Segno e tradizione. Fotografie e documenti dell'Archivio Modigliani, tra cui inediti e opere della Scuola di Parigi, tracciano un percorso per immagini nella vita dell'artista livornese.
«Una raccolta di documenti, fotografie e reperti dell’epoca che testimoniano la verità della sua esperienza creativa. Oggetti, manoscritti e missive che chiudono la porta e spazzano via tutte le false leggende, che cancellano, se ce ne fosse ancora bisogno, il vecchio concetto di “facilità”. La realizzazione materiale e fisica delle sculture e dei disegni di Modigliani non può sottostare a questo paradigma di leggerezza. In realtà sono opere sofferte, opere scarne, levigate e forme plastiche portate alla loro essenza. Queste sono le pratiche applicate alla materia, alla conoscenza di una Tradizione che percorre, attraversa e ripropone la forma umana nella sua essenza. Modigliani si immedesima con il ritratto, ne fa il suo alfabeto, ne ridisegna i contorni scegliendo i suoi modelli per stravolgerne i tratti somatici».
Il professore Christian Parisot, Presidente del Modigliani Institut e biografo ufficiale dell’artista livornese, presenta con queste parole “Modigliani. Segno e Tradizione”, l’esposizione organizzata insieme alla Keren Hayesod Roma, che sarà visitabile al Palazzo della Cancelleria di Roma dal 27 marzo all’11 aprile (Piazza della Cancelleria – dalla domenica al giovedì ore 10-18, venerdì 10-16, sabato chiuso).
Fotografie e documenti dell’Archivio Modigliani, fra cui interessanti inediti, e opere della Scuola di Parigi tracciano un percorso per immagini nella vita del grande artista livornese, aprendo uno squarcio su un aspetto poco noto della sua personalità creativa, il legame non solo familiare con la tradizione ebraica.
Il segno che definisce i contorni dei volumi, la linea ferma – tipica delle opere di Modigliani – che in pochi tratti rivela l’essenza della figura, trasmette energia, emozione, forza espressiva, svela l’esperienza della tradizione del grande disegnatore, ricama con segni appena leggibili, nasconde segni esoterici e numeri cabalici. Come nel caso di un piccolo carnet esposto per la prima volta, in cui Modigliani incrocia l’immagine inconfondibile della sua “donna portatrice del mondo” con le dieci “sephirot” della Qabbalah ebraica, i principi basilari, le dieci modalità attraverso cui Dio si proietta sul mondo. Immagini misteriose quanto essenziali, che rivelano il legame mai dissolto di Modigliani con le tradizioni familiari.
Ugualmente interessanti alcuni documenti inediti esposti, fra cui il contratto di matrimonio dei genitori di Amedeo, scritto in ebraico e il libro dei “memini” con la firma dai tratti ancora infantili del futuro grande artista: una prova concreta della sua educazione in seno alla comunità ebraica fra Livorno, sua città natale e Marsiglia, luogo di origine della madre. Infine la commovente nota sulla pagina del diario della madre, Éugenie Garsin, in occasione del “Miniam”, la cerimonia della conferma davanti a dieci testimoni.
Mostra organizzata da Modigliani Institut e Keren Hayesod
Ufficio stampa
Renzi & Partners Tel 066840721 Fax 0668892735 info@renziepartners.it
Presentazione alla stampa e inaugurazione lunedì 26 marzo ore 18 su invito
Palazzo della Cancelleria
Piazza della Cancelleria Roma
Orari: dalla domenica al giovedì ore 10-18, venerdì 10-16, sabato chiuso