Out of the Blue. L'oggetto e il corpo sono il fil rouge della sua opera pittorica.
Non solo blu il mondo visto dagli occhi di Vito Bongiorno che studia, conosce, viaggia nei materiali e nei colori più ricercati come l’ombrosa intensità del carbone e la purezza del bianco definito e lucente.
La tela dell’artista si tinge di colore e danza sui temi contemporanei, esplora il Belpaese, fa sognare con le sue ballerine dalle delicate ed attraenti movenze e regala un’ora d’aria restituendo importanza e dignità ai singoli momenti.
La cornice di questi attimi sarà la coloratissima Quantum Leap Gallery nel cuore del Rione Monti, il quartiere più antico e all’avanguardia di Roma dove l’arte vive in continuo movimento.
Il desiderio di fuga dai luoghi deputati all’arte accompagna i suoi lavori. Vito Bongiorno rifugge lo spazio della galleria e del museo, è sempre alla ricerca di ambienti nuovi dove esporre il suo pensiero che rappresenta per l’artista l’opera stessa ricca della sua attività mentale e spirituale.
L’oggetto e il corpo sono il fil rouge della sua opera che racconta l’esperienza di artista allievo dell’aeropittore Mino delle Site e di grande viaggiatore tra Monaco di Baviera, New York e Chicago dove frequenta gli ambienti più innovativi ed impara a conoscere l’arte che lo ha reso celebre, a cominciare dalle antropometrie, omaggio al pittore francese Yves Klein.
I passi e la danza della ballerina scandiranno il tempo che passa, sotto le note di musiche soavi ed accattivanti, Bongiorno la inseguirà con il colore che da sempre contraddistingue la sua opera. Ma l’esposizione racconta un artista che si rinnova, che studia e cambia. Il carbone è il nuovo elemento che descrive il suo pensiero, le opere in mostra ne saranno testimonianza.
Vito Bongiorno nasce ad Alcamo (TP) nel 1963. Si trasferisce giovanissimo a Roma dove si diploma presso il Liceo Artistico Statale quale allievo di Mino Delle Site, l’aeropittore leccese molto stimato da Marinetti. Arricchisce, quindi, le sue conoscenze seguendo nella Capitale corsi di disegno dal vero e dal nudo, di incisione, modellato e scultura. Al fine di ampliare le sue esperienze si reca all’estero, dapprima a Monaco di Baviera, poi a New York, dove prende contatto con gli ambienti artistici più avanzati e incomincia ad esporre le sue opere, ispirate a quella filosofia estetica che egli stesso chiama “sintetismo della vita” e che si può riassumere nella sintesi fra esperienza oggettiva ed espressione delle proprie esigenze interiori. Egli mira principalmente ad essere se stesso, a conquistare un proprio linguaggio, a definire un proprio stile, nell’ambito, naturalmente, delle correnti più innovative e più aggiornate, tuttavia sempre autonomo e personale.
Denominato da Costanzo Costantini l'Yves Klein italiano, Bongiorno è noto per le sue antropometrie sulla scia di quelle realizzate dal pittore francese.
E' rimasta celebre la spettacolare antropometria che realizzò nel 2008 a Fregene e del dipinto lungo circa mezzo chilometro realizzato a Tarquinia nel 2002, unico nel panorama dell'arte contemporanea.
Nel corso degli ultimi anni l’artista ha intrapreso una serie di sperimentazioni tra Body Art e Land Art. Nella Body Art Vito Bongiorno considera il corpo come fondamentale mezzo di espressione artistica, mentre nella Land Art usa l’ambiente come teatro dell’attività creativa. Crea così una fusione tra questi due movimenti artistici nati negli anni Sessanta negli Stati Uniti e che si sono diffusi in Europa e in molti altri paesi.
Inaugurazione 8 maggio ore 19
Quantum Leap Gallery
via Urbana, 122 - Roma
orario: da mart a dom dalle 18