Partendo da riferimenti storici e culturali e dal carattere attuale del luogo, l'artista ha declinato il progetto 'Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio' attraverso tre elementi installativi che rimandano tutti a un'idea di mancanza, intesa secondo diverse accezioni. Lo spettatore e' chiamato a ricostruire la scena della fotografia d'epoca che ha ispirato l'artista.
A cura di: Chiara de’ Rossi, Marina Cimato, Anna Butticci
L’installazione site-specific Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio di Marzia Migliora, interamente realizzata da Probono Onlus con il contributo della Fondazione Roma - Arte - Musei, da il via (opening 30 marzo 2012, ore 18.30) a “Toccare l'arte”: una serie interventi di Public Art a cura di Chiara de’ Rossi, Marina Cimato, Anna Butticci, all’interno del Giardino di Sant’Alessio all’Aventino a Roma.
Il Giardino di Sant’Alessio è un luogo di alto valore storico-paesaggistico. Secondo l’idea degli architetti Chiara de’ Rossi e Marina Cimato, impegnate con il Comune di Roma a restituire decoro al Giardino attraverso operazioni di restauro del verde, delle fontane e statue in esso contenute, gli artisti sono chiamati a confrontarsi con i valori originati dal rapporto, sempre complesso, e qui, straordinariamente esemplare, tra natura, storia, architettura e paesaggio attraverso “inedite” invasioni del territorio.
La Probono Onlus, che ha adottato il Giardino di Sant’Alessio, con l’iniziativa “Toccare l'arte”, si propone di incoraggiare la riflessione nei confronti della cultura dell’accessibilità sulla base della quale è d’obbligo occuparsi delle esigenze di tutti, abili e diversamente abili. La ricerca di Marzia Migliora prende avvio dagli accadimenti storici e politici che hanno interessato il giardino di Sant’Alessio ed il Colle dell’Aventino.
Alla fine del 1800 il giardino costituiva lo spazio destinato al gioco, alla ricreazione dei ragazzi ospiti dell’Istituto per Ciechi di Sant’Alessio. Il Colle Aventino, dove il giardino di S. Alessio si colloca, fu teatro della Secessio Plebis, celebre scontro tra patrizi e plebei nella Roma repubblicana, al quale si richiamò -a distanza di secoli- la “Secessione dell’Aventino”.
A partire da questi riferimenti storici e culturali e dal carattere attuale del luogo, oggi frequentato anche da persone senza fissa dimora che vi trovano temporaneo riparo, l’artista ha declinato il suo progetto Ginnastica dei ciechi - La corsa al cerchio attraverso tre elementi installativi che rimandano tutti a un’idea di mancanza, intesa secondo diverse accezioni.
Il primo, dal titolo Libero come un uomo, è costituito da una rete elettrosaldata, all’interno della quale è stata ritagliata una citazione da una lettera di Samuel Beckett: “Posso solo evadere con le palpebre serrate”. Una frase che rimanda all’atto del vedere e ai suoi limiti, dove le palpebre serrate evocano la dimensione del sogno, dell’immaginazione, della cecità.
L’installazione, lunga 30 metri, ostacola la vista su Roma, fruibile solo attraverso le lettere -intagliate nella rete- che compongono la citazione.
A questo proposito l’artista scrive: “Vorrei riflettere sulla vista come atto di scelta e non come dato fisiologico, poiché ritengo che guardare, osservare, conoscere, significhi molto di più che imprimere sulla retina le immagini di ciò che ci circonda. Come suggeriscono le parole di Beckett, è la capacità di immaginare e la forza del pensiero a rendere liberi, costituendo la vera possibilità di andare al di là dei limiti imposti dalle sovrastrutture sociali e culturali”.
Undici cerchi in alluminio illuminati a led del diametro di un metro, compongono Rolling Hoops.
L’installazione nasce dal ritrovamento di una fotografia d’epoca che ritrae i ragazzi ciechi dell’Istituto mentre giocano con i cerchi facendoli ruotare nello spazio del giardino.
Sul fronte dell’immagine compare l’iscrizione “Ginnastica dei Ciechi - La Corsa al Cerchio”, che da il titolo alla mostra.
Lo spettatore è chiamato a ricostruire la scena, accessibile soltanto attraverso un atto immaginativo e di fantasia, immaginando ciò che non vede, ciò che non c’è, recuperando quella significazione ludica originaria, quale naturale forma d’evasione.
Il terzo è un intervento sonoro tra le 15 e le 17,10, il quale consiste nel suono di una campanella, della ricreazione, è il segnale che dà inizio ad un momento di gioco, di libertà, di evasione.
Parte integrante del progetto la pubblicazione Ginnastica dei Ciechi - La Corsa al Cerchio, costituita da disegni inediti di Marzia Migliora e fotografie di Camilla Borghese, con testo di Elena Magini in italiano, inglese e scrittura braille.
La pubblicazione verrà distribuita gratuitamente. Con una libera donazione si potrà contribuire a sostenere la ricerca e la cura del retinoblastoma, uno dei tumori della retina che colpisce i bambini in età pediatrica.
I contributi verranno devoluti al Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Siena, Dott. Domenico Mastrangelo e al reparto di Oculistica dell'Ospedale Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena - Prof. Aldo Caporossi - Dott.ssa Doris Hadjistilianou.
Il progetto ha ricevuto i seguenti Patrocini:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico; Comune di Roma – U.O. Pari Opportunità; Croce Rossa Italiana; Istituto S. Alessio - Margherita di Savoia per i Ciechi; Regione Lazio – Assessorato all’Ambiente; Provincia di Roma; Unione Nazionale dei ciechi e degli Ipovedenti; AMA S.p.a.; Camera di Commercio di Roma
Sponsor tecnici: AMA S.p.a.; Trait d’union; Vivai Torsanlorenzo; Moda Garden.
Sul sito www.giardinosantalessio.org in homepage il file mp3 di ausilio per non vedenti.
Marzia Migliora – note biografiche
Tra le sue personali recenti: Rada (2011), presso il Centro per l’arte contemporanea Ex3 di Firenze; Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia (2009-2011), presso il Museo del Novecento di Milano; Questa mia terra di nessuno (2008), presso la Galleria Art Agents di Amburgo; Bianca e il suo contrario (2007), presso la Galleria Lia Rumma di Milano; Tanatosi (2006) presso la Fondazione Merz di Torino; The Agony & The Ecstasy (2005), presso The Foundation for Art & Creative Technology di Liverpool; Pari o Dispari (2004), presso Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Ha preso parte alle collettive: C'est à ce prix que nous mangeons du sucre (2011), Evento 2011, presso il Musée d'Aquitaine, Bordeaux (FR); Am ende war das wort (2011), presso Ursula Blickle Stiftung, Kraichtal-Unteröwisheim (DE), Sindrome italiana (2010), presso Le Magasin, Centre National d’Art Contemporain, Grenoble (FR); Tutto è connesso, ricerche e approfondimenti nell’arte dell’ultimo decennio attraverso la collezione (2010), presso Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (IT); Où? Scènes du sud: Espagne, Italie, Portugal (2007), presso Carrè d’Art Nimes (FR); La parola nell’arte (2007) presso Mart di Rovereto (IT); Baroque and Neo-Baroque (2005) presso DA2 del Contemporary Art Centre Salamanca (ES); Focus (2003), Videoteca GAM Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino (IT) e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (ES).
Per ulteriori informazioni::www.giardinosantalessio.org,
Chiara de’ Rossi +39 338 5056450; Marina Cimato +39 334 7673789, Anna Butticci +39 339 7857565
Press: Ufficio Stampa – Elena Bari | NewRelease | press@newrelease.it - 3289781241
Opening: venerdì 30 marzo 2012, ore 18,30.
Giardino di Sant’Alessio.
Via di Santa Sabina 22 (Colle Aventino - Rione Ripa) Roma
Info: aperto tutti i giorni, marzo dalle 7,00 alle 20,00 - aprile e maggio dalle 7,00 alle 21,00.
Istallazione sonora: tutti i giorni alle 15,00 e alle 17,10 per nove secondi.
ingresso libero