Nel maggio 1999 i fumettisti svedesi Max Andersson e Lars Sjunnesson, mentre si trovavano ad un happening di fumetto underground a Ljubljana, improvvisamente si trovarono catapultati in una rete di imprevedibili eventi che li portarono attraverso la Croazia e la Repubblica Serba a Sarajevo in Bosnia, accompagnati dal suono dei bombardamenti della Nato. Questa esperienza ha portato alla creazione del progetto di fumetto Bosnian Flat Dog.
Ovvero come Tito visse in un fumetto
Mostra e installazione di Max Andersson e Lars Sjunnesson
Associazione Mirada, insieme all'associazione Galleria Ninapì, ospita a
Ravenna una nuova importante mostra di fumetto.
Nel maggio 1999 i fumettisti svedesi Max Andersson e Lars Sjunnesson, mentre
si trovavano ad un happening di fumetto underground a Ljubljana,
improvvisamente si trovarono catapultati in una rete di imprevedibili eventi
che li portarono attraverso la Croazia e la Repubblica Serba a Sarajevo in
Bosnia, accompagnati dal suono dei bombardamenti della Nato. Questa
esperienza ha portato alla creazione del progetto di fumetto BOSNIAN FLAT
DOG.
La storia, inizialmente intesa come un normale diario di viaggio, si
tradusse presto in altro: parte del subconscio collettivo dei Balcani emerse
nel personalissimo mondo delle strisce degli autori.
Il generale Tito, vero protagonista muto di questa storia, ben rappresenta
il nodo irrisolto e il passaggio da storia a mito che spesso genera mostri e
ideologia in ogni parte del mondo: esso diviene nella storia presentata un'
icona e allo stesso tempo un simulacro trash di quello che, sugli
avvenimenti terribili di questa parte di mondo, è stato scritto.
La storia, nel suo surrealismo che rimane sempre ai confini con la
probabilità , diviene anche un esplorazione di come si percepisce la realtà e
della propria identità : alla fine della storia gli autori, protagonisti
anche della storia rappresentata, ne usciranno essi stessi cambiati.
Metodologicamente gli autori hanno lavorato non insieme, ma unitamente,
arrivando a creare un terzo stile che ricorda entrambi, ma che si
concretizza in un diverso autore.
La mostra presenta, oltre alle tavole della storia, un pupazzo a dimensione
reale che riproduce Tito nel frigorifero, il diario di viaggio e vari
oggetti che riconducono all'esperienza di quel viaggio.
La mostra di Ravenna conclude la tournée dell'esposizione ospitata nei
giorni precedenti nell'Ex Jugoslavia (Belgrado, Mostar, Sarajevo, dopo
essere già stata a Ljubljana). Durante questo percorso, il materiale video
prodotto servirà per produrre un cortometraggio dedicato al progetto Bosnian
Flat Dog.
All'inaugurazione della mostra il 30 aprile, oltre agli autori, sarÃ
presente Manuela Gandini, giornalista e curatrice di mostre d'arte
contemporanea, collaboratrice de Il Sole 24 Ore e La Stampa, che proporrà la
visione traversale dell'arte balcanica nel percorso: "Sarajevo-Belgrado
andata e ritorno" 1990-2000
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Gli autori
Max Andersson è sicuramente il più noto tra i due, anche perché proviene dal
mondo del cortometraggi, alcuni dei quali premiati a Berlino, Melbourne e
Los Angeles Film Festivals. Si è dedicato al medium dei fumetti nei tardi
anni '80. Il suo romanzo a fumetti Pixy, pubblicato per la prima volta nel
1992, è stato da allora tradotto in sette lingue. Suoi lavori sono comparsi
sulle riviste Galago, Dagens Nyheter, Aftonbladet (Svezia), Suuri Kurpitsa,
Kultuurivihkot (Finlandia), Gisp! (Groenlandia), Fahrenheit (Danimarca),
Strapazin (Svizzera), Lapin, Hôpital Brut (Francia), Nosotros Somos Los
Muertos (Spagna) Babel (Grecia), Fetus (Italia), Sx{00B4}Not For Kids (Canada),
Süddeutsche Zeitung, Renate, Moga Mobo, Wondertüte (Germania), Striper
(Serbia), Stripburger (Slovenia), DICE magazine (Giappone), Zero Zero e Last
Gasp Comics & Stories (USA). In Germania i suoi fumetti sono stati
antologizzati in tre numeri del libro Container, e negli Stati Uniti il suo
fumetto Death & Candy esce regolarmente dal 1999. I suoi disegni ed anche i
quadri, lgli oggetti e le installazioni, sono stati esposti in mostre in
Svezia, Germania, U.S.A., Francia, U.K., Russia, Spagna, Italia, Grecia e
Slovenia.
Anche Lars Sjunnesson è svedese e vive a Berlino: ha pubblicato due libri a
fumetti nel suo Paese e lavora come illustratore.
Inaugurazione: Ravenna 30 aprile 2003 ore 18
Conferenza di Manuela Gandini 30 aprile ore 18
La mostra sarà visibile dal 30 aprile al 4 maggio. Orari di apertura: dalle
17.30 alle 19.30
Galleria Ninapì arte contemporanea - via Pascoli, 31 Ravenna