziana (la figlia di Carlo
Manziana, Ninì, andò in sposa al nipote Ingegnere Giovanni Tagliaferri), con Francesco Rovetta
(1849-1932) e l’amicizia con i maggiori pittori del periodo come Modesto Faustini (1839-1891),
Gio Batta Ferrari (1829-1906), Cesare Bertolotti (1854-1932), Gaetano Cresseri (1870-1933).
Particolarmente significativa la presenza in mostra di dipinti ispirati alla produzione a lui
contemporanea di Eugenio Amus.
Antonio Tagliaferri è da considerarsi un artista versatile e dalla spiccata curiosità, lettore e
osservatore nelle numerose pubblicazioni (molte sono quelle tedesche e francesi) che acquista per la
propria biblioteca; sensibile ed intelligente sperimentatore nel mezzo fotografico del quale
comprende le potenzialità anche in rapporto all’elaborazione del progetto architettonico oltre che in
quella della formulazione pittorica.
Alcuni dipinti esposti in mostra documentano l’attenzione con la quale Tagliaferri si applicava
anche al genere storicista, troubadour, come nel caso della tela raffigurante Il mausoleo
Martinengo nella Chiesa di Santo Cristo in Brescia (già esposta all’Ateneo di Brescia nel 1864),
oppure nella Reminiscenza della Chiesa di Santo Cristo in Brescia (ugualmente esposta presso
l’Ateneo nel 1862). Il gusto storicista appare una cifra stilistica nella produzione del Tagliaferri, sia
nella pittura che nelle scelte architettoniche da lui maggiormente frequentate. Questa propensione è
ravvisabile pure nel bell’acquerello progettuale per Il monumento allo scultore Antonio Callegari
databile tra il 1906 e il 1907 (poi non portato a compimento) che pare recuperare le suggestioni
neosettecentesche che improntarono il “restauro” per il Ridotto del Teatro grande del 1888.
Tagliaferri dipinse numerosi “quadretti”, ma la produzione è ancora tutta da recuperare. In
occasione della mostra della Galleria di SpazioAref è stato pubblicato un contributo dell’Aref
nell’ultima pubblicazione edita dalla Fondazione Ugo Da Como, con saggi dedicati a Tagliaferri
pittore, didatta e operatore culturale nel sistema dell’arte bresciano del secondo Ottocento. Questa
iniziativa costituisce un’occasione per ritrovare altre opere pittoriche dell’artista, probabilmente
custodite in raccolte private bresciane spesso di non facile accessibilità e per avviare degli studi più
approfonditi e circostanziati sulla sua opera.
Inaugurazione venerdì 23 marzo ore 18.00 - fino al 22 aprile 2012
Galleria di SpazioAref
Piazza Loggia 11/f - Brescia
Apertura: giovedì - domenica | ore 16.00 - 19.30
Apertura per le Giornate FAI:
sabato 24 marzo ore 14.30 - 19.30
domenica 25 marzo ore 10 - 12.30 e 14.30 - 19.30