Karim Rashid
David Palterer
Antonio Cagianelli
Pawel Grunert
Luca Sacchetti
Blue and Joy
Maimouna
Patrizia Guerresi
Matteo Peretti
Opere di designer e artisti che interpretano singolarmente l'atto della loro creazione, ogni forma ha una sua forza 'divina', un suo messaggio concettuale attraverso il segno.
Designer Karim Rashid , David Palterer , Antonio Cagianelli , Pawel Grunert,
Luca Sacchetti . Artisti Blue and Joy , Maïmouna Patrizia Guerresi , Matteo Peretti
La Galleria Paola Colombari inaugura il 18 Aprile durante il Salone del Mobile la mostra
“The Religious Contemporary Design" ed invita artisti e designer a meditare sul
cambiamento sociale del XXI secolo e sulla sua dilatazione spirituale attraverso le forme, i
linguaggi ed i nuovi codici immaginifici. In mostra saranno presenti opere di designer ed
artisti che interpretano singolarmente lʼatto della loro creazione, ogni forma ha una sua
forza “divina” nellʼatto del passaggio dal pensiero allʼesistenza , una sua sensualità , un
suo messaggio concettuale attraverso il segno.
Arte e Design si intrecciano in segrete vie
e percorsi attigui in cui la matrice della materia diventa ispirazione religiosa comune.
Maïmouna Patrizia Guerresi artista che si inserisce in un contesto transculturale dove si
fondono diversi linguaggi attraverso le iconografie dellʼAfrica Musulmana , presenta lʼopera
“Fabbrica Minareto” una grande scultura a forma di Minareto formata da lastre e semisfere
in plexiglass bianche opaco assomiglia ad una struttura architettonica razionalista, questo
volume puro disegnato sulla sezione aurea possiede un solido impianto di consistenza
quasi “classica”. David Palterer raffinato designer ed artista concentra la sua ricerca
attraverso una sperimentazione metodologica e formale sullʼoggetto a “reazione poetica” e
ad esperienze riflessive , in mostra la sua recentissima collezione di oggetti liturgici
giudaici firmata per lo storico marchio Pampaloni Argentieri, candelieri e vasi in argento
per la nuova linea di Gianfranco Pampaloni in cui ha voluto unire tradizione e design; in
mostra anche due splendide maschere etnologiche nepalesi “ Orecchi hanno è non
ascoltano” e “Occhi hanno è non vedono” in legno, pigmenti ed inserti in cristallo chiaro
soffiato a mano. Karim Rashid designer neo-organico con le sue forme sinuose ed
avveniristiche in cui se la libertà avesse una forma sarebbe infinita, ondulata, leggera
biomorfa ed in movimento perpetuo presenta “ Opposite Table” prodotto da Base in ABS
realizzato in diversi colori bianco, giallo e nero; contrapposizione di una forma identica
come riflessione di due parti opposte della vita, bene/male, gioia/dolore, felicità/tristezza
che esalta e non abbatte la bellezza stessa di vivere.
Una forma è sostegno dell'altra ed
insieme trovano il giusto equilibrio per esprimere al meglio la propria essenza.
Luca Sacchetti designer ed artista, amante della filosofia Buddista presenta lʼopera
il “ Castello di Aurora” un divano-scultura che segna lʼinizio della fiaba, primo capitolo
dellʼOdissea Umana alla ricerca dellʼamore. Il curvilineo del femminile forma e protegge
lʼintera struttura del Castello, trasparente come chi non ha nulla da nascondere e perciò
vulnerabile allʼinvidia e alla gelosia.Torrioni di forma cilindrica si alternano alle dimore dalle
forme squadrate e angolari creando nel loro alternarsi di posizioni e colore una cornice di
vita.Il designer polacco Pawel Grunert si diletta sul tema con una bellissima SIE52 chair
in acciaio inossidabile a forma di croce, designer naturalistico le sue opere fatte di
elementi rurali assumono quasi un significato panteistico ed immaginifico. Il suo motto è
“archetipo,natura,geometria” il vimine e lʼacciaio inossidabile sono i suoi master, codici a
cui non puoʼ rinunciare creando delle proprie e vere sculture.
Blue and Joy artisti post-pop della new generation con i loro linguaggi fumettistici con la
creazione di due personaggi omonimi “ Blue” triste ma nella vita vincente e “Joy” allegro
ma nella vita dubbioso per lʼopposto, mettono in pratica con i loro slogans e messaggi un
interscambio fragile ed intenso, puerile e meditativo della nostra vita moderna. Un universo
spesso surreale sperimentato attraverso le loro avventure, in mostra il mosaico di “J.o.y”
in croce in atteggiamento quasi imperiale assume unʼelaborazione iconografica religiosa
cristiana dallʼeffetto antico con le tessere di mosaico in marmo travertino e vetro su
masonite che ci ricordano i marmi ed i vetri antichi romani. Joy ride nonostante sia
crocefisso, un linguaggio ludico e provocatore che ci invita ad andare oltre la realtà.
Antonio Cagianelli, designer surrealista trasgressivo ed anticipatore di molte tendenze
presenta la consolle " Il teschio tatuato" lʼopera è lʼallegoria dellʼambiguità del bene e del
male, i segni polivalenti del teschio e delle fiamme utilizzati come simbolo di terrorismo
religioso e le fiamme simbolo di fede e di purificazione, diventano al tempo stesso
maledizione e morte nella cultura rock post-punk e il tema del tatuaggio è come un puzzle
in cui i diversi frammenti della vita convergono verso lʼessenza ultima dellʼuomo , cioè la
morte. In mostra anche un teschio – seduta “ Trans-marble vital” prodotto in marmo bianco
venato da Statuaria Arte di Fiammetta Vannelli per la Edizioni Galleria Colombari, è una
riflessione sulla vita e la morte attraverso il concetto di Vanitas in cui si ha una
rappresentazione simbolica del passaggio effimero dellʼuomo sulla terra e il suo destino
finale di sparizione e annullamento. In mostra anche i vasi della storica manifattura
Gialletti di Deruta, in ceramica dipinta a mano con graffiti ed iconografie simboliche del
linguaggio surreale di Cagianelli. Tattile e materico lʼartista post-pop Matteo Peretti che
presenta lʼopera “Betty Boo” unʼopera dal colore rosso, vivo, forte, incisivo, unʼesplosione
di oggetti glassati e resi monocromi dalla sua matericità che introduce con un linguaggio
giocoso ed ossessivo allo stesso tempo.La sua opera intensa e visiva, ci penetra e ci fa
riflettere, il delirio della realtà è evocato e plastificato e ci conduce verso quella denuncia di
massificazione, di feticcio standardizzato della nostra vita odierna, soffocati dal delirio di
un processo immaginifico. Quei giocattoli e trouvailles sovrapposte come in una battaglia,
ci attraggono per un attimo per poi colpirci profondamente e trasportarci in quel teatro da
cui pensare per un attimo come emergere per sopravvivere.L’opera BETTY BOO, ci
restituisce un’idea di distruzione, quasi un’immagine dall’alto di una città devastata dal
terremoto o da eventi bellici.
Press Office info@edizionigalleriacolombari.com
Inaugurazione con cocktail 18 aprile dalle 18.00/22.00
Edizioni Galleria Colombari
Via Maroncelli 10, 20154 Milano
Orari: 11.00-20.00
Ingresso libero