Dorothy Circus Gallery (nuova sede)
Roma
via dei Pettinari, 76
06 68805928 FAX
WEB
Scott Musgrove / Green Blood
dal 13/6/2012 al 19/7/2012
mar-gio 15.30-19.30, ven 11:30 - 22:30, sab 11:30 - 20, domenica 12:30 - 19:30

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Dorothy Circus Gallery




 
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13/6/2012

Scott Musgrove / Green Blood

Dorothy Circus Gallery (nuova sede), Roma

"Fame: I'm going live forever Charity": 8 dipinti a olio e 2 disegni a grafite di Scott Musgrove, creature sospese in una dimensione che unisce il tempo che fu, gli spiriti del passato a una densa e percettibile presenza aliena. Per "Green Blood" 26 artisti internazionali presentano un'opera inedita a favore di Greenpeace.


comunicato stampa

Scott Musgrove

Fame: I'm going live forever Charity

A cura di Alexandra Mazzanti

15 minuti. Nel 1968, secondo Andy Warhol, nel futuro ognuno di noi avrebbe prima o poi avuto i suoi 15 minuti di celebrità internazionale.
La mostra che la Dorothy Circus Gal¬lery è lieta di potervi presentare porta, è vero, il nome “Fame: I’m going to Live Forever”, famose parole conia¬te in una serie televisiva di successo degli anni ’80, dove tutto ancora era possibile, ma non tratta la celebrità o la corsa ad essa come il titolo potrebbe far pensare.

Trattasi invece della mostra personale dell’artista americano Scott Musgrove, nato a Ohio nel 1966, Pop Surrealista di fama internazionale, presente già in gallerie di succes¬so, tra cui la prestigiosa Jonathan LeVine Gallery, presso la quale ha esposto nel 2010.
L’artista, noto per essere sempre attento agli attuali problemi ambientali senza mai perdere il suo particolare tocco d’umorismo, anche in questo caso cerca di risvegliare il nostro spirito più profondo e darci gli strumenti necessari per affrontare argo¬menti seri e globali che coinvolgono tutti i livelli dell’umanità.

Le porte dell’universo di Scott Musgrove questa volta si mate¬rializzano in 8 dipinti ad olio e 2 disegni a grafite e si spalanca¬no sull’idea dell’eternità che sconfigge le bufere e i pericoli del tempo, dove i suoi difettosi e anomali esseri tentano di rimanere nella memoria collettiva dell’osservatore a volte aggrappandosi letteralmente a montagne con i loro grandi tentacoli (vedi “Oc¬topus” – titolo da cambiare appena Scott ci da quello giusto!) a volte unendosi tra loro come in matrimonio trasforman¬dosi in simboli eterni (vedi “Squirrel Chain”).
I personaggi ricorrenti di Musgrove sono creature sospese in una dimensione che unisce il tempo che fu, gli spiriti del passato ad una densa e percettibile presenza aliena.

Si potrebbe parlare dell’estinzione dalla memoria come la morte vera, come quel passaggio da cui non v’è più ritor¬no. Dove non vi è più ricordo lì vi è la fine. Dunque Musgrove si cimenta nelle imma¬gini più fantasiose e oniriche per trattenere la nostra memoria su quello che è il nostro retaggio primordiale e forse, in qualche modo, aiutarci nel tra¬mandarlo alle generazioni future.

Come lui stesso dice “gran parte del genere umano spesso pensa che la fama, il successo, possa in qualche modo proteggerli dalla morte, o in ogni modo aiutarli a non essere dimenticati dopo la propria morte. Con questa mostra, l’artista dirotta lo stesso pen¬siero verso il mondo animale e sottolinea l’importanza di questa realtà: rendere “famosa” una specie in via d’estinzione può effettivamente aiutarla a vivere per sempre”.
“Fame: I’m Going To Live Forever”, non per 15 minuti, ma dal 14 giugno al 20 luglio 2012. Solo per i vostri occhi, mente e cuore, alla Dorothy Circus Gallery.

Testo a cura di Karen N. Wikstrand

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Green Blood - Artists contribute to stop the loss of nature’s blood

Artists contribute to stop the loss of nature’s blood Charity Group Show for Greenpeace

A cura di Alexandra Mazzanti e Tara McPherson

Il sangue verde della natura differisce dal nostro solo per un atomo, il magnesio al posto del ferro. Gemelli degli alberi e dipendenti gli uni dagli altri. Un legame atavico da cui nasce il ful¬cro dell’elaborazione delle dottrine mistiche riguardanti l’aspetto segreto del creato. L’albero ricorre da sempre quale sim¬bolo della vita. Nella cabalà è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mon¬di; è il cammino di discesa lungo la quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l’intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l’unità del “grembo del Creatore”. L’“Albero della Vita” è la “scala di Giacobbe” (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Agli alberi, memori dell’antico patto di sangue, alle crea¬ture dal sangue verde si ispirano gli artisti della mostra Green Blood, coinvolgendo la natura nella sua totalità e rappresentan¬done le sue entità attraverso una pittura surrealistica.

Alla mostra Green Blood curata dalla gallerista Alexandra Mazzanti assieme all’artista newyorkese Tara McPherson, han¬no aderito ventisei artisti esponenti della corrente Neo Surrealista internazionale. Tara McPherson, Jeff Soto, Martin Wittfooth, Travis Louie, Lola, Brandi Milne, Leila Ataya, Nicoletta Ceccoli, Roland Tamayo, Ana Bagayan, Scott Musgrove, Yosuke Ueno, Sergio Mora, Dave Coo¬per, Paolo Guido, Afan, Alessia Iannet¬ti, Anastasia Kurakina, Kathie Olivas, Brandt Peters, Chris Ryniak, Ixie Dar¬konn, Amanda Spayd, Mr Klevra and Corine Perier. Gli artisti parteciperanno all’espo¬sizione che si terrà il 14 Giugno alla Dorothy Circus Gallery di Roma cia¬scuno con un’opera inedita composta appositamente sul tema. Il 50% del ricavato delle vendite verrà de¬voluto all’Associazione Greenpeace

inaugurazione 14 Giugno alle 19:00

Dorothy Circus Gallery (nuova sede)
via dei Pettinari, 76 - Roma
mar-gio 15.30-19.30, ven 11:30 - 22:30, sab 11:30 - 20, domenica 12:30 - 19:30
Ingresso libero

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