Sophia Luvara'
Giuseppe Colonese
Michele Tarzia
Vincenzo Vecchio
Fabio Itri
Vittorio De Seta
Diari d'emergenza. Attraverso lo sguardo di cinque giovani creativi, due giorni di documentari, video e fotografie per riflettere sulle emergenze del mondo contemporaneo.
a cura di Idearee
*artisti*: Vittorio De Seta, Sophia Luvarà, Giuseppe Colonese, Fabio Itri, Michele
Tarzia, Vincenzo Vecchio
Con l'obiettivo di sostenere l'arte e la cultura contemporanea
l'Associazione Idearee presenta il suo primo progetto: Arance rosse di
Calabria. Diari d'emergenza. Due giorni di documentari, video e fotografie
per riflettere sulle emergenze del mondo contemporaneo attraverso lo
sguardo di cinque giovani creativi, Sophia Luvarà, Giuseppe Colonese,
Michele Tarzia, Vincenzo Vecchio e Fabio Itri, e di un grande protagonista
del cinema del Novecento da poco scomparso, Vittorio De Seta.
File rouge delle opere in mostra è la Calabria, sullo sfondo Rosarno,
Pentedattilo, Reggio. Ma a ben guadare gli spazi rappresentati non sono
geograficamente definibili. Qui come altrove, chi abita le scene sono
molteplici e mutevoli individui alla ricerca di un'identità.
Sul diario si scrivono le pagine della quotidianità, si annotano i fatti,
si riassumono i pensieri, si concretizzano le immagini del nostro
tempo. Lampedusa
si abbissa sotto il peso dei migranti e poi si innalza, galleggia come un
salvagente in un oceano di paure e di solitudine. E' una miscellanea di
lingue, tradizioni, religioni, miti, memorie, ricordi.
Dall'Europa all'Africa, l'emergenza sociale è in corso. Meno di un anno fa
è la Primavera Araba, nel 2010 è Rosarno, nel 2008 è Castelvolturno, nel
2005 sono le banlieue di Parigi. La bomba è scoppiata, mettendo in crisi i
già precari equilibri mondiali, come un nuovo 1989, ancor più devastante
considerando la grave crisi economica dell' Occidente.
Molte ricerche artistiche contemporanee s'interrogano sugli scenari di
guerriglia urbana e sociale sopra descritti, esplorando temi come
l'emigrazione, l'integrazione, la convivenza tra culture e individui
differenti.
La comunità con le sue intrinseche contraddizioni è la protagonista dei
Diari d'Emergenza, momento di riflessione su una probabile quanto
necessaria ridefinizione di un'identità che, costretta ad uscire dalle sue
certezze, si trova davanti a frontiere sconosciute.
*Artisti e opere:*
*Vittorio De Seta, **Articolo 23**, corto 2009. *
Vittorio De Seta (Palermo, 1923 – Sellia Marina, 2011) dopo aver
frequentato a Roma la Facoltà di Architettura, interrompe gli studi
universitari per dedicarsi al cinema. I documentari che realizza negli anni
Cinquanta, ambientati prevalentemente in Sicilia e Sardegna, descrivono con
grande forza espressiva i modi di vivere del proletariato meridionale, come
“Lu tempu de li pisci spata”, 1954; “Isole di fuoco”, 1955; “Un giorno in
Barbagia”, 1958; “Pescherecci”, 1959 e nello stesso anno “Pastori di
Orgosolo”, da cui trarrà ispirazione per “Banditi a Orgosolo”, 1961, suo
primo lungometraggio che vince il premio Opera Prima al Festival di Venezia
e il Nastro d’Argento alla migliore fotografia. Il 1966 è l'anno del suo
secondo lungometraggio, “Un uomo a metà”; nel 1970 si trasferisce in
Francia per girare “L'invitata”. Tornato in Italia realizza nel 1972 per la
Rai “Diario di un maestro”, film televisivo in quattro puntate, che segna
per De Seta l'inizio di una lunga collaborazione con la Rai. Negli anni
Ottanta si trasferisce a Sellia Marina in provincia di Catanzaro. Nel 1998
torna dietro la macchina da presa per offrire un ritratto della gente che
vive “In Calabria”. Nel 2004 gira “Lettere dal Sahara” presentato, fuori
concorso, alla Mostra di Venezia del 2006. Nel 2009 De Seta gira a
Pentedattilo “Articolo 23”, cortometraggio sui diritti umani, in cui
reinterpreta l'articolo 23 della Dichiarazione dei Diritti Umani stipulati
nel 1948 dalle Nazioni Unite.
*Sophia Luvarà, **Arance Rosse di Calabria**, documentario 2011.*
Sophia (Reggio Calabria, 1982) vive a Londra dal 2007, dove ha frequentato
il Documentary filmmaking course presso la London Film Academy. La ricerca
della filmmaker muove da un approccio antropologico che attraverso il
linguaggio documentaristico travalica i confini della pura narrazione
definendo caratteri, costumi e contraddizioni della società contemporanea.
Nella sua filmografia: “Road to Fureidis”, 2011, Israele, presentato allo
Shortcut London film festival; “The Great Mafia Orange Squeeze”, 2011
presentato all' African world documentary film festival; “Pixelated
relations”, 2010, presentato allo Sheffield documentary film festival
‘Digirevolution' competition; “What are you thinking?”, 2010, Video
installazione; “Lost in Shanghai”, 2009, Cina, presentato allo ‘Shortcut’
London film festival; “Birdie” e “Virgin Births”, 2008. “Arance Rosse di
Calabria” racconta dei “fatti di Rosarno”, ovvero ciò che accadde nel
gennaio 2010, quando due abitanti di questo piccolo paese della provincia
di Reggio Calabria sparano per gioco o per provocazione a due immigrati.
*Giuseppe Colonese, **Red Onion Factory,** video monocanale 2010.*
Giuseppe Colonese (Cosenza, 1977) vive e lavora a Cosenza. Docente di
discipline pittoriche e video-maker, ha studiato Arti Visive e Discipline
dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Si occupa di
cinema sperimentale e di videoarte sia come autore che come studioso e
curatore di eventi. Suoi video sono stati selezionati per importanti mostre
d’arte e festival nazionali ed internazionali, tra cui: DigitalStilnovo
(sezione di videoarte della rassegna itinerante Italian experimental cinema
a retrospective); Animaction (Filmstudio, Università la Sapienza, Roma
2005); KortoKalabro (Catanzaro 2007); Genius Loci (sezione video di Arti
Meridiane Lab, Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Roma, Barcellona 2007);
Onvideo-Plasticsupreme (Happenstudio, Berlino 2008); Festival di Altomonte
(Altomonte, ed. 2008 e 2011); 2VIDEO (Undo.net dal 2008); 54° esposizione
internazionale d'arte della Biennale di Venezia (2011). Di recente ha
esposto presso la mostra di videoarte Corpo Elettronico. Videoarte Italiana
tra materia segno e sogno (Catanzaro 2012). Ha curato diverse rassegne ed
eventi, tra cui: ImmaginAzione (Cosenza, Firenze 2003-2005), OmbrElettriche
(Cosenza, 2003); e dal 2002 il progetto itinerante di video-performances
EPIFANIE. “Red Onion Factory” ha come soggetto le cipolle rosse di Tropea,
e la loro lavorazione: una pratica antica e privata, rielaborata per scopi
pro-duttivi e così resa reiterante e alienante.
*Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio, **Méduses**, corto 2012; **Percorso#02*
*, corto 2012.*
Michele Tarzia (Vibo Valentia, 1985) vive a Reggio Calabria. Dopo aver
conseguito il diploma di maturità artistica in “Disegno Animato”,
attualmente frequenta il corso di Specializzazione in Scenografia presso
l'Accademia di BB.AA. di Reggio Calabria. Vincenzo Vecchio (Vizzini, 1984),
vive a Reggio Calabria. Nel 2003 consegue la maturità artistica in Design
ed attualmente frequenta il corso di Scenografia presso l'Accademia di
Belle Arti di Reggio Calabria. Filmmakers indipendenti, nel 2011 formano il
M.i.l.c. - Movimento Indipendente per il Linguaggio Cinematografico, un
contenitore di idee e riflessioni sul cinema e le arti visive. Nel 2011
realizzano una serie di video incentrando la loro ricerca visiva sulla
figura umana, come “Cio Dubbi e Sguardi sulla città”, presentato al Laura
Film Festival ed all' Epizephiry International Film Festival; nello stesso
anno realizzano “L'insostenibile leggerezza dell'essere statua”, il primo
film documentario che racconta la vita di una statua vivente. Nel 2012
vincono con un soggetto per lungometraggio il bando del Mibac- Direzione
generale per il cinema, per le migliori sceneggiature di artisti under 35.
Attualmente lavorano alla scrittura del film “La ricerca del rinoceronte”. I
corti “Méduses” e “*Percorso#02”, *sono un viaggio nell'esperienza nel
mondo dei migranti. L'uno affronta le difficoltà e i movimenti del
“viaggio”, l'altro dell'esistenza.
*Fabio Itri, **7.o1.2o11 | un anno dopo**, fotografie, 2011.*
Fabio Itri (Reggio Calabria, 1978), vive e lavora a Reggio Calabria.
Laureato in Filosofia, si specializza in Comunicazione Pubblicitaria. Da
autodidatta approda alla fotografia e i suoi scatti sono soprattutto street
e portraits: strade come oasi di passanti di cui l' obiettivo coglie
fratture, ombre, gioie e dolori, mentre il paesaggio urbano è sfondo quasi
costante dei suoi soggetti. Sue foto sono state pubblicate sulle riviste E’
Lifestyle, Potpourri Creativo e Left. *7.o1.2o11 | un anno dopo* mette
insieme una serie di fotografie, montate su un materiale povero come il
cartone, scattate ad un anno dai “fatti di Rosarno” del 2010.
*Idearee *(*www.idearee.it*)
Idearee è un'associazione di promozione sociale, nata a Reggio Calabria nel
marzo del 2011. L'Associazione ha per missione l'ideazione, la
realizzazione e la promozione della cultura contemporanea. In particolare,
Idearee si propone di sostenere i giovani creativi e i progetti legati alle
diverse espressioni artistiche attraverso lo studio e l'analisi del
territorio in cui nasce e l’organizzazione di momenti di incontro e dialogo
(dibattiti, mostre, eventi, etc), stabilendo relazioni con istituzioni ed
enti pubblici e privati italiani e stranieri ai fini dell’organizzazione di
iniziative comuni.
Idearee è un cortocircuito in divenire volto alla crescita e alla
riflessione, alla critica e al dibattito, alla creazione di una rete che
possa essere una piattaforma reale oltre che virtuale di dialogo.
Soci fondatori: Serena Carbone, Aurelia Arito, Domenica Garibaldi, Paola
Chindemi, Ana Perdigao.
con il sostegno della Provincia di Reggio Calabria
Immagine: Sophia Luvarà, Arance Rosse di Calabria, 2011. Still da documentario
Acquamarina - Room & Breakfast
Via Georgia, 16 - Reggio Calabria
17.00 - 21.00