Nelle fotografie di Silvia Noferi i corpi si complicano di una sensualita' ambigua che viene solo sussurrata, ma la cui presenza incombe nella mente di chi la osserva.
Fotografie di Silvia Noferi
Corpi, ritratti di corpi, abbandonati in spazi silenziosi, fabbriche, cantieri, stanze vuote, ricoprono il nero del riquadro fotografico.
Diversi luoghi, un solo posto, una dimensione solitaria, intima, nascosta.
L’occhio del voyeur sbircia nella vastità di questi spazi e trova una realtà forte, diversa, complessa.
Nelle fotografie di Silvia Noferi i corpi si complicano di una sensualità ambigua che viene solo sussurrata, ma la cui presenza incombe nella mente di chi la osserva.
Il minimalismo del corpo nudo e il vuoto dello spazio contrastano e rafforzano la scelta di descrivere la personalità del soggetto; una personalità nascosta, dimenticata, sospesa, che la fotografia rivela e mette in luce.
Le immagini proposte apparentemente richiamano l’estetica dell’osannata fotografia Fetish e Bondage, che l’artista riesce a sconvolgere attraverso una sensibilità prettamente femminile.
In questo modo l’oscurità aggressiva, propria dell’immaginario sadomaso, si trasforma fino a diventare in alcune foto una luce bianca, forte che svela il corpo, ma continua a disorientare sulla personalità che esso racchiude.
Padrona del corpo esposto è la sessualità , una sessualità che gioca all’interno dei suoi possibili ruoli riaffermandone con forza la loro presenza.
Le immagini fotografate si oppongono tra loro nella differenza tra un corpo androgeno, debole, instabile e quello forte, dominante, trattenuto.
L’imperfezione del soggetto rappresentato afferma che non deve essere solo guardato, osservato, ma anche capito, ascoltato.
Attraverso le sue foto l’artista svela perversioni, desideri, e riesce a farlo con estrema sensibilità e femminilità non rivelando del tutto il segreto delle presenze effimere da lei immortalate.
Silvia Noferi vive e lavora Firenze. Questa è la sua seconda mostra personale, dopo aver recentemente esposto alla galleria D.E.A di Firenze con un lavoro intitolato EvE, basato sul nudo femminile.
Lavora professionalmente come fotografa da diversi anni e la sua formazione è composta da numerosi stage con fotografi-artisti, tra cui Patrizia Savarese.
Collabora al progetto LaPetitMort/LPM*, gruppo di giovani artisti che lavorano in più settori dalla performance alla grafica, per cui ha realizzato il lavoro Oh my lover you’ll never die (foto+performance) che ha esposto nel Dicembre 2002 alla Galleria Le giraffe, Bologna.
Inaugurazione 18/04 ore 18.30 free entrance
Momoyama Art Space
Firenze - Borgo San Frediano 10r
055291840