Prima mostra della rassegna "E' dell'artista il fin la meraviglia", dedicata ai giovani talenti formatisi nelle Accademie di Belle Arti e negli Istituti d'Alta Formazione Artistica specializzati in Visual Arts e Design.
a cura di Guido Curto
“E’ del poeta il fin la meraviglia,
parlo dell’eccellente e non del goffo,
chi non sa far stupir, vada alla striglia!”
Gian Battista Marino, 1608
Giovedì 7 giugno inaugura alla Mirafiori Galerie la prima mostra del ciclo espositivo E’ dell’artista il fin la meraviglia, a cura di Guido Curto. Una rassegna dedicata ai giovani talenti formatisi nelle Accademie di Belle Arti e negli Istituti d’Alta Formazione Artistica specializzati in Visual Arts e Design.
Il primo appuntamento è dedicato al Gruppo Radici, effervescente compagine di studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino - Federica Beretta, Martina Cenna, Viktorija Boguslavska, Giampiero de Gruttola, Giulia Gallo, Enrico Partengo, Serena Repetto, Ermal Rexhepi, Elisa Sartori - che si sono formati e coalizzati frequentando il corso del professor Claudio Pieroni, affermato artista romano da tre anni titolare della cattedra di Pittura all’Albertina.
Pieroni (nato nel 1959 a Civitavecchia e diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma) è un artista che opera a 360 gradi, utilizzando la pittura, ma anche l’installazione, il video, la fotografia, il disegno. E come lui fanno anche i suoi allievi, in piena autonomia espressiva. Perché l’Arte non può avere rigidi limiti iconografici o stilistici, in quanto nasce da una libera istanza interiore, estetica ed etica, che non deve soggiacere a committenze o a mode correlate al mercato.
Per suggellare questa rassegna in uno slogan, il curatore Guido Curto rivisita un celebre verso di Giovan Battista Marino (Napoli 1569 - 1625): “E’ del poeta il fin la meraviglia, parlo dell’eccellente e non del goffo, chi non sa far stupir, vada alla striglia!” (da La Murtoleide: Fischiate, Torino 1608). Verso scritto proprio a Torino dal massimo esponente della poesia barocca in Italia. Perché il napoletano Marino nel 1608 si era trasferito nella capitale del Ducato di Savoia invitato alla corte da Carlo Emanuele I, e qui ebbe un ruolo fondamentale nell'intensa politica culturale voluta dal duca.
Per il Marino si trattò di un periodo turbolento, funestato dalla rivalità col poeta Gaspare Murtola (segretario del duca), col quale il Marino scambiò sonetti ingiuriosi. Circa un anno dopo il suo arrivo a Torino, il Marino fu insignito da Carlo Emanuele I del cavalierato dei Santi Maurizio e Lazzaro, massima onorificenza sabauda. Il Murtola, esasperato dallo scherno del rivale, nella notte tra il 1 e il 2 febbraio 1609 attentò alla sua vita scaricandogli addosso cinque colpi di pistola. Il Marino, rimasto illeso, avrebbe avuto parte preponderante nella successiva scarcerazione dello sventurato rivale; ma sarebbe stato a sua volta, per motivi mai del tutto chiariti, incarcerato dopo poco tempo. Nello stesso 1609, su segnalazione dell'altro suo nemico giurato, Tommaso Stigliani, l'Inquisizione apriva un fascicolo su di lui.
Questa lunga chiosa per stigmatizzare come già allora gli artisti fossero personaggi inquieti e passionali, ma anche per connotare con radici storiche un ciclo di mostre tutto dedicato ai giovani artisti che credono ancor oggi nell’aspetto poetico e “meraviglioso” dell’Arte.
Inaugurazione 7 giugno ore 18.00
Mirafiori Galerie - Mirafiori Motor Village
piazza Cattaneo 9 - Torino
Dal lunedi al sabato: 9.00-20 orario continuato
Domenica 9.30-13.00 / 15.00-20.30