City Library
Sofia
Slaveikov Square, 4
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Marco Gerbi
dal 3/6/2012 al 15/6/2012
lun-ven 9-18
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Segnalato da

Anna Amendolagine


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Marco Gerbi



 
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3/6/2012

Marco Gerbi

City Library, Sofia

La mappa s'e' desta. In queste opere verbo-visive vengono illustrate le trasformazione dell'Italia che, attraverso vari periodici storici, arriva alla modernizzazione.


comunicato stampa

Il ciclo artistico delle Mappe d’Italia di Marco Gerbi, dopo essere stato esposto a Bratislava, Praga, Varsavia, Budapest, Cracovia, Turku, Zilina, Bruxelles, Stoccarda, Vienna e Copenaghen trova adesso spazio presso la Biblioteca Comunale di Sofia.

Il linguaggio di queste opere che dominano il lavoro degli ultimi 5 anni dell’artista fiorentino, si muove tra immagini e significati che rimandano a vari movimenti culturali degli anni 60’ e 70’.
Nelle Italie del Gerbi c’è neorealismo, poesia visiva, pop art italiana, l’estro di Jiri Kolar e Eduardo Paolozzi, il modo di raccontare bizzarro e teatrale del Fellini, ma l'insistenza, la citazione ed il gusto grafico con cui sono proposte forniscono loro un’originalissima dignità di opera personale.

C’è in esse una comunicazione semplice, immediata, tipica delle pubblicità del dopoguerra, del boom economico, delle copertine della Domenica del Corriere, di Epoca, insomma di tutti quei mezzi dove cominciano ad apparire figure che con il loro stile e immagine influenzeranno il mondo.

In vari casi le Mappe sono anche lo specchio fedele dell’oggi, dove tutto è spesso approssimativo e superficiale. Vedendole si riflette su una comunicazione di massa che invece di far crescere appiattisce e limita la creatività, i gusti, facendo muovere l’uomo tra banalità, ipocrisia, tentativi di apparire diversi da quello che si è.
Gerbi ci fa soffermare su questo, con ironia e intelligenza.

In queste opere verbo-visive vengono illustrate le trasformazione dell’Italia che, attraverso vari periodici storici, arriva all’industrializzazione, alla modernizzazione e lo sviluppo tecnologico che farà crescere il tenore di vita.

Questo progresso viene accompagnato nei primissimi anni 60’, da un nuovo potentissimo mezzo di comunicazione: la televisione.

Proprio quando si fa lo zapping in TV, si fanno scorrere in pochi secondi tante immagini e informazioni appartenenti a più mondi ed epoche, si passa da un’intervista sulla politica, ad un film di guerra, da una partita di calcio ad un quiz con un ricco montepremi, da una pubblicità sulla pasta al dente ad una sullo smalto per unghie.

In questo ciclo di opere accade un po’ lo stesso processo visuale, emergono simultaneamente, da epoche diverse italiani, circondati da simboli del benessere consumistico, sommersi dalle merci, bombardati da spot, slogan, offerte, che in maniera invadente fagocitano tutto.

In questa serie di opere esposte a Sofia, grazie all’Istituto Italiano di Cultura, si mette pure l’accento sui condizionamenti della vita moderna, sui nuovi modelli comportamentali; ed anche su ciò che fino a pochi decenni fa era superfluo e che per effetto della pubblicità diviene qualcosa di insostituibile.

Gli italiani in fondo sono complessi e, qualche volta anche complicati e nella mostra “La mappa s’è desta!” Gerbi ce lo ricorda facendoci pensare e sorridere.

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