Ichnusa. L'incontro tra il reporter e la Sardegna avviene all'inizio degli anni '90 quando Coletti esplora per la prima volta il tessuto sociale del Sulcis Iglesiente. In mostra 20 fotografie recenti.
La Galleria Doozo prosegue il suo ciclo espositivo con la mostra fotografica Ichnusa di Dario Coletti. In mostra una selezione di una ventina di fotografie tratte dagli ultimi suoi due libri Ispantos a journey in Sardinia, Soter editrice 2006, e Okeanos & Hades, libro pubblicato dalla casa editrice Postcart che verrà presentato durante l’inaugurazione. L’incontro tra Dario Coletti e la Sardegna avviene all’inizio degli anni Novanta quando da fotoreporter Coletti esplora per la prima volta il tessuto sociale del Sulcis Iglesiente. Dario Coletti, con il suo bianconero volutamente materico e vibrante e attraverso il tema del lavoro, affronta un territorio mitico ed estremo dove gli elementi primordiali sono il mare e le viscere della terra, Manuela Fugenzi nella postfazione di Okeanos & Hades.
Dario Coletti racconta di aver vissuto nello svolgimento del suo viaggio a Sulcis Iglesiente, la terra delle contraddizioni, la sequenza dell’undicesimo Canto dell’Odissea, quando Ulisse, dopo aver attraversato il mare, approda nel luogo dove Oceano fa confluire una serie di fiumi mitologici e discende negli Inferi. Per il fotografo il primo elemento di questa sua ricerca è il paesaggio: “un paesaggio di montagna che scende verso la costa a volte in modo brusco, ed è contemporaneamente paesaggio di mare”. Il paesaggio è considerato in questa sua ricerca come ambiente che modella gli uomini. Le miniere, un paesaggio aspro che plasma gli uomini e le donne: le mascelle, gli zigomi, gli occhi sono duri: “Un sorriso di un minatore vale come un sentimento o un giuramento. Assume valore assoluto”. Il mare: “La gente di mare è un'umanità a parte per provenienza e per l'attitudine a confrontarsi tutti i giorni con l’orizzonte, abituata allo spazio infinito. […] Ha la pelle abbronzata, segnata dal sole e seccata dal sale, sa individuare i punti cardinali e dal vento sa dirti come cambierà il tempo e se è il caso o no di uscire in mare. […] La Mattanza è metafora di coesistenza, di modalità di insediamento, di vita in un territorio. […] È cultura”.
Dario Coletti (Roma, 1959), fotografo professionista dalla fine degli anni Ottanta, collabora stabilmente con testate giornalistiche, istituzioni e organizzazioni umanitarie italiane e internazionali. Da sempre attento alle tematiche sociali, negli ultimi anni approda a una fotografia di più ampio respiro approfondendo il rapporto tra fotografia e antropologia visiva e sperimentando altri linguaggi visivi come il film documentario. Alla professione affianca l’attività didattica ed è oggi coordinatore del Dipartimento di Fotogiornalismo dell’ISFCI a Roma. Ha partecipato a diversi progetti collettivi sulla fotografia italiana, tra gli altri: Unescoitalia del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali Wonders of Italy e Il fotogiornalismo in Italia 1945-2005 - linee di tendenza e percorsi. Le sue fotografie sono conservate in biblioteche e musei italiani, espone in Italia e all’estero. Nel 2008 ha ricevuto il premio Les Photographies de l’Annés 2008 dalla APPPF - Agence pour la Promotion de la Photographie Professionnelle en France. Tra le sue numerose pubblicazioni ha dedicato alla Sardegna Ispantos (2006), Gente di miniera (1999), Ammentos - feste popolari in Sardegna (1997), Terr’e miniera (1994) e il film documentario La scelta, uomini del buio (2007) sulla vita nelle miniere dell'iglesiente. Il suo lavoro ventennale sulla Sardegna, è stato ospitato nel 2007 dal Festival Internazionale della Fotografia di Roma in una grande mostra retrospettiva.
Ufficio Stampa Galleria Doozo: Cristina Nisticò
Inaugurazione 10 maggio ore 18
Galleria Doozo
via Palermo, 51/53 - Roma
Orario: mar-sab 11.30-22
Ingresso libero