La mostra di Piero Addis e' una mostra-rebus. Piena di enigmi, ludica, coinvolgente, leggera come un divertissment musicale, ma infinitamente densa di significati. Introdotta da una performance che dispieghera' nello spazio fisico, quasi teatrale della galleria, uno dei quindici video presentati, la mostra si articola in diversi livelli, che ci obbligano ad indagare i molteplici problemi posti dalla comunicazione per immagini.
15 video e una performance
a cura di mirtha p.mazzocchi
'Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi,
ma nell'avere nuovi occhi'
Marcel Proust
In latino l'ablativo plurale di res, rebus, significa in senso proprio 'con le cose' ed, infatti, il messaggio del rebus è espresso tramite la rappresentazione iconografica d'oggetti. Questi giochi enigmistici, da tutti noi conosciuti, si costituiscono come piccole scene disegnate con l'aggiunta di numeri o lettere sui disegni che permettono di comporre una parola o una frase.
La mostra di Piero Addis è una mostra-rebus. Piena di enigmi, ludica, coinvolgente, leggera come un divertissment musicale, ma infinitamente densa di significati.
Introdotta da una performance che dispiegherà nello spazio fisico, quasi teatrale della galleria, uno dei quindici video presentati, la mostra si articola in diversi livelli, che ci obbligano ad indagare i molteplici problemi posti dalla comunicazione per immagini.
La ricerca estetica di Addis sull'immagine video presenta alcune caratteristiche anomale rispetto all'uso tradizionale di questo mezzo.
Nella videoarte dopo anni di un esasperato esperimentalismo linguistico e formale, alcuni artisti, come Addis, tornano ad inseguire gli aspetti più intimi ed essenziali dell'immagine in movimento. I quindici video-rebus presentati sono di breve durata, intorno ai 3-4 minuti, paradossalmente poco dinamici, spiazzanti grazie al loro minimalismo percettivo. Le forme architettoniche, i volti dei personaggi, i colori della luce; tutto diventa frammento di una realtà poetica che ci sfugge. Il tempo lento dello sguardo dell'artista, cerca di rendere comprensibile il nostro rapporto con il mondo esterno, con il suo flusso inarrestabile, permanente, unitario.
I rebus ci obbligano ad indagare nuovi aspetti del reale, nuovi abbinamenti di senso, nuove forme di ambiguità . Queste paradossali immagini parlano con il loro linguaggio, annientando i sensi prestabiliti dalla nostra mente codificatrice. L'evanescenza dell'immagine video, la musica che pone l'accento sul flusso temporale, l'enigma che ci preme risolvere; tutto ci porta ad esperimentare sguardi laterali, associativi, creativi. I quindici video-rebus giocano sull'intera gamma del contenuto, dalle frasi più scherzose alle riflessioni più meditative, dai giochi di parole ai modi di dire. Il nostro sguardo, incantato, si scatena alla ricerca del piacere di giocare, di svelare, di comprendere.
La performance funziona invece generando un dispositivo di moltiplicazione dello sguardo: il reale replica il virtuale, gli oggetti, le persone invadono lo spazio, coinvolgendo lo spettatore in prima persona. Il salto qualitativo è impressionante e ci conduce verso uno dei nodi fondanti della nostra realtà mediatica. Un vero enigma, un rebus cognitivo che ha sedotto filosofi ed artisti, scienziati e uomini comuni: nientemeno che il problema della rappresentazione della realtà , il doppio livello che negli ultimi anni ha fatto prevalere chiaramente il livello rappresentativo.
Il nostro sguardo dovrebbe invece tendere verso una conoscenza assoluta, che lasci il giusto spazio al pensiero ed al senso. Di fatto, molto raramente guardiamo le cose; tendiamo piuttosto ad identificare, esercitando una capacità mentale, sempre alla ricerca della comprensione. Ma il piacere dell'occhio è tutt'altra cosa e riguarda piuttosto la nostra sensibilità , la nostra, spesso dimenticata, sensualità .
In questa mostra Addis ci conduce, con grande leggerezza e maestria, dai piccoli rebus enigmistici ai rebus che condizionano la nostra vita personale, sociale, culturale. Per arrivare finalmente al rebus che ci attanaglia da sempre: chi siamo? Domanda sulla nostra soggettività che immediatamente risuona su ciò che noi non siamo, la realtà , gli altri, i rapporti, le interconnessioni.
Perché in fondo siamo prigionieri della nostra soggettività ma bisogna sempre cercare di guardare oltre.
Mirtha Paula Mazzocchi
INAUGURAZIONE GIOVEDI' 3 APRILE ore 18,30 Â 21
Fino al 29 aprile 2003
Aperto da martedì a venerdì dalle 15,30 alle 19 e su appuntamento
luogo della mostra:
10.2! DIECI.DUE! International Research Contemporary Art
largo Isabella d'Aragona 1 Â milano tel/fax 02 58306053
(V.le B. d'Este/dentro le mura spagnole/angolo via Bocconi)
__________
PIERO ADDIS
frase:(7,8,5) rebus live
venerdì 11 aprile 2003 ore 18.30 - 21
PERFORMANCE ORE 19.00
luogo della performance:
O'artoteca
associazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche
via pastrengo 12, 20159 milano
tel.02 66823357 fax 02 39313654
o.artoteca@uovodicolombo.com