Palazzo Borghese
Firenze
Via Ghibellina, 110
055 2396293 FAX 055 2382042
WEB
Renato Galbusera e Maria Jannelli
dal 30/3/2012 al 4/10/2012
lun-sab 9-17

Segnalato da

Marisa Settembrini




 
calendario eventi  :: 




30/3/2012

Renato Galbusera e Maria Jannelli

Palazzo Borghese, Firenze

L'antico credo. 40 lavori basati sull'elemento colore, elemento sensuale d'interpretazione rafforzato dall'immagine che loro si fanno dell'uomo. Nell'ambito del progetto "Il museo dei musei" a cura di Carlo Franza.


comunicato stampa

a cura di Carlo Franza

Ha preso il via, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo “Il museo dei musei", un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “L'antico credo” è la decima del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “ L'antico credo”, riunisce oltre quaranta opere degli artisti Renato Galbusera e Maria Jannelli, apparsi agli occhi della critica europea come vivaci e innovative figure dell’arte contemporanea capaci di segnare i nuovi svolgimenti dell'immagine, autentico segnale di nobiltà. Scrive Carlo Franza nel testo: “Parte da lontano la vicenda artistica di Renato Galbusera e Maria Jannelli, da quella battaglia culturale che negli anni del secondo dopoguerra si identificò con il clima del cosiddetto “Realismo”, pure alimentato nell'omonima rivista attiva dal 1955 e, soprattutto, in quel credo mai allontanato di implicazione dell'iconicità, della figura, della fissità e dello sguardo, del racconto, capace di resistere a ogni retorica, ad ogni dogmatismo e a ogni schematismo figurativo. Da qui parte l'intero sviluppo di questa passione figurale volta alla rivendicazione del diritto all'immaginazione, al superamento dell'eredità accademica e alla ripresa originale e creatrice delle figure intrise di status fortemente esistenziale, nelle sue componenti di luce, simbolo e sogno.

E' stato che soltanto ritrovando il legame che riporta alla tradizione, essi hanno elaborato un linguaggio rappresentativo della propria realtà. E' l'arte di una umanità che essi raccontano, l'esteriorizzazione dei sentimenti e del loro pensiero, lo svelamento di un mito. Ecco in ambedue il disegno semplice e grafico, la pulizia dei contorni, un colore puro che si stende. In Galbusera la severa lezione figurale si volge e si nutre anche dell'architettura che entra nei dipinti e nei teleri e segmenta i comporti che rinforzando il narrato; sicchè tutte le spinte dinamiche nel rigore di una sintassi costruttiva di estrazione cubista, si svelano con una dimensione più interiore ed intimamente emotiva, ricca di un repertorio morfologico sempre sorprendente. Il valore emotivo delle loro opere si basa sull'elemento colore, elemento sensuale d'interpretazione rafforzato dall'immagine che loro si fanno dell'uomo. Quando si dedicano al ritratto è una rivelazione cruda, senza pietà e senza infingimenti. Fare il vero più vero della natura, con toni tra chiari e scuri, il disegno incisivo e la struttura compositiva semplificata. Poi gli sguardi, attoniti, carichi di stupore e di attesa. La luce decanta ogni cosa superflua attorno alla figura, li porta a una visione del mondo in cui lo sguardo spazia nell'irrealtà di ogni giorno. La loro è un'operazione alta, singolare, un'immagine continua che cerca non di appurare solo l'immagine nelle varianti esistenziali inevitabilmente poste dal tempo e dallo spazio, bensì nel concepirla come un tutto organico in cui si abbia una risultante omogenea che è, appunto, l'amalgama di forma, tempo, spazio ed esperienza. Mitografie esistenziali le loro, inesorabile esplorazione di un climax sospeso, di un'aria che si concentra su spicchi di realtà, di spazio fisico rarefatto ed immoto, epifanico e attesista. Così, quell'antico credo oggi riabilitato da Renato Galbusera e Maria Jannelli è diventato non solo libera sperimentazione formale oltre il commento illustrativo del fatto o dei fatti di cronaca, quanto completo inserimento italiano nei circuiti aperti della ricerca europea”.

Cenni biografici degli artisti Renato Galbusera è nato a Milano nel 1950, e si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera. Partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano alla Permanente (1984, 1987, 1989, 1994) e alla VII Triennale dell’Incisione sempre alla Permanente di Milano nel 1994. Numerose anche le collettive nelle quali è presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano a La Posteria di Milano nel 2000, varie edizioni di Naturarte, Europe Art Languages, iniziativa svolta in varie nazioni europee nel 2002, Cinque artisti a Milano alla Cascina Roma di San Donato Milanese nel 2003, 5 in volo alle Officine del volo di Milano nel 2005 e Cinque artisti a Milano da Jorge Alcolea Arte Contemporaneo a Madrid sempre nel 2005, a Valencia nel 2006 e a Barcellona nel 2008, come pure a Torino presso Arte in Cornice. La sua arte è presentata al pubblico anche in varie esposizioni personali: alla Galleria Shop Art di Milano nel 1998, alla Sala ex-poste di Monza nel 1991, al Giamaica di Milano nel 1994, alla Bottega d’Arte di Voghera nel 1995 e alla Galleria Secondo Rinascimento di Bologna nel 1997; si ricordano inoltre le doppie personali con Maria Jannelli alla Galleria Cortina di Milano nel 1995, all’Oratorio d S. Ambrogio nel 2002, all’Ex Ospedale Soave di Codogno sempre nel 2002, alla Galleria Cappelletti di Milano nel 2004 e alla Galleria Montrasio nel 2006. Nel 2008 ha fatto parte della rappresentanza di artisti a Casa Italia nell’ambito dei Giochi Olimpici di Pechino. Nel 2009 espone alla Oberste Baubehörde a München con Maria Jannelli, e nell'ambito della mostra “ Magenta e il suo Rosso” a Casa Brocca, Magenta. Nel 2010 espone alla galleria Arianna Sartori di Mantova con Maria Jannelli e a Torino negli spazi di Stalker Teatro e nella mostra “Destini di animali” al Museo dell'Informazione di Senigallia e alla Galleria Arteincornice di Torino. Nello stesso anno é presente nella mostra “Cristo oggi” Palazzo De Cuppis, Fano. Nel 2011 presenta allo Spazio Laboratorio Hajech la personale ”due o tre cose che so di lei” e con Maria Jannelli e Ruggero Passeri con il medesimo titolo nella chiesa di San Cristoforo a Lodi. Con la Jannelli “dal bordo estremo di qualche età sepolta” alla Fondazione Granata – Braghieri di Imbersago – Lecco.

Nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia espone in "Maestri di Brera" in diverse sedi internazionali. E con Di Gennaro, Jannelli, Miano e Zanini, presenta “Per una battaglia” alla Galleria Borghese di Mentana–Roma;Con gli stessi espone alla Galleria Passepartout di Pero-Milano e in “4 the people” alla Basilica di San Lorenzo - Milano Ha curato la realizzazione di varie mostre ed è stato promotore di tutte le edizioni di Venature e Naturarte con l'Amministrazione Provinciale di Lodi. Svolge attività di insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dove é titolare della Cattedra di Pittura.

Maria Jannelli è nata a Milano nel 1951. Diplomata all'Accademia di Brera a Milano dove vive e lavora. Dopo l'esordio a Milano nel 1983 con la mostra “Atelier” a Palazzo Dugnani, espone con continuità in Italia e all'estero spesso in coppia con Renato Galbusera. Il suo lavoro é scandito da cicli tematici. “Cose, miti, persone” 1991, “Figure – città” 2001, “canto civile” 2006, “Abbagliato sotto sbiadite stelle” Monaco di Baviera 2009, “Destini di animali” 2010, “Di sguardi sognanti risentiti inquieti” 2011. La Partecipazione a mostre collettive e rassegne la vede presente al Premio S. Fedele, alla Biennale d'arte città di Milano 1989 e 1994, al ciclo “Europe Art Languages” Wolfsburg, Madrid, Praga, Valencia, Barcellona 2001 – 2007, alla Mostra “Figurazione a Milano” 2000, a “Casa Italia” Pechino 2008 e a tutte le edizioni di “Venature” e “Naturarte”. Con Pino di Gennaro, Renato Galbusera, Antonio Miano e Claudio Zanini promuove dal 1983 il gruppo Atelier, con il quale ha esposto in “Memorie di porte mai attraversate” 1990 Palazzo Diamanti – Ferrara. “Cinque artisti a Milano” 2003 Cascina Roma – San Donato. “Cinque in volo” 2005 – Milano. “Per una battaglia” 2011 Palazzo Borghese – Mentana. Nel dicembre 2011 è presente ala 54ma edizione Padiglione Italia - Biennale di Venezia - Sala Nervi, Torino

Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000( di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.

Inaugurazioni sabato 31 marzo 2012 - ore 19.00

Palazzo Borghese
Via Ghibellina 110n Firenze
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 17.00; la sera ad eventi.
Ingresso libero

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