26cc
Roma
via Castruccio Castracane, 26
349 6495066
WEB
Mauro Romito
dal 17/5/2012 al 4/6/2012
lun-ven 19-21

Segnalato da

26cc



approfondimenti

Mauro Romito
Fabio Mureddu



 
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17/5/2012

Mauro Romito

26cc, Roma

Questo spazio e' mio. Muovendosi, il visitatore rischia di urtare i tavolini allestiti con materiali inappropriati e sorretti da morsetti non troppo rassicuranti. Le fotografie esposte cercano invece di ricostruire, mortificandolo, uno spazio domestico.


comunicato stampa

Uno spazio espositivo addomesticato. Si potrebbe definire così questo lavoro che, appunto, pare pensato per addomesticare lo spazio in cui viene esposto -26cc- di cui Mauro Romito è co-fondatore. Lo spazio più che usato pare occupato dai materiali e dalle tracce di storia personale e il percorso per visionare l’opera è quasi impedito dall’opera stessa. Muovendosi, lo spettatore rischierà più volte di urtare i tavolini allestiti con materiali inappropriati e sorretti da morsetti non troppo rassicuranti. Si è chiamati dunque innanzitutto ad un’esperienza percettiva precisa: la preoccupazione di urtare, rompere, sconvolgere lo spazio organizzato da qualcuno che ne è il padrone, rischiando di violare qualcosa che potrebbe essere sacro. Non può che nascere il sospetto che opera intenda farci immedesimare nella personale difficoltà di percorrere lo spazio dell’arte contemporanea, inteso come lo spazio metaforico delle relazioni e come lo spazio reale in cui espone e per il quale ha lavorato in questi anni. Ma l’impronta umana e lirica dell’opera è restituita dalle fotografie esposte sui tavolini: oggetti e soprammobili, raggruppati per forma e uso. Sono, di fatto, le collezioni con le quali la madre dell’autore ha ornato e organizzato la sua casa, cioè lo spazio in cui Mauro Romito stesso è cresciuto. Insomma, l’intenzione è quella di ricostruire, mortificandolo, uno spazio domestico.

Lo spazio nel quale si cresce da padroni impotenti all’ombra di scelte e di regole sacre e imprescindibili, quelle materne. Sono ventuno le collezioni esposte, un universo organizzato per criteri di verità estetiche indiscutibili, una selezione quasi politica di materiali, forme e colori, un’attitudine alla cura dello spazio che toglie spazio al nascere caotico di qualunque idea d’altra forma, materia o colore. Ed ecco, in cima a tutto, in fondo al percorso, quella stessa madre padrona assoluta dello spazio, chiusa in un video, quasi un quadro animato, bendata, vittima di uno spazio domestico che non può vedere, vigilata e controllata da un’altra madre, la sua, che se ne sta zitta e distratta ma che è pronta a fermare la figlia quando questa troverà il coraggio di superare il limite, emettendo un nonnulla di voce che dice: torna.

Fabio Mureddu
Inaugurazione 18 maggio 2012

26cc spazio per l'arte contemporanea
via Castruccio Castracane, 26 Roma
Lun-ven 19-21
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [24]
Flavia Cortonicchi
dal 18/12/2012 al 21/12/2012

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