Riflessi. L'immagine come "riflesso" di un qualcosa d'intrinseco, parte essenziale di quel "trait d'union" fra una realta' oggettiva di chi la elabora e chi ne osserva il risultato.
a cura di Angelo Andriuolo e Giorgio Bertozzi
Coordinamento grafico editoriale
Stefano Ferracci
Riflessi d'interiori realtà o di semplice fantasia creativa? C'è forse un messaggio da cogliere, o è semplicemente un gioco compositivo dell'Autore? Spetta all'Osservatore valutare e discernere, di fronte ad una elaborazione artistica.
"Sentire dentro" quanto si vede, può forse indurre al soffermarsi su realtà concrete, anche se non evidenti, ma soltanto suggerite.
L'immagine, quindi, come "riflesso" di un qualcosa d'intrinseco, parte essenziale di quel "trait d’union" fra una realtà oggettiva, chi afferrata la elabora, attraverso il proprio operare interpretativo, e chi infine ne osserva il risultato.
Se c'è, il "messaggio", corre su questo "filo".
Questo può passare anche attraverso visioni di possibili dimensioni esistenziali, metafisiche, oniriche, dove ancestrali oscurità si alternano a squarci e frammenti di luce, come le diverse tonalità del colore con il loro potere vitale. Tutte parti integranti di quel gioco compositivo, in cui la ricerca di bellezza ed eleganza sembrano ulteriore indicazione subliminale,"sintomo", di uno status interiore dell'essere, che comunque trascende da quella Bellezza Assoluta, Artefice stessa del "Kosmos".
(G.C.)
Inaugurazione 25 maggio ore 18
Palazzo Ferrajoli
piazza Colonna, 355 - Roma
lun-ven 10-13 e 15-18