Turning and Returning. La maggior parte dei tessuti che costituiscono i lavori in mostra sono trovati/rubati/presi in prestito (in hotel, bar, saune, da amici, o nella spazzatura). Insieme ad essi piccole tracce di oggetti di vita quotidiana, saponi di hotel e pantofole in particolare...
Nel 2010 Henrik Olai Kaarstein ha trascorso l’estate sistemando le abitazioni di due persone decedute e riponendo i loro oggetti in grandi contenitori disposti lungo i vialetti privati. Un lavoro orribile reso sopportabile dalla bellezza degli oggetti scoperti nelle case. Ciò che attirava di più la sua attenzione erano i tessuti, gli asciugamani, i lenzuoli, i tappeti e le tovaglie di colore pastello sbiadito e con stampe a fiori. Alcune erano trapunte tradizionali Norvegesi della fine del 1800, o del periodo del dopo guerra e altre d’IKEA dei giorni nostri.
Dopo l’estate, Kaarstein cominciò a mettere insieme la sua collezione di tessuti, spinto dalla curiosità di poter esplorare l’idea di quegli asciugamani o lenzuoli definiti “freschi” che vengono dati negli alberghi: il suo scopo era di sottrarre questi tessuti alla loro funzione per il corpo e al loro uso costante. Invece di farli diventare ‘nuovi’ un’altra volta, li congelava, li incollava e li mostrava ad un pubblico che li osservava in quanto oggetti estetici.
La maggior parte dei tessuti che costituiscono i lavori in mostra sono trovati/rubati/presi in prestito (in hotel, bar, saune, da amici, o nella spazzatura). Insieme a questi tessuti ci sono piccole tracce di oggetti di vita quotidiana, saponi di hotel e pantofole in particolare, tutti collezionati durante nottate decadenti trascorse in hotel di lusso; hotel raccomandati da riviste yuppie (rigorosamente maschili) dove l’artista si recava per assorbire l’atmosfera, fingendo di esserne parte, travestendosi e comportandosi in maniera eccessivamente educata e loquace con lo staff. (‘Una ricerca artistica molto costosa’).
I lavori sono frutto di un processo molto importante. Le scelte vengono fatte subito dopo aver raccolto i materiali e le superfici. Tutto viene mescolato e lasciato asciugare e rilavorato per alcuni giorni. I lavori realizzati con le strutture di letti ruotano attorno all’idea delle stampe di interni e dei packaging di cartone che presentano gli oggetti come in una dimensione che è al tempo stesso da sogno ma anche molto diretta.
Henrik Olai Kaarstein è nato a Oslo nel 1989, attualmente studia presso la Staatliche Hochschule für Bildende Künste Städelschule di Francoforte. ‘Turning and Returning’ è la sua prima mostra presso T293.
Inaugurazione 23 maggio ore 19
T293
via dei Leutari 32 00186, Roma
Mar – Ven 15 – 19, o su appuntamento