I lavori dell'artista presentati in "Chiama quando arrivi" sono caratterizzati da sfondi monocromi, spazi perfettamente definiti e atmosfere di perenne sospensione.
La Galleria Église è lieta di presentare Chiama quando arrivi. La personale di Guglielmo Castelli raggruppa
una ventina di opere pensate e realizzate nel 2012 apposta per l'occasione.
I lavori dell'artista sono caratterizzati da sfondi monocromi, spazi perfettamente definiti e atmosfere di
perenne sospensione. “L'attesa congelata in cui vivono i suoi protagonisti – scrive il critico Lea Mattarella –
si rivela irresistibile, quasi ipnotica. Ti metti lì, aspettando pure tu chissà cosa. E non ti allontani. Perché c'è
una bellezza in queste vite aggrappate all'orlo di una giostra, di uno schermo cinematografico, di un gioco in
cui si scivola e da cui si può cadere”.
I personaggi dipinti da Castelli hanno un equilibrio instabile. Vanno nel mondo a tentoni, come fossero
ciechi, in balia di forze misteriose e pesi invisibili che ne minano la stabilità obbligandoli a sorreggersi a
vicenda, a cercare un sostegno, ad assumere posture non naturali. In questi lavori la postura dei corpi,
intesa come adattamento fisiologico alla forza di gravità, diventa espressione dell'emotivo, dello psicologico,
del relazionale, e si fa icona della difficoltà di stare al mondo.
Nei disegni e nelle tele di Castelli tutto ciò è rappresentato con tratto e colori gentili, armonici, senza
contrasti. Questi ultimi però emergono con forza nelle immagini di un'infanzia senza nulla di rassicurante,
anzi velata da una violenza che sembra sempre sul punto di esplodere. É la violenza della battaglia per la
propria salvezza. A combatterla sono personaggi che possono apparire deboli, abbattuti, rassegnati al
destino di precoci martiri della vita, ma che invece, al contrario, stanno lottando con tutte le loro forze e
sono ancora in piedi. Trafitti da frecce, sanguinanti, sofferenti, ma capaci di rialzarsi, di sopportare il peso, di
lottare con unghie che sembrano artigli.
La mostra è presentata dai testi di Greta Frau, Lea Mattarella, Sara Susanna Mandice e Stefano Riba.
Inaugurazione 3 maggio
L'eglise
via Lagrange, 13 (interno cortile) - Torino
mart-ven 15.30 - 19
Ingresso libero