Ad occhi chiusi. 30 scatti raccontano le storie di giovani tunisini e somali di stanza a Citta' di Castello. Mostra e presentazione del libro
La moglie, il figlio, la propria terra: sono questi alcuni dei desideri espressi nel libro fotografico 'Ad occhi chiusi' di Stefano Giogli che, in collaborazione con la Caritas, ha rappresentato aspirazioni e assenze dei giovani somali e tunisini in attesa che venga loro riconosciuto lo status di rifugiato. Sono i migranti dei barconi e dei respingimenti, hanno alle spalle storie controverse, alcune di liberta', altre di poverta', ma anche sogni da realizzare. Stefano Giogli, fotografo con all'attivo mostre, pubblicazioni e collaborazioni con le maggiori riviste nazionali, non ha chiesto loro di parlare ma di esaudire con la fantasia i loro desideri: ne e' uscita una sequenza poetica e straniante dalla quale emerge un'idea di felicita', di compimento molto diversa dalla nostra. Il paesaggio umbro sorregge le figure mentre ad occhi chiusi cercano di afferrare cio' che appare nella vita di tutti i giorni irraggiungibile. La presentazione del volume e' accompagnata da una mostra nella quale trovano spazio anche momenti di riflessione sul fenomeno delle migrazioni e piu' in generale su culture e progetti di vita molto distanti da quanto un europeo medio vorrebbe per se' e per i suoi figli. 'Ad occhi chiusi' e' inoltre il tentativo artistico di superare l'emergenza dei rifugiati in termini di dramma umano e di scoprire che dietro quelle fughe c'e' una forte affermazione personale e la convinzione che il destino si puo' cambiare. Inaugurazione presso il Quadrilatero - Circolo tifernate 'Accademia degli Illuminati' sabato 21 aprile alle ore 18.