Metamorfosi. Una serie di sculture che nascono da un confronto di ordine poetico tra l'artista e le sue materie predilette: il legno e la pietra.
L’arte di Silvano Soppelsa nasce da un confronto di ordine poetico tra l’artista e le sue materie predilette: il legno e la pietra. Sono infatti le loro caratteristiche naturali, di cui l’opera compiuta è destinata a conservare l’impronta, a suggerire gli svolgimenti formali caratteristici della sua produzione artistica. L’opera plastica di Silvano Soppelsa, apprezzata nel territorio veneto e non solo (nato ad Agordo, l’artista vive e lavora a Padova) è stata oggetto di importanti premi e riconoscimenti. Di rilievo è anche l’attività dello scultore nel campo del restauro artistico.
La mostra dedicata a Silvano Soppelsa e intitolata "Metamorfosi", sarà inaugurata l'8 giugno 2012, ore 18.00, presso la Galleria Samonà.
Nella scultura di Silvano Soppelsa si scorgono i tratti tipici della persona di montagna: robustezza, determinazione e grande interiorità. Soppelsa, nell'arte, ritrova la sua montagna e le sue origini, ma anche percorre il cammino di una ricerca ed emancipazione artistica interiore. E' curioso notare come, nonostante egli prediliga il legno, il primo riconoscimento ufficiale avuto dalla critica in un concorso nazionale di scultura lo ebbe nel 1993 con un'opera realizzata in pietra.
In particolare gli sviluppi recenti della vicenda creativa dello scultore, trovando espressione entro numerose commissioni di carattere pubblico, hanno visto amplificare le facoltà comunicative della sua opera: materializzata in figure idealmente sull’orlo di un perenne mutare, essa ha accolto nella propria dimensione narrativa, accanto alla riflessione intimista, dati della cultura e dell’immaginario collettivo, così come alcuni aspetti controversi o drammatici del nostro presente.
Silvano Soppelsa nasce ad Agordo (BL) il 4 marzo 1963 e vive fino a dieci anni nel suo paese d'origine: Celat di Vallada Agordina, una piccola frazione della Valle del Biois a mille metri di altitudine. Un paese povero ma ricco di sapori autentici: il vecchio panificio col forno a legna, le fontane d'acqua gelata, i boschi. In una gita a Falcade con la famiglia conosce Augusto MURER e ne visita lo studio. Tornato a casa realizza il suo primo lavoro: un piccolo San Francesco. Trasferitosi a Padova inizia giovanissimo a lavorare il legno, dapprima come apprendista falegname poi come restauratore di mobili. Ma per esprimere le immagini che iniziano a configurarsi nella sua mente dovrà ancora aspettare. Nella seconda metà degli anni ottanta inizia a dedicarsi alla scultura realizzando nel 1988 la sua prima partecipazione ad una mostra. Nel 1991 frequenta i corsi di disegno del Maestro Umberto Menin e successivamente, per due anni, quelli serali del Liceo Artistico "A. Modigliani" di Padova.
Il Comune di Padova aderisce al Progetto I luoghi del cuore a cura del FAI-Fondo Ambiente Italiano.
Firma per il CASTELLO CARRARESE
“Un luogo del cuore e dell’anima dove l’identità storica e memoria della città si fondono” (Andrea Colasio Assessore alla Cultura del Comune di Padova)
i luoghi del cuore FAI - Delegazione di Padova
Inaugurazione: venerdì 8 giugno ore 18.00 (a seguire un intervento musicale di Roberto e Alessandro Tombesi del gruppo Calicanto)
Galleria Samonà
via Roma Padova
Orari: 10-13/16-19, lunedì chiuso
Ingresso libero